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MARINA
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MARINA.
Definiz: Sost. femm. Costa, Riva, Spiaggia, marina, ed altresì Regione contigua al mare, o marittima. -
Esempio: Dant. Purg. 6: Cerca, misera, intorno dalle prode Le tue marine.
Esempio: Vill. G. 34: E nota che le marine anticamente erano molto abitate, e quasi infra terra poche città avea e pochi abitanti, ma in Maremma, e in Marittima verso Roma alla marina di Campagna, avea molte città e molti popoli.
Esempio: E Vill. G. 352: Lasciò le sue navi per abbandonate, le quali erano armate di gente di quella marina; onde ec.
Esempio: Vill. M. 3: La Cicilia fu tutta involta in questa mortale pestilenzia; e l'Affrica nelle marine, e nelle sue provincie di verso Levante, e alle rive del nostro mare Tirreno.
Esempio: Acc. D. Stor. Ar. 3, 177: Di poi cavalcarono per quello di Lucca e di Pisa, verso la marina di sotto, in quello di Siena.
Esempio: Ar. Orl. fur. 17, 36: Il signor nostro intanto, ritornato Alla marina, il suo danno comprende.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 2, 67: Allora ei le narrò come un pastore Piagato la trovò su la marina.
Esempio: Targ. Viagg. 6, 406: Come esposi a lungo nel tomo II, in parlando della marina di Pisa.
Esempio: Capp. Longob. 90: Italiani certamente furono quei costruttori di navi che Agilulfo mandò al re o principe degli Avari, e i quali erano d'Aquileia, ovvero di Pisa; perchè lo stato dei Longobardi non ebbe a quel tempo altre marine fuori di queste.
Definiz: § I. E per estensione, Plaga marina, Tratto di mare circostante ad alcun paese. -
Esempio: Malisp. Stor. fior. 166: Arrivarono nella piaggia di Roma in sulla marina a una terra detta Asturi,... e ivi feciono armare una saettìa per passare in Cicilia e scampare dal re Carlo.
Esempio: Cresc. Agric. volg. 73: E simigliantemente è da considerare ne' molti freddi e umidi campi, i quali son posti intorno a marine e molte paludi.
Esempio: Dant. Purg. 1: Di lontano Conobbi il tremolar della marina.
Esempio: Vill. G. 352: E questo fu in queste nostre marine gran mutazione di navilio.
Esempio: Petr. Rim. 2, 247: Pon mente al temerario ardir di Serse, Che fece, per calcar i nostri liti, Di novi ponti oltraggio alla marina.
Esempio: Bocc. Decam. 4, 93: Marsilia.... è in Provenza sopra la marina posta.
Esempio: Machiav. Art. Guerr. 240: La quale (regione) era larghissima, perchè ha le marine lontane mille miglia, i fiumi l'un dall'altro due o tre giornate, ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 6, 24: Ed ora alla marina ed ora al monte Volgea la faccia.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 10, 48: Vide scoprire alla marina Molti navili, e tutti alla sua volta.
Esempio: Guicc. Stor. 1, 159: Succedendo al re il disegno di mutare lo stato di Genova..., sarebbe padrone di quasi tutte le marine dal porto di Marsilia insino al porto di Napoli.
Esempio: Segn. B. Polit. volg. Ded. 9: Aver (la Toscana) l'aria temperata, l'acque sane, il paese commodo e fruttifero, le fiumare gentili, e le marine propinque.
Esempio: Ross. P. Sveton. 1, 240: Il giorno avanti ch'ei venisse alle mani con Sesto Pompeo in Cicilia, andando a spasso lungo la marina, saltò un pesce fuor dell'acqua, e se gli fermò a' piedi.
Esempio: Serdon. Stor. Genov. volg. 46: Se il numero de' legni pisani fu sì grande, che i Genovesi con diciotto galee..., scorrendo per le marine di Corsica, di Sardigna e di Toscana, facessero ec.
Esempio: Tasson. Secch. rap. 5, 52: E guida mille fanti a la foresta, Usati a corseggiar quella marina.
Definiz: § II. E poeticam. per Mare. -
Esempio: Fag. Rim. 1, 168: V'avete Scampata una burrasca molto grave: La marina era torbida, e la nave Del viver vostro in più d'un scoglio a un tratto Diede, ma resse (qui in locuz. figur.).
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 9: Signor de' pesci e de' soggetti numi, Invece di regnar sulla marina, E di vedermi tributarj i fiumi, Ero contento d'una fonticina (parla Nettuno).
Esempio: Niccol. Poes. 2, 109: Qual trema in sulla foglia Stilla a cader vicina Nel vasto interminabile Grembo della marina; Tal ec.
Definiz: § III. E per Quadro, Disegno, o simile, rappresentante vedute o scene di mare. -
Esempio: Baldin. Decenn. 6, 120: Diede gran nome di sè in dipignere marine, porti ed ogni sorta di navi con simili figure.
Esempio: E Baldin. Decenn. 192: Fece una battaglia con quattro altri quadri, con storie di S. Giovanni, ed una marina, ove finse una festa fatta in mare in tempo di primavera, con vascelli nobilmente addobbati.
Esempio: E Baldin. Decenn. 355: Non aveva alcun dispiacere, che chi gli faceva dipignere i paesi o marine, facessevi aggiugner le figure per altra mano.
Esempio: Lanz. Stor. Pitt. 2, 201: Alcuni han cercate le sue marine, per solamente istruirsi de' vascelli e del modo di armarli.
Definiz: § IV. Vale anche Naviglio, Armata navale, e simili. -
Esempio: Cocch. Bagn. Pis. 16: Era questa città celebrata per l'abondanza delle grasce e dei legnami da fabricar le navi; sicchè essendo cessata la sua necessità d'adoperargli per uso della propria marina, ne forniva ec.
Definiz: § V. Prendesi anche per Tutta insieme la milizia di mare, Marineria; onde Ministro della Marina, chiamasi Quel ministro segretario di Stato che soprintende a tutti gli affari ed ufficj della marineria militare. -
Esempio: Bott. Stor. Amer. 2, 204: Il rimanente (dei combattenti) era un raccozzamento di milizie francesi e inglesi, di alcuni pochi soldati di marina, e di ciurme delle fregate del Re, e delle navi mercantili che allora invernavano nel porto.
Definiz: § VI. Marina militare, o da guerra, dicesi Tutta la forza marittima di uno Stato, ordinata militarmente; e Marina mercantile, dicesi a Tutte insieme le navi e le persone attinenti alla navigazione e al commercio marittimo di una nazione.
Definiz: § VII. Marina marina, posto avverbialm., vale Lungo la riva del mare. -
Esempio: Bocc. Decam. 2, 77: Montato sopra una barca, passò a Brandizio, e di quindi marina marina si condusse infino a Trani.
Esempio: Deput. Decam. 32: Ed acciò i forestieri, a' quali naturalmente sogliono cotali proprietà esser poco note, la intendano, egli importa marina marina andarsene lunghesso la marina, o non se ne allontanare molto, che altrimenti si direbbe anche riva riva, o piaggia piaggia.
Definiz: § VIII. E figuratam. -
Esempio: Segner. Crist. instr. 2, 51: Fin ora non abbiamo noi navigato, se non, per dir così, marina marina, senza innoltrarci nell'argomento proposto, dov'è il mar alto.
Definiz: § IX. Essere marina, o la marina, torba, e anche Vedere la marina torba, o torbida, Esser segno di marina torbida, e simili, dicesi proverbialm. quando prevediamo o temiamo imminente qualche grave rischio o pericolo, o qualche forte rabbuffo da persona che si mostri molto in collera, e piena di mal talento. -
Esempio: Firenz. Comm. 1, 363: E ti so dire che la marina è gonfiata bene.
Esempio: Giannott. Op. 2, 334: Di qua vien Nicerato, e la marina, A vederlo nel viso, mi par grossa.
Esempio: Cecch. Pezz. Comm. 101: E' bisogna Camminar via, chè la marina è torba.
Esempio: Fag. Comm. 3, 284: Avendo veduto la marina torbida, a cautela non tornai se non a cose fatte alle grida di lui.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 127: E, poco dopo, tornò (il servitore), portando la ricca spada che il padrone si cinse; la cappa, che si buttò sulle spalle; il cappello a gran penne, che mise e inchiodò, con una manata, fieramente sul capo: segno di marina torbida.
Definiz: § X. Fare marina, e anche Battere, marina, si usò proverbialm. per Dolersi, Brontolare, e simili, fortemente, ma con finzione; che anche si disse Marinare; ed altresì per Raccomandarsi, Chiedere scusa, commiserazione, o simile, con importuno rammarichìo. -
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 1, 1: Sente un ragazzo Far marina, tremare, e mugolare In quella stessa buca della volta ec.
Esempio: Lipp. Malm. 4, 8: E perch'ei non avea tutti i suoi mesi, Fu il primo ad esclamare e far marina.
Esempio: Not. Malm. 1, 327: Diciamo far marina coloro, che fingendosi stroppiati ed impiagati, gridano e si rammaricano per farsi creder tali; chè tanto vale in questo proposito Marinare o Far marina, quanto Rammaricarsi o Dolersi di cosa che dispiaccia, ma per lo più s'intende di coloro che fingono: come per esempio, lo scolare battuto dal maestro, si dice Far marina, quando, fingendo che il maestro gli faccia gran male, piange e stride a più non posso.
Esempio: Crusc. Vocab. III: Marina.... Far marina, dicesi del Finger miseria, e con importunità, quasi gagnolando, chieder la limosina, o simili.
Esempio: E Crusc. Vocab. IV: Battere.... Batter marina, vale Chiedere rammaricandosi, Pigolare.
Esempio: Not. Malm. 328: Far marina, viene dalla similitudine del romoreggiamento del mare, quando comincia a far tempesta, che sentendosi di lontano, rassembra un certo borbottare o brontolare, che si dice ancora bubbolare, come di persona travagliata che si rammarichi.
Esempio: Fag. Rim. 1, 358: Eaco.... Soggiunse: Io no, non credo a' lor lamenti; Questi monelli affè batton marina. I malfattori son tutti innocenti, A domandarne a lor.
Esempio: E Fag. Rim. 5, 349: Dopo ch'ho licenziato Quel Meo, mio servitore, L'orivol m'ha rubato. Ier sera lo posai sul tavolino: Vien questo figurino, La camera ad aprirmi stamattina, Si licenzia da me, batte marina. Fa le sue scuse, se mi ha mal servito; stassi in atto contrito.