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MARCIRE.
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MARCIRE.
Definiz: Neutr. Divenir marcio, Corrompersi, Putrefarsi, e simili; detto più propriamente di corpo animale e sue parti, o di erbe, frutti, e altri vegetali.
Dal lat. marcere. –
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 5, 162: Ved'il seme marcir, seccarsi l'erbe.
Esempio: Cellin. Pros. 164: La cimatura marcisce, e per essere così marcia, la terra diviene come uno unguento.
Esempio: Soder. Op. 1, 146: Da gennaio in là non è da toccare arbori per niente, perchè intarlano, marciscono, e bastan poco tempo.
Esempio: E Soder. Op. 2, 29: Quei cavezzali.... si arino di ottobre e novembre, affinchè la terra bolli insieme, e si scaldi, e che ogni corteccia, e altra erba vi fosse, marcisca.
Esempio: E Soder. Op. 3, 222: La pastinaca pesce.... ha un ago così velenoso, che se punga gli arbori, marciscono.
Esempio: Lipp. Malm. 6, 60: Il gran se gli marci dentro a' granai, Chè nol vendea se non valea un occhio.
Esempio: Pallav. Perfez. crist. 594: Que' frutti, che in latino son chiamati fugientes, i quali tosto marciscono, nè possono conservarsi.
Esempio: Not. Malm. 2, 496: Marcire. Intendiamo Infradiciare, Corrompersi. Dal latino marcere, marcescere.
Esempio: Paolett. Oper. agr. 2, 11: In un clima asciutto si pianteranno l'uve facili a marcire alle pioggie ed alle rugiade.
Esempio: Giust. Vers. 15: Dalla coscia giù giù sino al tallone Sempre all'umido sto (parla lo stivale) senza marcire.
Esempio: Ridolf. fez. Agr. 2, 245: Tutte le altre (radici del magliolo).... non fanno che marcire.
Definiz: § I. Per similit. –
Esempio: Soldan. Sat. 55: Il ciel non prende Suo moto da quel ch'altri ghiribizza: Nè tale alterazion per modo il rende Corruttibil, ch'ei bachi o ch'ei marcisca.
Esempio: Marchett. Lucrez. 290: E ‘l duro sasso Non è roso e marcisce?
Definiz: § II. Detto di acqua, vale Corrompersi per infezione di sostanze animali o vegetali. –
Esempio: Tass. Dial. 1, 377: Li stagni e l'acque che non si muovono sogliono marcire.
Definiz: § III. Marcire, per similit., detto di persona, vale Perdere il vigore e la salute, Disfarsi lentamente, Venir meno, e simili. –
Esempio: Nard. Liv. Dec. 14 t.: A loro sarebbe forza l'impigrirsi e marcire, per l'altrui viltà e dappocaggine.
Esempio: Dav. Tac. 1, 41: Lei cacciata, svergognata,... fece marcire di lungo stento; parendole nascondere, nel lungo tenerla viva, l'uccisione.
Definiz: § IV. Figuratam. –
Esempio: Bocc. Decam. 8, 299: Nè è per vecchiezza marcita, anzi oggi più che mai fiorisce, la gloria del nostro nome.
Esempio: Rinucc. A. Graz. I, 3, 250: Nè è questa famiglia, come sogliono molt'altre, per la vecchiezza sua marcita, nè la sua virtù per tanti anni è mancata, anzi ora fiorisce grandemente la gloria e risplende ec.
Definiz: § V. E con un compimento di luogo, vale Starvi a forza e così a lungo, e con tanti stenti, da perderne la salute, o morirne. –
Esempio: Car. Lett. Farn. 2, 206: Il fine propostosi di voler far marcire i cardinali in Conclave,... non era giusto, nè onesto.
Esempio: Lipp. Malm. 1, 16: E se non se le dà soddisfazione, La ci farà marcir ‘n una prigione.
Esempio: Not. Maln. 1, 30: Ci farà marcir ‘n una prigione. Ci farà star tanto in carcere, che noi vi moriremo di stento, v'infradiceremo.
Esempio: Fag. Comm. 5, 108: Egghi (egli) è persona, per non cavar fuora un soldo, di lasciavvi (lasciarvi) marcire in prigione.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 98: Andrebbero, alla fin della funzione, Tutti a marcir per debito in prigione.
Esempio: E Guadagn. Poes. 2, 294: Dio guardi aver gridato libertà, Ci facevan marcir per le prigioni.
Definiz: § VI. Marcire nell'ozio, nei vizj, e simili, vale figuratam. Perdere il vigore, Infiacchirsi, per causa dell'ozio, dei vizj, e simili; e anche semplicemente Esservi tanto immerso da rimanerne quasi consumato. –
Esempio: Machiav. Disc. 254: Le quali legioni marcendo nell'ozio, cominciarono a dilettarsi in quello: tanto che ec.
Esempio: Nard. Liv. Dec. 7: Parendogli pertanto che la città marcisse nell'ozio, cercava da ogni parte materia di far guerra.
Esempio: Piccolom. Instit. mor. 533: Non gli lasceremo mai una sol'ora del giorno marcire nell'ozio, essendo l'ozio capital nemico del ben servire.
Esempio: Dav. Tac. 2, 234: Allato a' Cauci e Catti sono i Cherusci, lasciati stare e marcire in pace lunga, soverchia e gioconda più che sicura.
Esempio: Segner. Pred. 90: Tu che da tanto tempo hai marcito nella libidine.
Esempio: E Segner. Pal. op. 154: Era peccatore sì arrabbiato, sì abituato, che marcì trentotto anni in que' vizj stessi che ec.
Esempio: Fag. Comm. 4, 331: Non vi stupite se, marcendo nell'ozio, abbiamo in tal guisa operato.
Definiz: § VII. Marcire in corpo, detto di segreto, ricordo; e simili, vale figuratam. Non esser mai palesato, Esser dimenticato. –
Esempio: Salvin. Lett. IV, 1, 297: I segreti di cose confidate.... non si debbono mai dire a nessuno del mondo, e debbono marcire in corpo.
Definiz: § VIII. In forma di Neutr. pass. Marcirsi Divenir marcio, Corrompersi, e simili. –
Esempio: Soder. Op. 1, 41: Nascondendosi lui (il sole), attristarsene il mondo, e la natura cordogliosa rimanere, le piante perdere la lor vaghezza prima, cascar le frondi, marcirsi, ec.
Esempio: E Soder. Op. 2, 31: E bene ordinare il letamaio dell'orto, ove scolino tutte l'acque e vi stagnino, e quivi inviare tutte le brutture a marcirsi e stagionarsi.
Esempio: Bandin. Disc. econ. 38: E veder marcirsi il grano ozioso nei magazzini, pel zelo capriccioso di serrare le tratte.
Definiz: § IX. Figuratam. detto di persona, vale Svigorirsi, Consumarsi, Venir meno, e simili. –
Esempio: Machiav. Art. Guerr. 421: Governarsi co' sudditi avaramente e superbamente, marcirsi nell'ozio, ec.
Esempio: Ar. Comm. 2, 169: E serà cagion ch'io misero Mi marcisca in prigione.
Esempio: Forteguerr. Terenz. 200: E che dovea marcirsi in casa propria Una ragazza omai cresciuta tanto?
Definiz: § X. In forza di Att., vale Fare marcire, anche figuratam. –
Esempio: Pandolf. Gov. Fam. 61: Le dimostrai quanto alle donne sia non pure biasimo, ma sia loro molto dannoso, marcirsi il viso con calcine e veneni, che si dicono lisci.
Esempio: Speron. Op. 3, 91: Già non sono essi (i miracoli) dell'opre nostre materiali, che ‘l tempo invecchi e marcisca, ma son di quelle sopra natura.
Esempio: Soder. Op. 1, 408: Quelle (viti) che nei luoghi grassi marciscon l'uva, spampininsi da i lati trenta dì avanti la vendemmia.
Esempio: E Soder. Op. 2, 87: Bisogna.... coprire con un coccio il carciofo da seme, perchè non v'entri l'acqua a marcirlo.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 10: Liti la sera, liti la mattina. C'è il sangue da marcirsi e intisichire.