Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 3° Ed. .
CONCETTO
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CONCETTO.
Definiz: La cosa immaginata, ed inventata dal nostro intelletto. Latin. sententia.
Esempio: Varch. Lez. 166. Questo vocabolo, il quale non è men bello, che generale, significa, appresso i Toscani, quello, che appresso i Greci ἔννοια, e i Lat. notio.
Esempio: E Varch. Lez. appresso. Onde tutto quello, che noi ci avemo prima pensato di volere, o dire, o fare, si chiama concetto.
Esempio: Petr. Son. 59. Quando giunse a Simon l'alto concetto.
Esempio: Dant. Par. 15. Che 'l suo concetto Al segno de' mortai si soprappose.
Esempio: E Dan. Inf. 32. Io premerrei di mio concetto il suco Più pienamente.
Esempio: E Dan. Par. 29. E però non bisogna Rimemorar per concetto diviso.
Definiz: §. Essere in concetto, o avere in concetto: vale Essere, o avere in istima. Lat. benè audire, magni facere.
Esempio: Sen. Ben. Varch. 4. 22. Alcuna volta ancora quegli è grato, che è in concetto d'ingrato; perchè l'oppenione degli huomini, che male interpetra le menti altrui, l'ha fatto tenere per tale.
Esempio: Tac. Dav. Stor. 1. 254. Ed anche non era Vespesiano in buon concetto.