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LAGO, e talvolta poeticam$. anche LACO.
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LAGO, e talvolta poeticam. anche LACO.
Definiz: Sost. masc. Adunamento di acque perpetue, per lo più dolci, in una grande cavità o bacino.
Dal lat. lacus. –
Esempio: Dant. Inf. 20: Suso in Italia bella giace un laco A piè dell'Alpe che serra Lamagna.
Esempio: Pallad. Agric. 180: Lo sermollino colla foglia molle, e con la fronda tenera,... nasce ne' laghi.
Esempio: Petr. Rim. 1, 80: Ch'allor fia un dì Madonna senza 'l ghiaccio..., Ch'i' vedrò secco il mare, e' laghi, e' fiumi.
Esempio: Bocc. Comm. Dant. M. 2, 149: E il lago una ragunanza d'acque, la quale in luoghi concavi tra montagne si fa per lo non avere uscita.
Esempio: Vinc. Nat. Pes. acq. 2, 82: Lago è quell'adunanza d'acque, che la natura con vive e sotterranee sorgenti conserva e mantiene, per benefizio dei paesi che mancano dei fiumi, sopra delle falde de' monti.
Esempio: Ar. Orl. fur. 34, 50: Murmuranti ruscelli e cheti laghi Di limpidezza vincono i cristalli.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 43, 11: Qua su lasciasti una città vicina, A cui fa intorno un chiaro fiume laco.
Esempio: Varch. Lez. Pros. var. 1, 328: Lago propriamente è un luogo a fondo dove sono acque native e perpetue, onde escono o rivi o fiumi.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 96: Era la notte allor ch'alto riposo Han l'onde e i venti, e parea muto il mondo; Gli animai lassi, e quei che 'l mare ondoso, O de' liquidi laghi alberga il fondo, ec.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 55: Pur dopo lungo esaminar s'avvede Che nel prossimo lago il suono ha sede.
Esempio: Pindem. Poes. 258: Così quel fiume che dal puro laco, Onde lieta è Ginevra, esce cilestro.
Esempio: Mont. Poes. 1, 250: Ir le vedi e redire, e far carole Sul capo al viandante, o sovra il lago ec.
Definiz: § I. E nel linguaggio degl'Idraulici, con l'aggiunto di Aperto lago aperto o Chiuso lago chiuso, secondo che ha o non ha emissario. –
Esempio: Guglielmin. Nat. Fium. 60: Quel lago che si conserva per le proprie sorgenti e non tramanda fuori di se medesimo le proprie acque si dice lago chiuso; ma se ne riceve delle forestiere, o tramanda le proprie o le ricevute, si dice lago aperto.
Definiz: § II. E per Adunamento più o meno grande di acqua stagnante, Stagno. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 9: L'acque ferme de laghi, spezialmente le discoperte, son ree e gravi e malvage.
Esempio: Dant. Inf. 8: Molto sarei vago Di vederlo attuffare in questa broda Prima che noi uscissimo dal lago.
Esempio: E Dant. Inf. 32: Perch'io mi volsi, e vidimi davante E sotto i piedi un lago, che per gielo Avea di vetro e non d'acqua sembiante.
Esempio: E Dant. Parad. 1: Parvemi tanto allor del cielo acceso Dalla fiamma del sol, che pioggia o fiume Lago non fece mai tanto disteso.
Esempio: Varch. Lez. Pros. var. 1,328: Pare che in questo luogo pigli (Dante) lago per quello che i Latini dicono stagno, cioè una ragunanza d'acqua fatta o dalle piogge, o da alcuno fiume che di verno si raguni e poi di state si secchi...; e ben so che impropiamente si chiamano laghi tutte l'acque stagnanti in qualunche modo ragunate.
Esempio: Tass. Gerus. 7, 28: Giungono alfin là dove un sozzo e rio Lago impaluda, ed un castel n'è cinto ec.
Definiz: § III. E per Raccolta artificiale d'acqua, a fine, per lo più, di comodità o d'ornamento. –
Esempio: Bocc. Decam. 6, 146: I pesci notar vedean per lo lago a grandissime schiere.
Esempio: Tass. Gerus. 3, 56: La città dentro ha lochi in cui si serba L'acqua che piove, e laghi e fonti vivi.
Esempio: Chiabr. Rim. 3, 103: Però qui taccio, ed a la vista io torno De i regj laghi; nel vivace argento, ec.
Esempio: Galian. B. Vitr. Comm. 330: Laghi erano specie di fonti pubbliche, ove la plebe lavava i suoi panni, e si provedeva per ogni suo bisogno.
Definiz: § IV. Figuratam. e poeticam., per Grande copia di umore, in ispecie di sangue o di lacrime. –
Esempio: Dant. Inf. 25: Sotto il sasso di monte Aventino Di sangue fece spesse volte laco.
Esempio: E Dant. Purg. 5: E lì vid'io Delle mie vene farsi in terra laco. Petr. Rim. 1, 293: Or vorria trar degli occhi nostri un lago.
Esempio: Giambull. B. Ciriff. Calv. 3, 507: E in ogni parte fa di sangue un lago.
Esempio: Ar. Orl. fur. 27, 21: Ritrova molti Giacere in terra, anzi in vermiglio lago, Nel proprio sangue orribilmente involti.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 11, 9: Se gli sciolsero una notte le fasce del braccio, per lo quale si era tratto sangue, con tanto suo pericolo, che se di ciò non s'accorgeva Stefano..., era spacciato; e con tutto ciò si ebbe che fare a rinvenirlo, avendo fatto un lago di sangue nel letto.
Esempio: Mont. Poes. 1, 246: Eran sangue i capei, sangue le labbia, E sangue il seno; fe' del resto un lago La ferita, che miri, in sulla sabbia.
Esempio: Pap. L. Coment. PP. 3, 105: Udivano le grida lamentevoli di que' meschini invano imploranti pietà, o li vedevano ancora dalle inferriate tagliare a pezzi e convolgersi in laghi di sangue.
Definiz: § V. E pur figuratam. e in ischerzo, per Grande abbondanza di checche altro si sia; onde Fare un lago di checchessia, dicesi scherzevolmente per Spargerlo copiosamente, Profonderlo, Farne sfoggio ed abuso. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 23, 27: E disse di Gioseffo e di Maria, E fece un lago di teologia.
Esempio: Franz. M. Rim. burl. 2, 330: Perch'io non vo' parere un Salamone Dov'io non sono, e far di testi un lago, Come fa chi gli allega e li traspone.
Definiz: § VI. Lago, secondo proprietà latina, trovasi usato a denotare Una sorta di vaso, o recipiente, da pigiarvi le uve; ed altresì Tino murato, per conservarvi il vino. –
Esempio: Martin. F. Tratt. Archit. 169: Gli antichi usavano laghi, ovvero conserve fatte di cemento e bene instrutte e intonacate con tettorj ovvero calcistruzzi, ai quali vasi e conserve si dava superficialmente queste materie così composte, ec.
Esempio: Buomm. Lez. XX, 5, 248: Si piglia anco talora lago per una concavità profonda; che però i Latini dicevan lago un certo vaso, del quale si servivano per pigiar l'uva.
Definiz: § VII. In locuz. figur. –
Esempio: Apoc. volg. P. 61: L'Angelo mise la falce sua nella terra, e vendemmiò l'uve della terra, e misele nel lago grande dell'ira di Dio.
Definiz: § VIII. Lago, secondo il linguaggio scritturale, intendesi per Fossa profonda, dove tenevansi gli animali feroci. –
Esempio: Cavalc. Pungil. 204: E questo feciono per comprendere Daniel profeta, il quale adorava solo Iddio: e fecionlo però mettere nel lago de' leoni.
Esempio: Bibb. N. 8, 59: Allora il re comandò, e condussero Daniele e posero nel lago de' leoni.
Esempio: E Bibb. N. 8, 60: Allora lo re con grandissima letizia comandò che fosse tratto fuori Daniele del lago; e fu tratto fuori Daniele del lago, e non vi fu trovata alcuna lesione in lui, però che credette al Dio suo.
Esempio: Leggend. SS. App. PP. 12: Lo re duca fece venire dieci leoni molto crudeli e feroci, e fece fare uno lago in modo di una fossa cupa, e misevi questi dieci leoni dentro.
Esempio: Ar. Comm. 2, 386: Difficile cosa mi pare, e di molto pericolo. A. Pericolo, eh? C. Siccome avessi a scendere Nel lago de' leon di Babilonia.
Definiz: § IX. Lago del cuore, trovasi detto per Una supposta cavità del cuore, dove immaginarono gli antichi che il sangue rifluisse, e dove posero la sede degli spiriti vitali e delle passioni. –
Esempio: Dant. Inf. 1: Allor fu la paura un poco queta, Che nel lago del cor m'era durata.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 28: Che nel lago del cor m'era durata. Questo dice, perchè nel cuore umano è una concavità vacua quanto all'apparenzia. Ma qui dicono li fisici stare li spiriti vitali, e quivi sono le nostre passioni mentali.
Esempio: Red. Ditir. 43: I buon vini son quegli che acquetano Le procelle sì fosche e rubelle, Che nel lago del cor l'anime inquietano.
Definiz: § X. E Laghi del cuore dissero gli Anatomici I due ventricoli di esso. –
Esempio: Red. Esp. nat. 56: Se un uomo, o qual si voglia altro animale, possa vivere col sangue rappreso ne' laghi del cuore,... lo lascio considerare a chi ha fior di ragione.