1)
Dizion. 4° Ed. .
ZERO.
Apri Voce completa
pag.358
Vedi le altre Edizioni del Vocabolario |
|
|
|
ZERO.
Definiz: | Segno arimmetico, che per se solo non significa numero, ma unito alle note numerali le alza a gradi superiori di
diecine, e centinaia, ed è di figura della lettera O. |
Esempio: | Borgh. Mon. 174. Aggiugnendo a' primi numeri un zero, o due, o tre secondo che è
il bisogno nostro, facciam crescere le centinaia in migliaia. |
Definiz: | §. I. Zero, in significato di Nulla, o Pochissima cosa. |
Esempio: | Morg. 24. 105. Ha scritto 'l vero, Senza mutare, o aggiugnere un zero.
|
Esempio: | Ar. Fur. 20. 92. Già centomila avean stimati un zero, E in fuga or se ne van senza
coraggio. |
Esempio: | E Ar. Fur. 30. 29. E tanto più, che 'l lor litigio è un zero,
Nè degno in prova d'arme esser rimesso. |
Esempio: | Alleg. 222. Voi non mi negherete delle stesse Cose, di ch'io favello, un zero, o
un'acca. |
Esempio: | E Alleg. 238. Il quale non vi pensava un zero. |
Esempio: | Bern. Orl. 2. 1. 33. E le sue genti, che n'aveva tante, Furon stimate da
Alessandro un zero. |
Esempio: | Malm. 7. 73. Muta discoso, e la riduce al zero. |
Definiz: | §. II. Avere nel zero, figuratam. vale Avere in culo. |
Esempio: | Malm. 6. 103. Fa male i conti, e colla sua aritmetica Nel zero l'ho fra l'una, e
l'altra natica. |
|