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1) Dizion. 3° Ed. .
AVARIZIA
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AVARIZIA.
Definiz: Latin. avaritia.
Esempio: Com. Purg. 19. Avarizia è disordinato amor di pecunia.
Esempio: But. Avarizia si può largamente considerare, e allora si diffinisce, come dice Tullio: Avarizia è immoderato amor d'avere. Puossi considerar meno largamente, e allora si può diffinire, come dice Santo Agostino, ec. Avarizia non è pure appetito di pecunia, ma d'altezza, e di scienza. Puossi strettamente considerare, e allora si diffinisce così: Avarizia è immoderato amore d'aver le cose di fuori, soggiacenti alla fortuna.
Esempio: Tratt. P. mort. Avarizia è amore disordinato della roba, o vero ricchezze temporali.
Esempio: Quist. Filos. C. S. Avarizia è continuo disiderio immoderato d'avere, e tenacità, più che si convenga, di tenére.
Esempio: E Quist. Filos. C. S. appresso. L'avarizia non perdona, ne al vecchio, ne al giovane: tutti gli altri vizzj ne' vecchj invecchiano, solo l'avarizia non invecchia.
Esempio: Giard. Consol. Ogni vizio invecchia colla persona, ma sola l'avarizia sempre ringiovanisce, e rinfresca.
Esempio: Fior. Vir. A. Mon. Avarizia è contradio della virtù della liberalità, ed è superchia cupidità d'avere, e si è in acquistare ingiustamente, e ingiusto ritener quello, che fa mestier di rendere, ed in lasciar guastar le cose, ch'egli ha, innanzi, ch'egli le dia altrui.
Esempio: Boc. Nov. 83. 13. Contenti d'aver con ingegni saputo schernir l'avarizia di Calandríno.
Esempio: Am. Ant.26. 1. 8. L'avarizia per frutto d'avere, ne è avventurósa, e per cupidità d'acquistare è miserissima.
Esempio: Dan. Inf. 6. Superbia, invidia, e avarizia sono Le tre faville.