Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
ADUSARE e AUSARE
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ADUSARE e AUSARE.
Definiz: Att. Assuefare, Avvezzare.
Da usare, premessavi la preposizione a. −
Esempio: Cic. Opusc. 453: A questa matta follia forsi t'ha menato natura, adusato dilettanza, e conservato fortuna.
Esempio: Fr. Giord. Pred. 156: È l'anima del fanciullo acconcia a ricevere leggermente ogni colore; chè se l'ausi a bene e alle virtudi, incontanente il piglia; e così se l'ausi al male, sì 'l si piglia.
Esempio: Barber. Docum. Am. 11: Far [conviene] alla gola groppo, Ch'ella si può come vuoli adusare.
Esempio: Liv. Dec. 1, 318: Ma d'una cosa vi preghiamo, dissero, che voi ci difendiate d'oltraggio e di forza; e che per lo nostro sangue non adusiate la plebe a correre sopra li padri.
Definiz: § I. E Neutr. Per Costumare, Prendere in uso, Usare. −
Esempio: Vill. G. 921: Il detto duca Guernieri ha altre volte molte pericolose cose, sotto pretesto di compagnia, ausate di fare.
Esempio: Fr. Bart. Sallust. 130: L'ammunì, ch'egli piuttosto volesse e studiasse d'avere l'amistà del popolo di Roma in pubblico, che in privato; e che egli non adusasse di fare doni per tal cagione a niuno.
Definiz: § II. Neutr. pass. adusarsi Assuefarsi, Avvezzarsi. −
Esempio: Giamb. Tratt. mor. 186: Quando noi ci ausiamo a giurare, nel peccato dello spergiuro caggiamo.
Esempio: Dant. Inf. 11: Lo nostro scender conviene esser tardo, Sì che s'ausi prima un poco il senso Al tristo fiato ec.
Esempio: Cavalc. Med. Cuor. 124: Quando l'uom s'adusa alle tribolazioni, pare che vi si fortifichi.
Esempio: Tratt. Virt. mor. 2: Uso si converte in natura: perciò, frate mio, ti prego che t'adusi a' buoni costumi in tutta la tua condizione.
Esempio: Condiv. Vit. Buonarr. 29: Appoco appoco s'ausò a leggere ancora guardando a basso.
Esempio: Salvin. Annot. Cas. 1, 268: Come i cibi amari,.... se si ritengono, gravano; se si ributtano, ciò non si fa senza travaglio: così è di quelle cose, alle quali uno s'è ausato gran tempo.