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Dizion. 3° Ed. .
CIOÈ
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pag.338
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CIOÈ.
Definiz: | Avverbio, composto di ciò, e d'è, terza voce del verbo Essere: e vale Dichiarazione di parole precedenti. Lat.
hoc est, idest. Gr. τουτέστι. |
Esempio: | Boc. Introd. num. 8. Ma questo, che è molto più, assai volte visibilmente fece;
cioè, che la cosa dell'huomo infermo stato, ec. |
Esempio: | E Bocc. g. 4. p. 3. Hanno detto, che alla mia età non istà
bene l'andare omai dietro a queste cose, cioè a ragionare di donne, o compiacer loro. |
Esempio: | E Bocc. Nov. 33. 20. E loro, che di queste cose niente ancor
sapeano, cioè della partíta di Folco. |
Esempio: | Dan. Rim. Che ferma è di tener quel che m'uccide, Cioè la bella, e rea vosta
figúra. |
Esempio: | Petr. Trionf. Fam. Crispo Salustio, e seco a mano a mano Uno, che gli ebbe
invidia, e vide 'l torto, Cioè 'l gran Tito Livio Padoáno. |
Definiz: | §. Cioè a dire: vale lo stesso, che Cioè. |
Esempio: | Dant. Conv. Li Savj dicono, che la faccia del dono dee essere simigliante a quella
del ricevere; cioè a dire, che si convenga con lui. |
Esempio: | E Conv. altrove. Io, dice Marzia, feci, e adempie' tutti gli
tuoi comandamenti, cioè a dire, ec. |
Esempio: | Pass. 177. La terza circustanza si è ubi, cioè a
dire in che luogo. |
Esempio: | E Passav. 186. La sesta condizione, che dee avere la
confessione si è frequens; cioe a dire, che si faccia spesso, |
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