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1) Dizion. 4° Ed. .
GATTO.
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GATTO.
Definiz: Animale noto, il qual si tiene nelle case per la particolar nimicizia, ch'egli ha co' topi, acciocchè gli uccida. Lat. felis, aelurus, catus. Gr. αἴλουρος, γαλεώτης.
Esempio: Bocc. nov. 50. 8. Ci cacciano in cucina a dir delle favole colla gatta.
Esempio: Nov. ant. 90. 1. Il topo si nascose tra la farina, e la gatta si mangiò la crostata.
Esempio: Libr. Sagram. Il gatto giuoca col topo, che quando l'ha preso, e lungamente giuocato, sel mangia, e hattelo di vita privato.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 83. Feciono pigliare una gatta di quelle della casa, e tolto il cappone, ch'era nella cassa, vi misono la gatta.
Esempio: Dant. Inf. 22. Tra male gatte era venuto il sorco.
Definiz: §. I. Gatto, aggiunto a Uomo, per metaf. vale Accorto. Lat. versutus. Gr. πανοῦργος.
Esempio: Pataff. 2. Egli è una trombetta, egli è mal gatto.
Definiz: §. Gatto frugato; chiamansi per ischerzo i Contadini, quando venendo alla città guardano stupidi in quà, e in là, come i gatti frugati dalle pertiche. Lat. circumspectator cum oculis emissitiis, Plaut. Gr. παπταίνων.
Esempio: Malm. 7. 9. Ma quand'ei vede colla soprta piena Giungere al fine il suo gatto frugato.
Definiz: §. III. Gatto, per Contadino, Villano, che si dice anche oggi per ischerzo.
Esempio: Burch. 2. 22. Voi dovete aver fatto un gran godere, O Stefan Nelli in questo san Martino ec. Que' gatti ti dovetton far messere, E porti in sedia in mezzo del cammino.
Definiz: §. IV. Gatto del zibetto, animale producente il zibetto.
Esempio: Red. Oss. an. 94. Un gatto del zibetto, che Iena odorifera fu chiamato da Pietro Castello Messinese, indugiò a morire dieci giorni.
Definiz: §. V. Gatto, instrumento bellico da percuotere le muraglie, il quale aveva il capo in forma di gatta. Lat. testudo.
Esempio: Vegez. Di travi, e buone asse ferme si fa 'l gatto, il quale, acciocchè ardere non possa, di cuoia ricenti, e di ciliccio, e di centonio si veste ec. Questo gatto ha dentro una trave, dove si mette un ferro uncinuto, il quale è falce chiamato, col quale, perocchè è piegato, del muro si traggono le pietre. Ovvero che 'l capo gli vestono di ferro, che è chiamato in volgare bolcione, e per lettera montone, perchè ha durissima fronte, e con esso si fanno le mura cadere. Ovvero che a modo di montone torna a dietro, acciocchè con forza menato, più fortemente ferisca. Il gatto è detto per lettera testuggine a similitudine della verace testuggine; perchè, secondo che quella or mette fuora il capo, e or lo ritorna dentro, così il dificio, cioè il bolcione, che è nel gatto, ora mette fuori le travi, e ora le reca dentro, acciocchè più fortemente percuota.
Esempio: G. V. 10. 86. 1. Dando alla città soventi battaglie, con gatti, e grilli, e torri di legname armate.
Esempio: Ciriff. Calv. 1. 4. Tibaldo intanto a rafforzarsi attese, E gatti, e grilli, e falcon facea fare.
Esempio: Bern. Orl. 3. 8. 5. Scale con ruote, e torri aveano assai ec. Gatti tessuti di vinchi, e di legno.
Esempio: Tass. Ger. 18. 64. E in numero infinito anche son viste Catapulte, monton, gatti, e baliste.
Definiz: §. VI. Da gatta animale, abbiamo dimolti proverbj, siccome: Cadere in piè, come la gatta; che vale Ricever comodo da qualche disgrazia. Lat. perieram, nisi periissem. Gr. πέπτωκεν ἔξο τῶν κακῶν. v. Flos 284.
Definiz: §. VII. Volere la gatta, o Avere la gatta; cioè Far da senno. Lat. accuratè agere.
Esempio: Pataff. 3. A questo tratto tu hai pur la gatta.
Esempio: Bern. Orl. 1. 26. 49. Se v'è qualcun, ch'ancor la gatta voglia, Venga, io l'aspetto, e questo ghiotto scioglia.
Esempio: E Ber. Orl. 2. 28. 6. Che, come si suol dir, voglia la gatta.
Definiz: §. VIII. Non voler la gatta, il suo contrario.
Esempio: Malm. 12. 51. Perch'al duello non volle la gatta.
Definiz: §. IX. Vendere gatta in sacco, o Comprar gatta in sacco, o simili; vale Dare, o Dire una cosa per un'altra ad altrui, senza ch'e' possa prima chiarirsi di quel, ch'e' sia. Lat. fraudulenter occultare, vel incuriosè rem agere.
Esempio: Lab. 264. Se tu, e gli altri, che le gatte in sacco andate comperando, spesse volte rimanete ingannati, niuno maravigliar se ne dee.
Esempio: Pataff. 6. La gatta in sacco abbia nalda massiccia.
Esempio: Ambr. Cof. 5. 8. E perch'io non vo' vendere Gatta in sacco a persona, vo' che sappia Tutta la cosa appunto.
Esempio: Bellinc. son. 144. Comperate pur voi la gatta in sacco.
Definiz: §. X. Gatta ci cova; cioè C'è sotto inganno, o malizia. Lat. equus Troianus; latet anguis in herba.
Esempio: Fir. nov. 238. Per certo, che egli mi convien vedere, donde nasce questo tanto fervore, e questa tanta divozione; qualche gatta ci cova.
Esempio: Ambr. Cof. 4. 2. Non posso credere, Che gatta non ci covi.
Esempio: Varch. Suoc. 3. 7. Che girandola è stata questa? gatta ci cova.
Esempio: Malm. 11. 5. Perchè ciascun, che quivi si ritrova, Vedendo entrar quell'armi colà dentro, Subito disse: quì gatta ci cova.
Definiz: §. XI. In questo stesso significato gli antichi dissero: Ogni oste ha sotto il gatto.
Esempio: Franc. Barb. 248. 12. E veggia, e faccia patto, Che ogn'oste ha sotto il gatto.
Definiz: §. XII. Uscir di gatta morta; vale Farsi vivo. Lat. ignaviam, timiditatem excutere. Gr. θρασύνεσθαι.
Esempio: Malm. 1. 19. Tu la vedresti uscir di gatta morta.
Definiz: §. XIII. Far la gatta morta; vale lo stesso, che Fare il gattone, Simulare d'esser soro. Lat. lepus dormiens, connivere. Gr. λαγὼς καθεύδων.
Esempio: Bellinc. son. 105. Volli tacere, e far la gatta morta.
Esempio: Cecch. Stiav. 4. 5. Perchè sebbene e' fa La gatta morta, da quest'acque chete Ti guarda.
Definiz: §. XIV. Far la gatta di Masino, che chiudeva gli occhi per non veder passare i topi; Far le viste di non vedere; e Gatta di Masino Chi finge il semplice. Lat. connivere, lepus dormiens.
Esempio: Varch. Ercol. 86. Non già che abbiamo da potere sprimere con una voce sola quello, che i Latini dicevano connivere, cioè fare le vista, o infingersi di non vedere, e proverbialmente far la gatta di Masino.
Esempio: Malm. 7. 69. Guardate quì la gatta di Masino, Che riprendeva il vizio, ed il peccato.
Definiz: §. XV. Dove non son gatte, i topi vi ballano; ed anche Quando la gatta non è in paese, i topi ballano; e si dice quando la brigata non ha intorno coloro, di chi ell'ha paura, onde si dà buon tempo, tralasciando quel, che le convien fare. Lat. ovium nulla utilitas, si pastor absit. Gr. προβάτων οὐδὲν ὄφελος, ἐὰν ὁ ποιμὴν ἀπῇ.
Definiz: §. XVI. Andare alla gatta pel lardo; vale Andare a ricercare uno di cosa, la quale, oltre al mancargli, piaccia a lui smisuratamente, o pure avendola, ne sia avarissimo. Lat. e flamma cibum petere.
Esempio: Cecch. Dissim. 3. 3. Veggiamo, se noi troviam Simone, forse egli ci troverrà qualche riparo. S. Voi volete andare alla gatta pel lardo.
Definiz: §. XVII. Che colpa n'ha la gatta, se la massara è matta? cioè, Quando una cosa mal custodita è tolta, la colpa non è di chi la si toglie, ma di chi gliele lascia inconsideratamente in preda.
Definiz: §. XVIII. Chiamar la gatta gatta, o Dire la gatta gatta; vale Dir le cose senza rispetto, come elle stanno. Lat. ficus ficus dicere, scapham scapham appellare. Gr. τὰ σῦκα σῦκα, τὴν σκάφην σκάφην λέγειν, Aristof.
Esempio: Cecch. Dot. 1. 1. Mi par, che dia in nonnulla; esci ad un tratto; Di' alla gatta, gatta.
Definiz: §. XIX. Dire la gatta mucia, o Chiamare la gatta mucia; vale il contrario.
Esempio: Varch. Suoc. 5. 1. Facciamo a dire il pane pane, e non chiamiamo la gatta mucia.
Definiz: §. XX. Tenere un occhio alla padella, e uno alla gatta; vale Aver riguardo, e considerazione in ciascuno affare ad ogni accidente, che possa occorrere, Proceder cautamente. Lat. attentè sibi cavere.
Esempio: Morg. 22. 100. Io vo', ch'ognun coll'arme indosso dorma, Un occhio alla padella, uno alla gatta, Ch'io so, che qualche trappola c'è fatta.
Definiz: §. XXI. Alla pentola, che bolle, non vi si accosta la gatta; cioè Ognuno sfugge i pericoli; e forse s'intende più propriamente, che si deono fuggire gli uomini incolloriti; il che diciamo anche, Non istuzzicare, quando e' fumma, il naso dell'orso. Lat. fumantem nasum ursi ne tentaveris.
Definiz: §. XXII. Andare a veder pescare colla gatta; si dice del Lasciarsi agevolmente dare a credere ogni vanità, e sciocchezza, ed esserne ingannato; tratto dalla favola d'un mugnaio, che menò un sempliciotto a veder pescare la gatta, per rubargli intanto la farina. v. Franc. Sacch. nov. 199.
Definiz: §. XXIII. Amici come cani, e gatti, vale Nimici. Lat. ut lupus ovem, domesticas gerere simultates, intestino odio invicem dissidere.
Esempio: Lasc. Parent. 2. 2. E' sono diventati come cani, e gatti, dove prima solevano essere come passere, e colombi.
Definiz: §. XXIV. Tanto va la gatta al lardo, che ella vi lascia la zampa; e si dice del Mettersi più volte ad un rischio, che alla fine vi si rimane. Lat. qui periculum amat, perit in illo. Gr. ὁ ἀγαπῶν κίνδυνον, ἐν αὐτῷ ἐμπεσεῖται.
Esempio: Salv. Granch. 1. 2. Tanto torna La gatta al lardo, che ella vi lascia La zampa.
Definiz: §. XXV. E nel suddetto signific. è simile al precedente questo detto del
Esempio: Pataff. 4. La gatta tanto alla pappa s'avvezza, Che l'è cotta la bocca, e la gorgozza.
Definiz: §. XXVI. Non trovare nè can, nè gatta, o Non esservi ec. nè can, nè gatta; vale Non trovare, o Non esservi ec. alcuno.
Esempio: Ambr. Furt. 5. 1. Poi, quando io penso d'esser giunto al luogo, che egli mi dette ad intendere, non trovai nè can, nè gatta, che me ne sapesse dir parola.
Esempio: Malm. 2. 1. Perchè della sua schiatta Non v'era, morto lui, nè can, nè gatta.
Definiz: §. XXVII. Ogni gatta vuole il sonaglio; e vale che Ciascuno pretende d'apparire, e far romore.
Esempio: Gell. Sport. 3. 4. Oh to', se ogni gatta vuole il sonaglio! insino alle monache voglion far le commedie.
Definiz: §. XXVIII. Cervel di gatta, si dice ad Uomo di poco senno, e dappoco. Lat. bardus. Gr. βλάξ.
Esempio: Cecch. Dissim. 4. 10. A casa ti avevi a stare, cervel di gatta.
Definiz: §. XXIX. Uscir di gatto salvatico; vale lo stesso, che Uscir de' manichi. Lat. cochleae vitam abdicare; e latibulis in lucem prodire, ad lautiorem vitam traduci.
Esempio: Cecch. Dissim. 1. 2. Poichè si è accozzato nozze, e bambin maschio, che tu pensi ad uscir di gatto salvatico, ch'io vo', che noi facciam gale.
Definiz: §. XXX. Come un sacco di gatti; vale Alla rinfusa, In quà, e in là. Lat. confusè, inordinatè. Gr. ἀτάκτως.
Esempio: Varch. stor. 15. 611. Partitisi, anzi fuggitisi i fuorusciti, e fatto, come diceva il volgo, un sacco di gatte.
Esempio: Malm. 9. 46. Perciò tutti alle stanze fer ritorno, Come un sacco di gatti fuor di schiera.
Definiz: §. XXXI. Aver mangiato il cervel di gatto; e si dice di chi è impazzato. Lat. ad insaniam redigi. Gr. παραφρονεῖν.
Esempio: Dav. Acc. 143. Così dovea egli in vece di morione in testa, portare un capo di gatta, di cui s'era mangiato il cervello, per impresa, o trofeo di suo impazzamento.