Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 4° Ed. .
RESTARE.
Apri Voce completa

pag.113


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
RESTARE.
Definiz: Rimanere, Avanzare; ed oltre agli altri signific. s'usa anche nel sentim. neutr. pass. Lat. superesse. Gr. περιγίνεσθαι.
Esempio: Bocc. nov. 68. 2. Gran peso mi resta, se io vorrò con una bella novella contentarvi.
Esempio: E Bocc. g. 7. f. 1. Nè altro alcun restandovi a dire, levatasi la corona di testa, sopra il capo la pose alla Lauretta.
Esempio: E Bocc. nov. 70. 1. Restava solamente al Re il dover novellare.
Esempio: Bern. Orl. 1. 9. 38. E perchè in somma l'istoria vi scriva, In quel castel non resta anima viva.
Definiz: §. I. Restare contento, morto, maravigliato ec. vagliono Esser contento, morto ec.
Esempio: Teseid. 5. 24. E cominciaro a bere, E perchè non l'avevano a pagare, Senz'ordine verun n'ebbe cioncato Tanto, ch'ognun restonne inebriato.
Esempio: E Vis. 20. Restando sovra lui morta in quel loco.
Esempio: Filoc. 7. 379. Or non l'imagini fatte a dimostrazione delle lontane provincie a' Romani suddite tutte si ruppero? certo sì; nè restò nel mondo alcuno idolo intero.
Esempio: Albert. cap. 47. Prudenzia allora andando allo detto suo marito ec. lo prega, che delle predette cose resti contento.
Esempio: Vit. SS. Pad. 2. 41. La quale lettera lo giudice avendo ricevuta, e letta, molto restò edificato della sua fermezza, e giustizia.
Esempio: Gal. Sist. 151. Concedetemi, ch'io dica, che non intendo, nè so queste cose, che si trattano, e vedete pur di farmi restar capace de' problemi.
Definiz: §. II. Restare, per Cessare, Finare, o Rifinare. Lat. desinere. Gr. ἀπολήγειν.
Esempio: Bocc. nov. 47. 6. Or volesse Iddio, che mai, dovendo io stare, come io sto, questa grandine non restesse.
Esempio: Dant. Par. 28. E poichè le parole sue restaro Non altrimenti ferro disfavilla, Che bolle, come i cerchi sfavillaro.
Esempio: Sagg. nat. esp. 110. Sì la pioggia ec. come il bollore ec. restarono immantinente.
Definiz: §. III. Restare, per Fermarsi. Lat. consistere. Gr. ἰστάναι.
Esempio: Dant. Inf. 27. Perch'i' sia giuntom forse alquanto tardo, Non t'incresca restare a parlar meco.
Esempio: E Dan. Inf. 34. Dinanzi mi si tolse, e fe restarmi, Ecco Dite, dicendo, ed ecco il loco, Ove convie, che di forteza t'armi.
Esempio: Petr. son. 128. Deh restate a veder quale è 'l mio male.
Esempio: E Petr. cap. 2. Com'uom, che per terren dubbio cavalca, Che va restando ad ogni passo, e guarda.
Esempio: E Petr. cap. 12. Qual maraviglia ebb'io, quando restare Vidi in un piè colui, che mai non stette, Ma discorrendo suol tutto cangiare?
Definiz: §. IV. Restare avere, o a avere, vale Rimaner creditore.
Esempio: Sen. ben. Varch. 6. 24. In che modo sarà costui grato a coloro, a' quali non si può rendere tanto, e tanto ringraziarli, che sempre non restino avere?
Definiz: §. V. Restare in piedi, oltre al proprio signific. vale figuratam. Non rimanere oppresso.
Esempio: Alam. Colt. 5. 137. Che fusse albergo di radici, e d'erbe, Che soglion contro al giel restare in piede.
Definiz: §. VI. Restare indietro, vale Non progredire, Non avanzarsi, Non acquistare.
Esempio: Alam. Colt. 1. 2. Il barbato guardian degli orti ameni Non resti indietro.
Definiz: §. VII. Restar d'accordo, vale Accordarsi. Lat. convenire. Gr. ὁμολογεῖν.
Esempio: Bern. rim. 1. 2. Forse d'accordo resterem fra noi.
Definiz: §. VIII. Restare in nasso, che anche si dice Restare in asso, vale Restare abbandonato, senza aiuto, senza consiglio. Lat. destitui, ultra vires non habere. Gr. λειποθυμεῖν.
Esempio: Malm. 1. 79. A Celidora poi restata in nasso ec. Comandò, che baciasse il chiavistello.
Definiz: §. IX. Restare al fallimento.
v. FALLIMENTO §. II.