1)
Dizion. 3° Ed. .
CONCETTO
Apri Voce completa
pag.373
Vedi le altre Edizioni del Vocabolario |
|
|
|
CONCETTO.
Definiz: | La cosa immaginata, ed inventata dal nostro intelletto. Latin. sententia. |
Esempio: | Varch. Lez. 166. Questo vocabolo, il quale non è men bello, che generale,
significa, appresso i Toscani, quello, che appresso i Greci ἔννοια, e i Lat. notio. |
Esempio: | E Varch. Lez. appresso. Onde tutto quello, che noi ci avemo
prima pensato di volere, o dire, o fare, si chiama concetto. |
Esempio: | Petr. Son. 59. Quando giunse a Simon l'alto concetto. |
Esempio: | Dant. Par. 15. Che 'l suo concetto Al segno de' mortai si soprappose.
|
Esempio: | E Dan. Inf. 32. Io premerrei di mio concetto il suco Più
pienamente. |
Esempio: | E Dan. Par. 29. E però non bisogna Rimemorar per concetto
diviso. |
Definiz: | §. Essere in concetto, o avere in concetto: vale Essere, o avere in
istima. Lat. benè audire, magni facere. |
Esempio: | Sen. Ben. Varch. 4. 22. Alcuna volta ancora quegli è grato, che è in concetto
d'ingrato; perchè l'oppenione degli huomini, che male interpetra le menti altrui, l'ha fatto tenere per tale.
|
Esempio: | Tac. Dav. Stor. 1. 254. Ed anche non era Vespesiano in buon concetto.
|
|