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Dizion. 4° Ed. .
LEGGIADRÍA
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LEGGIADRÍA.
Definiz: | Lat. venustas, elegantia. Gr. χαροπότης,
χαριεντισμός. |
Esempio: | But. Purg. 26. 2. Leggiadría è decenzia, e attitudine degli atti virtuosi.
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Esempio: | Galat. 75. Non è altro leggiadría, che una cotale quasi luce, che risplende dalla
convenevolezza delle cose, che sono ben composte, e ben divisate l'una coll'altra, e tutte insieme, senza la qual
misura eziandío il bene non è bello, e la bellezza non è piacevole. |
Esempio: | E Fir. dial. bell. donn. 379. La leggiadría non è altro ec.
che una osservanza d'una tacita legge data, e promulgata dalla natura a voi donne, nel muovere, portare, e adoperare
così tutta la persona insieme, come le membra particolari, con grazia, con modestia, con gentilezza, con misura, con
garbo; in guisa che nessun movimento, nessuna azione sia senza regola, senza modo, senza misura, o senza disegno.
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Esempio: | Bocc. g. 4. p. 13. Veder continuamente gli ornati costumi, e la vaga bellezza, e
l'ornata leggiadría. |
Esempio: | Dant. Par. 32. Ed egli a me: bellezza, e leggiadría, Quanta esser puote in Angelo,
ed in alma, Tutta è in lui. |
Esempio: | E Dan. rim. 21. Tu discacci virtù, tu la disfidi, Tu togli a
leggiadría il suo ricetto. |
Esempio: | Petr. son. 211. Deposta avea l'usata leggiadría. |
Esempio: | E Petr. 223. Com'è giunta onestà con leggiadría, Ivi s'impara.
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