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1) Dizion. 5° Ed. .
ANGELO, ANGIOLO, e anche AGNOLO.
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ANGELO, ANGIOLO, e anche AGNOLO.
Definiz: Sost. masc. Creatura incorporea, intellettuale, e Nunzio di Dio.
Dal grec. ἄγγελος, nunzio, lat. angelus. –
Esempio: Giamb. Tratt. mor. 214: L'angiolo è sustanzia ispirituale senza corpo, e intellettuale, con libero albitrio.
Esempio: Dant. Convit. 129: Li movitori di quello [terzo cielo] sono sustanze separate da materia, cioè Intelligenze, le quali la volgare gente chiama angeli.
Esempio: Petr. Rim. 1, 268: Da quali angeli mosse, e da qual spera Quel celeste cantar che mi disface?
Esempio: Bocc. Decam. 8, 239: Pareva, che tutte le gerarchie degli angeli quivi fossero discese a cantare.
Esempio: Zibald. Andr. 39 t.: Anco diceano, che Iddio gli avea mandato un suo agnolo.
Esempio: Tass. Gerus. 18, 92: S'offerse agli occhi di Goffredo allora, Invisibile altrui, l'angel Michele.
Esempio: Mont. Poes. 1, 231: Ma dolce con un riso la raccolse, E confortolla l'angelo beato.
Definiz: § I. Dicesi comunemente Angiolo a persona di singolare bontà, di straordinaria bellezza, e che a noi sia sommamente cara. –
Esempio: Segner. Pred. 244: Saresti forse solo in un chiostro di Certosini o di Cappuccini? No certamente. Anzi vi avresti tanti angeli per compagni.
Esempio: Red. Lett. fam. 3, 5: Il sig. Niccolò è veramente un angiolo di costumi.
Definiz: § II. E dicesi dei bambini morti.
Definiz: § III. Angelo custode, o Angelo tutelare, dicesi quello che, secondo la credenza cristiana, è deputato da Dio alla tutela di ciascun uomo. –
Esempio: Tass. Gerus. 11, 72: Or qui l'angel custode, al duol indegno Mosso di lui, colse dittamo in Ida.
Definiz: § IV. Onde per similit. dicesi Angelo custode, o tutelare, a persona che ci protegga, ci aiuti, o ci faccia alcun segnalato benefizio.
Definiz: § V. Angelo d'inferno, Angelo malo, iniquo, reo, stigio, detto per il Diavolo. –
Esempio: Dant. Purg. 5: L'angel di Dio mi prese, e quel d'inferno Gridava: O tu dal ciel, perchè mi privi?
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 1, 31: Quando appaiono gli mali angioli, vengono con volti laidi e crudeli, e generano pessimi e disonesti pensieri.
Esempio: Tass. Gerus. 4, 22: In questo suo pensier il sovraggiunge L'angelo iniquo, e più l'instiga e punge.
Esempio: E Tass. Gerus. 9, 53: Mille nuvole e più d'angioli stigi Tutti han pieni dell'aria i campi immensi.
Definiz: § VI. Angeli si dicono, in termine di Marina, due mezze palle unite con una spranga di ferro, che servono nelle battaglie navali per rompere il sartiame e l'alberature.
Definiz: § VII. Angelo da fogna. Quell'ornamento a foggia d'angelo, che è intorno al foro de' vasi, per cui se ne scola il soverchio umido. –
Esempio: Panciat. Scritt. var. 13: A differenza degli angeli da fogna, che non hanno se non il capo e gli alioni.
Definiz: § VIII. Pane degli Angeli, figuratam. detto per la Scienza e contemplazione delle cose celesti. –
Esempio: Dant. Parad. 2: Voi altri pochi che drizzaste il collo Per tempo al pan degli angeli, del quale Vivesi qui [in cielo], ma non sen vien satollo ec.
Definiz: § IX. Pane degli Angeli, dicesi pure Il cibo Eucaristico.
Definiz: § X. E Mensa degli Angeli, vale a significare la Comunione. –
Esempio: Tass. Lett. 2, 89: Se pur egli mi giudicava indegno di sedere a la mensa de gli Angeli e di cibarmi del corpo di Cristo, doveva almeno ec.
Definiz: § XI. Essere come un angelo, Portarsi come un angelo, vagliono Essere di sembianze o di costumi angelici, Portarsi benissimo. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 306: Io ho qui il carico D'una ammalata.... M. Ve', l'è com'un angelo,.... ed ha esser sua moglie.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 248: La vostra nipote sta bene,.... e si porta com'un angelo.
Definiz: § XII. Fare alcuna cosa come un angelo, dicesi comunemente del farla con eccellenza, come:
Esempio: Esempio del Compilatore Il tale suona, canta, dipinge come un angelo.
Definiz: § XIII. Fare l'angiolo o l'agnolo di Badia, significa Essere di carattere volubile, Essere come una banderuola, Mutare spesso di proposito e di parole. Proverbio nato da quella figura d'Angelo che era sul campanile della Badia fiorentina, e serviva di banderuola. –
Esempio: Cecch. Masch. 2, 1: E quando e' s'è durato, e poi durato Fatica assai, e conchiuso e sconchiuso, E fatto a dire e ridire, e tirarsi A dietro, e fare l'agnol di Badia, A casa mia sì si costuma dare Come per arra qualche danaiuolo.
Esempio: E Cecch. Mogl. 2, 1: Che Lo stimate voi l'agnol di Badia, Che volta a ogni po' di vento?
Definiz: § XIV. Fare ad alcuno la via dell'agnolo, trovasi per Dargli il modo d'involarsi. –
Esempio: Varch. Ercol. 114: Come usano i fanciulli quando, scherzando, fanno la via dell'agnolo, cioè danno un poco di campo, acciò si possa scampare.
Esempio: E Varch. Stor. 2, 170: Ma alcuni soldati amici suoi, ancora che nimici, per salvarlo chiusero gli occhi, e gli fecero, come si dice, la via dell'agnolo.
Definiz: § XV. Mandare alcuno a cena con gli angioli, modo basso, che vale Ucciderlo. –
Esempio: Bern. Orl. 4, 90: Che se non era l'elmo di Mambrino, E' lo mandava con gli angeli a cena.