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1) Dizion. 5° Ed. .
BRULLO e BROLLO
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BRULLO e BROLLO.
Definiz: Add. Spogliato, Privo di checchessia. Usasi tanto assolutamente, quanto colla particella Di.
Affine al franc. brûler, che in antico si disse anco bruller. –
Esempio: Dant. Inf. 34: A quel dinanzi il mordere era nulla Verso il graffiar, che tal volta la schiena Rimanea della pelle tutta brulla.
Esempio: Dav. Tac. 1, 190: Quando di fitto verno rimaso brullo di vestimenta, avutone l'avviso gli Smirnesi in consiglio, ciascuno si spogliò le sue.
Definiz: § I. Brullo per similit. dicesi per Ispogliato di piante, d'erba, e d'ogni segno di vegetazione. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 11, 54: Viene a colei che su la pietra brulla Avea da divorar l'Orca marina.
Esempio: Mont. Poes. 2, 169: E l'occhio invita Del viandante a contemplar la brulla Maestà dei suoi fianchi [il dirupo].
Definiz: § II. Detto di persona, vale Male in arnese, Coperta di povere vesti o quasi ignuda. –
Esempio: Giamb. Tratt. mor. 351: Non vi vergognate voi con così cattivi cavalieri.... e uomini tutti poveri e brolli, di richiederne di battaglia ec.
Esempio: Fr. Giord. Pred. S.: E lasciala brulla, affamata e sola.
Esempio: Leop. G. Cap. piac. 4: Conosco un cittadin già molto brullo, Ch'ora è paffuto e tutto in su le gale Per aver fatto di questo [del biasimo] il barullo.
Definiz: § III. Figuratam. Spogliato, Privo di checchessia. –
Esempio: Dant. Purg. 14: E non pur lo suo sangue è fatto brullo, Tra il Po e il monte e la marina e il Reno, Del ben richiesto al vero ed al trastullo.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 332: È fatto brullo, cioè privato e vano in fra questi termini in fra' quali è posta Romagna.
Definiz: § IV. Brullo si disse anche Degli occhi alquanto scerpellati e privi dei peli delle palpebre, che ora diciamo Bruciati. –
Esempio: Franc. Son. 38: E gli occhi brulli gridan: benda lina.