Lessicografia della Crusca in rete

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LIUTO.
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LIUTO.
Definiz: Sost. masc. Strumento a corde di minugia, da pizzicare, simile in qualche modo alla chitarra, ora dismesso. Area lungo e largo manico, diviso da tasti, con bischeriera rivolta indietro; corpo tondeggiante nel di sotto; e il coperchio piano con rosa.
Spagn. laúd; portogh. alaude; provenz. laut; franc. leut e luth; e questi dall'arabo al 'ûd. –
Esempio: Febuss. Breuss. 3, 56: Organi, arpe, viole e liuti.
Esempio: Stor. Aiolf. 1, 226: E poi che furono grandi di quindici anni, andavano a 'mparare a cantare e a sonare arpe e liuti.
Esempio: Dant. Inf. 30: I' vidi un fatto a guisa di liuto, Pur ch'egli avesse avuta l'anguinaia Tronca dal lato che l'uomo ha forcuto.
Esempio: Anon. Comm. Dant. 2, 74: Belacqua.... facea cotai colli di liuti e di chitarre.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 110: Dioneo preso un liuto e la Fiammetta una viuola, cominciarono soavemente una danza a sonare.
Esempio: Bern. Orl. 20, 3: E fa tutto il liuto discordare, Quando una corda con l'altre non suona (qui in locuz. figur.).
Esempio: Varch. Ercol. 364: Nel sonare il liuto, la mano sinistra, che si adopera in sul manico, in toccando i tasti cagiona il numero; e la destra, che s'adopera intorno alla rosa, in toccando le corde, cagiona l'armonia.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 14, 286: Sen va di notte innanzi alle sue porte, E suona il suo liuto e move il canto.
Esempio: Borgh. R. Rip. 15: Vi sono.... liuti d'avorio e d'ebano, arpicordi.... e bellissimi libri di musica.
Esempio: Crusc. Vocab. I.: Chitarra: Liuto piccolo, che manca del basso e del soprano.
Esempio: Corsin. B. Torracch. 7, 21: Ad un liuto suo diede di piglio, Adattosselo al petto, e ricercando Di quel, con maestria, le fide corde, Così sciolse la voce al suon concorde.
Esempio: Pap. Lett. Fuoc. 15: Suono del vento non si potrebbe chiamare quello, che, dove fortemente tirasse la tramontana, venisse prodotto da una corda di liuto, la quale dal vento medesimo fosse tocca.
Definiz: § I. Per similit., e in ischerzo. –
Esempio: Buonarr. Tanc. 5, 5: E mentre A capo innanzi giù m'atterro, Credei del ventre sfondare 'l liuto.
Definiz: § II. Liuto, per similit., si disse anche, dalla sua forma, una Sorta di piccola barca. –
Esempio: Rep. Fir. Diec. Bal. 9, 11: Voliamo che se dette galee fussino partite di costì d'uno dì o di dua, che di subito spacci uno liuto armato.... con comissione che trovandole, in ogni modo le facci tornare indrietro.
Esempio: Pulc. L. Morg. 14, 71: E brigantin, caravelle e marrani, Liuti, saettie, gonde spalmate.
Esempio: Giambull. B. Ciriff. Calv. 3, 247: Liuti e schifi su l'acqua legieri.
Esempio: Salvin. Annot. Pier. 420: Scafe, tartane, saettie, liuti. Scafe, schifi. Lat. scaphae. Saettie, dalla prestezza. Liuti, dalla figura.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 4, 178: Un numero innumerabile di battelli, burchietti, schifetti, liuti, gondolette in varie guise ed elegantemente ornate, facevano che alla instabilità del mare nuova instabilità di barche e di vele si aggiungesse.
Definiz: § III. E pur dalla forma, si disse Liuto una Sorta di vaso dei Chimici antichi. –
Esempio: Ricett. fior. 99: Del vetriolo si cava (l'olio) rubificato benissimo e polverizzato e messo senza dilazione, acciò non ripigli umido, in liuto a fuoco gagliardo di riverbero per tre giorni.
Definiz: § IV. Accordare un liuto e una campana. –
V. Accordare, § XXII.
Definiz: § V. Mettere ad uno una cosa sul liuto, o Porre, ad uno una cosa sul liuto, o più semplicemente Metterla sul liuto, o Porla, sul liuto, che anche si dice Metterla in musica, si usò figuratam. per Indugiare a far cosa promessa, e per lo più, con l'intenzione poi di non farla; Porvi difficoltà o impedimento, Mandarla in lungo. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 1, 361: Da' qua i danar, messer Carfilla. C. Adagio! F. Mettila sul liuto.
Esempio: Buonarr. Tanc. 4, 4: Vuo' mi tu? Dillo. G. Ponla in su 'l liuto, Pena un bel pezzo: la vi vuole al certo.
Esempio: Not. Mal. 1, 413: Dar erba trastulla, Metterla sul liuto, e Tenere l'oche in pastura, ànno tutti e tre lo stesso significato, che è Trattenere uno con chiacchiere.
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 1, 116: Un nostro accademico, ch'io me ne sarei confessato, sprezzati tutti i riguardi di convenienza,... la messe un pezzo sul liuto, la ninnò, e poi finalmente ec.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 22, 4: Senza porla molto sul liuto, Fan quel ch'un tratto in capo è lor venuto.
Esempio: Fag. Pros. 29: Io veggo che costui me la mette in musica, me la pon sul liuto; piglierò altri compensi.
Esempio: Saccent. Rim. 1, 44: Mi tenean pasciuto Di fede e di speranza a maraviglia; Ma se una volta il caso è poi venuto D'avermi carità, mutando suono, Questa me l'hanno messa in sul liuto.
Definiz: § VI. Mettersela sul liuto, si disse per Farsi giuoco, beffe, di checchessia, Non preoccuparsene quanto converrebbe, Non darsene cura o pensiero. –
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 226: Ma voi ve la mettete in sul liuto.
Esempio: Lipp. Malm. 5, 35: Che tu non pensi, avendoti promesso, Ch'io faccia fango delle mie parole, E che 'l mio indugio e il non risolver nulla Sia stato un voler darti erba trastulla, Ovver ch'io me la metta in sul liuto, ec.
Definiz: § VII. Il diavol può sonare il liuto; usato scherzevolmente e a maniera proverbiale, vale Non essere in checchessia pericolo di tentazione. –
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 15, 96: Mi vo' questa fune anco levare; Chè il diavol qui può sonare il liuto; Chè donne così brutte e sì sgraziate Al par di queste non ne son mai nate.