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Dizion. 5° Ed. .
DELIRO.
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DELIRO. Definiz: | Add. Delirante, Vaneggiente, Che è fuori di sè: ma è solamente d'uso poetico. |
Dal lat. delirus. – Esempio: | Dant. Parad. 1: Gli occhi drizzò ver me con quel sembiante Che madre fa sopra figliuol deliro. |
Definiz: | § I. Per similit., Privo di senno, Stolto, Pazzo. – |
Esempio: | Bocc. Laber. 54: Ora io non t'ho detto, quanto questa perversa moltitudine sia golosa, ritrosa e ambiziosa, invidiosa, accidiosa, iracunda e delira? | Esempio: | Mont. Poes. App. 19: Digli come d'orror freme e sospira L'infelice Vandèa; digli chi mise Il civil ferro in mano alla delira (qui in forza di Sost.). |
Definiz: | § II. E figuratam., detto di cosa, per Proprio di persona vaneggiante o stolta, Irragionevole, Folle. – |
Esempio: | Petr. Rim. 1, 33: Del cor mi rade Ogni delira impresa; ed ogni sdegno Fa 'l veder lei soave. | Esempio: | Varch. Lez. Pros. var. 1, 345: Usò ancora il Petrarca una volta questa voce delira, per istolta ed irragionevole. | Esempio: | Marchett. Lucrez. 118: Che se tai cose esser delire e pazze Ognun confessa, ec. |
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