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FORNAIO e talora anche FORNARO.
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FORNAIO e talora anche FORNARO.
Definiz: Sost. masc. Colui che per mestiere fa il pane e lo cuoce. –
Esempio: Bocc. Decam. 6, 40: Il qual Cisti, d'altissimo animo fornito, la fortuna fece fornaio.
Esempio: Albanz. Petr. Uom. fam. 170 t.: Fe' mettere in pregione il fornaio, perchè non gli faceva bene il pane.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 296: Va' al fornaio, che mi mandi il mio tegame, chè questo non è il mio. Il fornaio, senza metter molta cura su la detta faccenda, cercò di quello, dov'era il busecchio, e mandoglilo.
Esempio: Cennin. Tratt. Pitt. 22: Poi vattene dal fornaro la sera, quando ha lasciato ovra (cioè quando ha finito di cuocere il pane), e metti questa pignatta nel forno.
Esempio: Cant. Carn. 34: Donne, noi siamo giovani fornaj, Dell'arte nostra buon maestri assai.
Esempio: Domen. Plin. 574: Non furono in Roma fornaj fino alla guerra Persica, cinquecento ottanta anni dopo che ella fa edificata.
Esempio: Cellin. Pros. 6: Questi cotali uomini sono stati come certi bottegaj che si truovano nei castegli o in nelle pendice delle città, i quali fanno il fornaio ed il pizzicagnolo e lo speziale ed il merciaio, in somma e' tengono di ogni cosa un poco, delle quali non v'è nulla che sia buono.
Esempio: Legg. Abbond. 16: I fornaj che vogliono spianare il pane per vendere, devino avere la permissione del Magistrato loro.
Esempio: Baldov. Comp. dram. 86: S'i' facessi il fornaio, Gli uomini nascerebbon senza bocca.
Esempio: Legg. Band. Leop. 5, 32: Vogliamo altresì che il lucro accordato ai fornari dalle respettive scalette di pan basso venale sopra lo spiano di ogni staro di grano, sia, ec.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 232: Vide.... certe cose sparse, che.... se fossero state sul banco d'un fornaio, non si sarebbe esitato un momento a chiamarli pani.
Definiz: § I. E figuratam., La bottega del fornaio. –
Esempio: Dav. Tac. P. 1, 176: Ad alcuni che l'aspettavano fuori del fornaio, dove egli si scaldava, disse ec.
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 5, 6: Fabbrizio in quel tumulto, Allorchè quei soldati andar prigioni, Si ficcò 'n un fornaio. P. 'N una bottega, id est, d'un fornaio, Perchè tu schivi il vulgar barbarismo.
Definiz: § II. Acconciare il fornaio, Accomodare il fornaio, Aggiustare, e simili, il fornaio, ed anche Acconciare il fornaio e l'oste; son maniere proverbiali, che valgono Aggiustar le proprie cose in guisa da aver sempre da vivere discretamente: più comunemente, Assicurarsi il pane al fornaio, o Assicurarsi il pane per la vecchiaia. –
Esempio: Buonarr. Fier. 3, 5 Lic.: Dice 'l proverbio: Acconcisi 'l fornaio E l'oste, e s'abbia legne pel gennaio.
Esempio: E Buonarr. Tanc. 4, 3: Dicon ch'io acconcio 'l fornaio così.
Esempio: Salvin. Annot. Tanc. 562: Accomodare il fornaio, si dice proverbialmente di aversi procacciato il pane per sempre.
Esempio: Fag. Rim. 4, 343: Aggiustato il fornaio, allor si dia La man sul suono a dimenar l'archetto.
Esempio: E Fag. Rim. 5, 169: Or colui che trovasse il modo vero D'ammazzare il mestiero, Di quattrini star gaio, E aggiustare il fornaio, Non sarebbe felice?
Esempio: E Fag. Comm. 5, 370: Basta star bene, e bene accomodare il fornaio.
Definiz: § III. Essere come andare pel pane al fornaio; è maniera familiare, che usasi in proposito di quelle cose per le quali corre un medesimo prezzo in qualsivoglia bottega, onde nè il mercante può chiedere di più, nè il compratore far tara. –
Esempio: Fag. Comm. 3, 308: Sicchè trecento lire ci vanno per dodici pugni? A. Questo è com'andare pel pane al fornaio: la tariffa è stampata.
Esempio: E Fag. Comm. 5, 70: Fatti menar buono centocinquanta lire della ferita della mano; te la se' tu medicata? F. Vi ho messo sopra un po' di balsamo. A. O dugento lire dunque: c'è la sua tariffa, egli è come andar pel pane al fornaio; una ferita medicata tanto vale.