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1) Dizion. 5° Ed. .
COSPETTO.
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COSPETTO.
Definiz: Sost. masc. Presenza; ma intendesi di quella di colui che ci guarda, o dinanzi al quale stiamo, ed applicasi ordinariamente a persona di grado o condizione maggior della nostra, o a moltitudine di persone.
Dal lat. conspectus. –
Esempio: Vill. G. 3, 113: Iddio.... l'offenditore di lui (di Bonifazio VIII) pulì (punì) non tanto per l'offesa della persona di papa Bonifazio, ma per lo peccato commesso contro alla Maestà divina, il cui cospetto rappresentava in terra (qui per similit.).
Esempio: Bocc. Filoc. 1, 289: Io mi fuggirò dal suo cospetto, e fuggendomi piacerò a Florio e a lei.
Definiz: § I. E per Faccia, Aspetto; ma non userebbesi che in poesia. –
Esempio: Not. Malm. 2, 756: Da cospetto, cioè viso, aspetto,... un bravazzone, uno di gigantesca statura, diciamo un cospettone.
Esempio: Leopard. Poes. 89: Infesto [scende il raggio tuo, o luna] alle malvage menti: A me sempre benigno il tuo cospetto Sarà per queste piaggie, ove non altro Che lieti colli e spazïosi campi M'apri alla vista (qui per similit.).
Definiz: § II. E anche, parlandosi di luoghi, per Vista, Veduta; ma anche in tal senso non userebbesi che in poesia. –
Esempio: Car. Eneid. 1, 55: Eran di poco, e del cospetto appena De la Sicilia navigando usciti.
Definiz: § III. Comunemente Cospetto usasi nella maniera Nel cospetto mio, tuo, suo ec., o di chicchessia, In cospetto mio, tuo, suo ec., o di chicchessia, Al, cospetto mio, tuo, suo ec., o di chicchessia, che equivale a Dinanzi a me, a te, a lui ec., o a chicchessia. –
Esempio: Dant. Parad. 23: Indi rimaser lì nel mio cospetto, Regina coeli cantando sì dolce, Che mai da me non si partì il diletto.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 259: Non permettea che nullo parlasse nella chiesa; e se vedea alcuno che vi parlasse, sì gli facea vergogna in cospetto di tutto il popolo, e cacciavalo fuori.
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 7, 450: Mandiamo al cospetto della Serenità Vostra Niccolò Machiavelli, nostro cittadino, il quale in nome nostro a quella narrerà, ec.
Esempio: Cas. Pros. 3, 305: Niuna cosa è adunque da fare nel cospetto delle persone,... che mostri più tosto signoria, che compagnia.
Esempio: Giambull. P. F. Stor. Europ. 46 t.: A me basta l'animo di condurre Alberto al cospetto vostro.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 60: Al cospetto Del famoso Goffredo ammessi entraro.
Esempio: Segner. Pred. 203: Erode ateniese,... mentre perorava al cospetto dell'imperadore Marco Antonino, fu ec.
Esempio: Mont. Poes. 1, 397: Del misero Giapeto al tuo cospetto Tu vedi i figlj.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 2, 21: Orava pubblicamente il Principe di Belmonte in cospetto del Direttorio con amichevoli parole.
Definiz: § IV. E trovasi anche assolutam. –
Esempio: Giambull. P. F. Stor. Europ. 136 t.: Ottone, per non tenergli così sospesi, disse a colui, che era già nel cospetto: cominciati da l'ultimo, e dì a un tratto ciò che tu porti.
Definiz: § V. Per similit. –
Esempio: Dant. Conv. 296: Io che al cospetto di tanti avversarj parlo in questo Trattato, non posso brevemente parlare.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 116: Alli quali (ai Beati) noi medesimi, sì come a procuratori informati per esperienza della nostra fragilità, forse non audaci di porgere i prieghi nostri nel cospetto di tanto giudice, delle cose, le quali a noi reputiamo opportune, gli porgiamo.
Definiz: § VI. E figuratam. vale Dinanzi alla mente, o agli occhi della mente, Nell'intelletto; e talora anche Nell'animo; ed altresì Nel concetto, Nell'opinione, Nell'estimazione, Nel giudizio, di chicchessia; secondo che è richiesto dal senso del discorso. –
Esempio: Dant. Purg. 23: O dolce frate, che vuoi tu ch'io dica? Tempo futuro m'è già nel cospetto, Cui non sarà quest'ora molto antica, Nel qual sarà ec.
Esempio: E Dant. Parad. 17: La contingenza, che fuor del quaderno Della vostra materia non si stende, Tutta è dipinta nel cospetto eterno.
Esempio: Petr. Rim. 2, 265: Quelle pietose rime, in ch'io m'accorsi Di vostro ingegno e del cortese affetto, Ebben (ebbero) tanto vigor nel mio cospetto, Che ratto a questa penna la man porsi.
Esempio: Car. Eneid. 2, 1124: Se di merto alcuno in tuo cospetto È la vostra pietà, padre benigno, Danne anco aita.
Esempio: E Car. Lett. fam. 2, 153: Ne son pentito e dolente purtroppo, e tanto più se vero è quel che m'accennate, ch'io n'abbia perduto assai in cospetto dell'illustrissima signora Livia.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 254: Vi conceda [Gesù].... tutte quelle grazie che v'abbino a far sempre grato nel suo santissimo cospetto.
Esempio: Tass. Gerus. 12, 27: Per me non prego, che mille altre ho fatte Malvagità; son vile al tuo cospetto: Salva il parto innocente.
Definiz: § VII. In cospetto di alcun luogo, o Nel cospetto, di alcun luogo, usato anche assolutam., vale Di faccia, Di rimpetto, ad esso; ma è maniera non molto comune. –
Esempio: Ugurg. Eneid. 35: Nel cospetto di Troia è l'isola di Tenedos.
Esempio: Car. Eneid. 2, 36: Giace di Troia un'isola in cospetto; Tenedo è detta.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 1, 128: Questa opportunità offeriva il sito di Tornus posto nella valle di Queiras,... non che avesse sfogo d'importanza in cospetto, che anzi non ne aveva a cagione dei luoghi chiusi o precipitosi, ma per quella rispondenza coi due estremi.
Definiz: § VIII. Cospetto! usasi a modo di esclamazione, e dinota maraviglia, impazienza, o sdegno.