1)
Dizion. 5° Ed. .
CUPÍDO.
Apri Voce completa
pag.1082
Vedi le altre Edizioni del Vocabolario |
|
|
|
CUPÍDO. Definiz: | Sost. masc. Term. di Mitologia. Il figliuolo di Venere, e dio dell'amore: ma è voce propria dei poeti, dicendosi più comunemente Amore. |
Dal lat. Cupido. – Esempio: | Dant. Parad. 8: Ma Dione onoravano e Cupído, Quella per madre sua, questo per figlio, E dicean ch'ei sedette in grembo a Dido. | Esempio: | Bocc. Com. Dant. M. 1, 480: Questo amor per diletto chiamano i poeti Cupído, e dicono che egli fu figliuolo di Marte e di Venere. | Esempio: | Poliz. Rim. C. 25: Cupído, entro a' begli occhi ascoso, Al nervo adatta del suo stral la cocca. | Esempio: | Firenz. Pros. 2, 123: Ma Cupído,... non potendo più sopportar l'assenzia della sua bella Psiche, ec. | Esempio: | Tasson. Secch. rap. 8, 47: Ch'a i chiusi lumi e a lo splendor del viso Fu loro di veder Cupído avviso. |
Definiz: | § I. Figuratam., trovasi per Uomo caramente diletto, che pur dicesi Amore. – |
Definiz: | § II. Per Figura di Cupído; e nel plur., Figure dei fratelli di Cupído, comunemente Amorini. – | Esempio: | Vasar. Appar. 285: Si videro il Giuoco e 'l Riso in simil guisa ridendo e scherzando apparire; dopo i quali,... si videro per le medesime strade.... quattro altri Cupídi uscire. |
|