Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 4° Ed. .
CONCETTO
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CONCETTO.
Definiz: Sust. La cosa immaginata, ed inventata dal nostro intelletto.
Esempio: Varch. lez. 166. Concetto; questo vocabolo, il quale è non men bello, che generale, significa appresso i Toscani quello, che appresso i Greci ἔννοια, e' Latini notio.
Esempio: E Varch. lez. appresso: Onde tutto quello, che noi ci avemo prima pensato di volere o dire, o fare, si chiama concetto.
Esempio: Petr. son. 58. Quando giunse a Simon l'alto concetto, Che a mio nome gli pose in man lo stile.
Esempio: Dant. Inf. 32. I' premerrei di mio concetto il suco Più pienamente.
Esempio: E Dan. Par. 15. Che 'l suo concetto Al segno de' mortai si soprappose.
Esempio: E Dan. Par. 29. E però non bisogna Rimemorar per concetto diviso.
Definiz: §. I. Essere in concetto, o Avere in concetto; vale Essere, o Avere in istima.
Esempio: Sen. ben. Varch. 4. 21. Alcuna volta eziandio quegli è grato, il quale è in concetto d'ingrato, perchè l'oppenione degli uomini, che male interpreta le menti altrui, l'ha fatto tenere per tale.
Esempio: Tac. Dav. stor. 1. 254. Non era Vespasiano in buon concetto.
Definiz: §. II. Concetto, prendesi anche per Motto arguto, e talora puerile, che anche dicesi Concettino. Lat. argutia, argutiola. Gr.
Definiz: στωμυλία.