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1) Dizion. 5° Ed. .
DIO.
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pag.384


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DIO
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DIO
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DIO
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DIO.
Definiz: Sost. masc. L'Ente infinito, sommo bene e prima cagion del tutto. Ed in tale significato, che è il suo vero e proprio, non ha il plurale; nè riceve articolo se non quando gli sia apposto qualche adiettivo od altro aggiunto.
Dal lat. deus; che nell'antico italiano dette primamente deo. Franc. dieu; spagn. dios; portogh. deos. –
Esempio: Dant. Inf. 4: E se furon dinanzi al Cristianesmo, Non adorâr debitamente Dio.
Esempio: E Dant. Conv. 247: È da sapere che 'l primo agente, cioè Dio, pinge la sua virtù in cose per modo di diritto raggio, e in cose per modo di splendore riverberato.
Esempio: Cavalc. Esp. Simb. 1, 198: Or seguiterebbe di vedere che significa questo nome Dio, e che viene a dire. Ma, come dice s. Agostino, questo nome ispiegar non si può perfettamente, anzi piuttosto si può dire di Dio quel che non è. Onde ben posso dire: Dio non è tale o tale cosa; ma non posso ponere alcun nome, il quale esprima il suo essere perfettamente.
Esempio: Petr. Rim. 1, 231: Eterna vita è veder Dio, Nè più si brama, nè bramar più lice.
Esempio: Bibb. 3, 581: Tutte [le cose] son fatte da Dio.
Esempio: Sacch. Op. div. 33: Dio dà il lume del sole ai fedeli e agli infedeli, a tutti i campi e a tutti gli alberi e le piante.
Esempio: Bern. Orl. 59, 43: Chi starà contra noi, se nosco è Dio?
Esempio: Piccolom. Instit. mor. 83: Non lascino adunque mai le nutrici trapassare una breve parte del tempo, che con segni, con gesti, con parole, o come altrimenti possono, non insegnino a' bambini a temere Dio, riempiendo loro le tenere orecchie di questa parola, Dio, quasi d'un seme di religione.
Esempio: Tass. Gerus. 7, 70: E sia giudice il caso; Anzi giudice Dio, delle cui voglie Ministra e serva è la fortuna e 'l fato.
Esempio: E Tass. Mond. cr. 99: Dio, ch'è senza principio e senza fine.
Esempio: E Tass. Dial. 3, 212: E quantunque con la mutazione de' tempi gli Dei bugiardi abbiano ceduto al vero Dio la sede altissima de la religione, ec.
Esempio: Galil. Op. astronom. 1, 399: Vorrai tu dir d'immaginarti cose maggiori di quelle, che Dio possa operare?
Esempio: Segner. Mann. magg. 29, 1: Per Dio s'intende un ben sommo, il quale come tale ha ragione d'ultimo fine, sufficientissimo a rendere soddisfatta ogni nostra brama.
Esempio: E Segner. Crist. instr. 2, 31: Epitetto,... richiesto da' suoi discepoli: Che cosa è Dio?... rispose loro: Se io vi potessi dire che cosa è Dio, o Dio non sarebbe Dio, o io sarei Dio.
Esempio: Magal. Lett. At. 129: Primo principio di tutte le cose è Dio, natura unica e semplicissima, esistente per sè medesimo, e solo unicamente e assolutamente buono.
Esempio: Alf. Trag. 4, 217: Qui mi t'adduce Oggi un Iddio. D. Sì, re; quei ch'è sol Dio;... Quel Dio, che.... su l'armi tue tremende A vittoria vittoria accumulava;... or sì, quel Dio mi adduce A te, con la vittoria.
Definiz: § I. E con aggiunti o predicati, o in costrutto con astratti, i quali o esprimono alcuno de' divini attributi, ovvero sono ispirati dai concetti e dalle imagini della Sacra Scrittura. –
Esempio: Dant. Parad. 5: Lo maggior don che Dio.... Fesse creando, ed alla sua bontate Più conformato ec.
Esempio: E Dant. Parad. 24: Credo in uno Dio Solo ed eterno, che tutto il ciel muove, Non moto, con amore e con disio.
Esempio: Cavalc. Esp. Simb. 1, 199: Insomma dunque, come dice s. Isidoro, tutti li nomi di Dio, in qualunque lingua siano, ci mostrano ch'egli è onnipotente, inestimabile, ottimo, sapientissimo, eterno, e perfettissimo, immortale, incommutabile, e senza difetto; e secondo questi rispetti ha diversi nomi in diversi linguaggi, come Eloy, Eli, Sabaoth, e altri molti.
Esempio: E Cavalc. Esp. Simb. 1, 202: Dio, sapienza somma.... Dio, vera e somma vita.... Dio, perfetta beatitudine.... Dio, bontà e bellezza.... Dio, luce intelligibile.... Dio, lo cui regno è tutto il mondo ec.
Esempio: E Cavalc. Esp. Simb. 1, 212: È detto.... Dio delli dii, cioè Dio sopra ogni Dio.
Esempio: E Cavalc. Esp. Simb. 1, 217: Per lo Salmista è detto Dio di maestà, perciocchè a lui solo si conviene questo nome.... Chiamalo anche Dio delle virtù, perciocchè egli principalmente e in sè le ha tutte e a noi le dona.
Esempio: E Cavalc. Specch. Croc. 44: Facendo aspra e dura penitenza, ed avendo in odio di offendere l'altissimo Dio.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 39: Schernitori della bontà e della misericordia di Dio.
Esempio: Med. L. Op. 2, 191: Conchiuderemo.... Che 'l nostro vero e sommo bene è quello Eterno Dio, che tutti andiam cercando.
Esempio: Ar. Orl. fur. 17, 1: Il giusto Dio, quando i peccati nostri Hanno di remission passato il segno, Acciò che la giustizia sua dimostri Uguale alla pietà ec.
Esempio: Tass. Gerus. 18, 86: Oh glorïoso capitano! oh molto Dal gran Dio custodito, al gran Dio caro!
Esempio: E Tass. Rim. 4, 2, 63: Quel d'eserciti Dio, che dona e toglie Le vittorie e le spoglie.
Esempio: Pallav. Vit. Aless. 1, 254: Dio ottimo e onnipotente.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 9: Una predica.... sopra la misericordia di Dio, nell'aspettare i peccatori e nel riceverli a penitenza.
Esempio: Magal. Lett. At. 389: Competendosi a Dio l'esser non solamente eterno, ma ab eterno infinito, necessario, con tutti quegli altri attributi che convengono a Dio.
Esempio: E Magal. Lett. At. 494: Perchè investito una volta il mondo dell'eternità di Dio ec.
Esempio: Riccat. I. Op. 2, 259: A me pare che questa idea.... sia la più.... acconcia a darci un qualche saggio della natura di Dio Ottimo Massimo, sebbene ec.
Esempio: Metast. Dramm. 7, 303: Oh mirabile in tutte L'opere di tua mano, Onnipotente Dio!
Esempio: E Metast. Dramm. 356: Dovunque il guardo giro, Immenso Dio, ti vedo.
Esempio: Alf. Trag. 4, 257: Io là sto, nel tabernacol, dove Stanza ha il gran Dio.
Esempio: Pindem. Poes. 405: Questa è del Ciel la porta, Già sei presso, sei presso al Dio vivente.
Definiz: § II. E in proposizioni o locuzioni attinenti ad alcuno de' misteri della Fede, e specialmente a quelli della Santissima Trinità e della Incarnazione della seconda Persona. –
Esempio: Dant. Purg. 16: L'Agnel di Dio che le peccata leva.
Esempio: E Dant. Parad. 7: L'umana spezie inferma giacque Giù per secoli molti in grande errore, Fin ch'al Verbo di Dio discender piacque.
Esempio: E Dant. Parad. appr.: Tutti gli altri modi erano scarsi Alla giustizia, se il Figliuol di Dio Non fosse umilïato ad incarnarsi.
Esempio: E Dant. Parad. 31: Signor mio Gesù Cristo, Dio verace, Or fu sì fatta la sembianza vostra?
Esempio: Cavalc. Esp. Simb. 1, 227: Fede cattolica è questa: cioè, che adoriamo e crediamo uno Dio in trinità, e trinità in unità, non confondendo le Persone nè dividendo la sostanza.
Esempio: E Cavalc. Esp. Simb. 1, 228: E così Dio è il Padre, Dio è il Figliuolo, Dio è lo Spirito Santo; e nientedimeno non sono tre Dii, ma uno Dio.
Esempio: E Cavalc. Esp. Simb. 1, 229: Confesso te, Dio e Signor mio Gesù Cristo, Figliuolo di Dio unigenito,... genito dal Padre innanzi a ogni secolo, Dio di Dio, lume di lume, Dio vero di Dio vero, ec.
Esempio: Petr. Rim. 2, 133: Vergine,... Ricorditi, che fece il peccar nostro Prender Dio, per scamparne, Umana carne al tuo virginal chiostro.
Esempio: E Petr. Rim. 2, 135: Raccomandami al tuo figliuol, verace Uomo e verace Dio, Ch'accolga 'l mio spirto ultimo in pace.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 63: Gli anni della fruttifera Incarnazione del Figliuolo di Dio.
Esempio: S. Ag. C. D. 4, 252: Non segue però che questi filosofi in queste tre cose pensassono alcuna cosa della Trinità di Dio.
Esempio: Poliz. Pros. 4: O venerando Sacramento, dentro al quale esso Dio è nascoso!
Esempio: Savonar. Pred. 13: Vi si aggiunge el lume soprannaturale della fede, e monstrasi che Dio è trino ed uno.
Esempio: Ar. Orl. fur. 17, 73: La sacra stanza (Gerusalemme), Dove in carne abitò Dio onnipotente.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 86: Chi fia di noi, ch'esser sepulto schivi Ove i membri di Dio fur già sepulti?
Esempio: E Tass. Gerus. 11, 7: Te Genitor, te Figlio uguale al Padre.... E te, d'Uomo e di Dio vergine Madre.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 168: E maggiore Gesù Cristo, Dio vivo e vero, di quel che sieno tutte le creature da lui lontane con infinita distanza.
Esempio: Magal. Lett. At. 128: Verbo, ch'era appresso Dio, e che era l'istesso Dio, per il quale o dal quale tutte le cose furono fatte, e senza il quale non fu mai nulla.
Esempio: Metast. Dramm. 7, 354: Le minacce non teme Il popolo infedel, perchè di Dio L'unigenita Prole Non conosce in Gesù.
Definiz: § III. Riceve l'apposizione di un adiettivo possessivo, o di un aggiunto retto dalla prep. Di e spesso desunto dal linguaggio biblico: e con tali locuzioni s'intende significare idee di padronanza, potenza, protezione, benevolenza, o simili, di Dio; o le correlative, di sudditanza, sottomissione, riverenza, amore, o simili, verso di lui. –
Esempio: Cavalc. Esp. Simb. 1, 209: Trovo nell'Esodo, ch'egli è chiamato da Moisè Dio delli Ebrei; e questo soprannome ebbe, non perchè egli non sia Dio di tutto l'universo, e delli Pagani e delli Giudei, come san Paolo dice; ma perchè singolarmente quel popolo era suo fedele, e descendea da Abramo, il quale fu suo singolar amico.
Esempio: E Cavalc. Esp. Simb. 1, 210: Onde a quel popolo dice egli: Io sarò vostro Dio, e voi mio popolo. Or così per singolar amor, che Abramo, Isacco e Giacobbe ebbero in lui, è detto loro Dio. E così il Salmista per singolare amore, che li portava, per la testimonianza della buona coscienza, lo chiama suo Dio, e dice: O Dio, Dio mio, in te spero ec.
Esempio: E Cavalc. Esp. Simb. 1, 212: È detto.... Dio, cioè amore, signore diletto, e ogni bene, delli Santi suoi, li quali per mondizia e santità di vita se gli assimigliano.
Esempio: E Cavalc. Esp. Simb. 1, 232: Io sono il Dio di Abramo, Dio di Isacco, Dio di Giacobbe.
Esempio: Fr. Guid. Fior. Ital. 32: Lo Dio d'Israel manda a dire che lassi lo populo mio, che voglio mi facciano sacrificio in lo deserto.
Esempio: Serdon. Esort. volg. 8: È cosa mala ed amara l'aver tu abbandonato il Signor Dio tuo.
Esempio: Segner. Sentim. Oraz. 151: Tu sei aiuto mio e mio protettore: Dio mio, non tardare.
Esempio: E Segner. Sentim. Oraz. 163: Il mio Dio è mio soccorso, e in lui spererò.
Esempio: E Segner. Sentim. Oraz. 183: Il nostro Dio, rifugio e fortezza nostra.
Esempio: Metast. Dramm. 7, 307: Agli esercizj suoi Torni ciascun di voi; Caino al campo, Ed Abelle alla greggia. In mezzo all'opre, Che Adamo a voi commise, al vostro Dio Non sarete men cari.
Esempio: E Metast. Dramm. 7, 417: Grazie, grazie, o mio Dio.
Esempio: Alf. Trag. 4, 234: O sommo Dio d'Israello, or la tua faccia hai tolta Dal re Saúl così?
Definiz: § IV. Pure col possessivo, o con altro aggiunto retto dalla prep. Di, si usa relativamente ad una particolar religione; e vale Quel Dio nel quale credono coloro di cui si parla. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 1, 44: Gl'idoli vostri son bugiardi e vani, Il vero Dio è lo Dio de' Cristiani.
Esempio: E Pulc. L. Morg. 1, 47: Il tuo Dio mio sempre omai sarà.
Esempio: E Pulc. L. Morg. 24, 69: Combatto per la fede e pel mio Dio, Per cercar fama, e riportare onore.
Esempio: Ar. Orl. fur. 19, 11: Cavalier, per lo tuo Dio, Non esser sì crudel che tu mi nieghi Ch'io sepellisca il corpo del re mio.
Esempio: Bern. Orl. 7, 72: Turpirio.... diceva a lui (ad Astolfo): Può far San Piero, Che 'l nostro Dio rinnegato tu abbia?
Esempio: Bart. D. Mem. ist. Comp. 2, 142: Due ugualmente grandi essere state in quel conflitto le vittorie del Santo, nella virtù e nel sapere, e in amendue aver trionfato del pari il Dio de' Cristiani.
Esempio: Metast. Dramm. 6, 338: Gli mostrai (ad Oloferne) Che quando al vostro Dio foste fedeli, Sempre pugnò per voi. Conclusi al fine I miei detti così. Cerchiam se questi Al lor Dio sono infidi; e se lo sono, La vittoria è per noi (È un Ammonita che parla agli Ebrei).
Definiz: § V. E retto dalla prep. Di Dio, si aggiunge a molti sostantivi, con significazione di suprema autorità sulla persona o cosa da quelli espressa; di appartenenza, devozione, consacrazione, o simili, di esse a Dio: ed altresì in proposizioni o locuzioni attinenti alla Chiesa e alla sua costituzione e gerarchia. E con alcuni di detti sostantivi si formano locuzioni, le quali sotto ciascuno di essi ricevono a' lor luoghi particolare dichiarazione. –
Esempio: Dant. Purg. 2: Ecco l'Angel di Dio: piega le mani: Omai vedrai di sì fatti uficiali.
Esempio: E Dant. Parad. 10: Nell'ora che la Sposa di Dio surge A mattinar lo Sposo perchè l'ami.
Esempio: E Dant. Parad. 13: Mirabil vita Del poverel di Dio (san Francesco).
Esempio: Cavalc. Esp. Simb. 1, 213: Li servi di Dio, lo quale è forte a potere, è fedele a volerli soccorrere.
Esempio: Petr. Rim. 2, 253: E se ben guardi alla magion di Dio Ch'arde oggi tutta ec.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 133: Voi mi parete uom di Dio, come dite voi coteste parole?
Esempio: E Bocc. Decam. 1,162: Tu se' savissimo, e nelle cose di Dio senti molto avanti.
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 292: Allora il servo di Dio Giovanni disse al compagno: Frate, ec.
Esempio: S. Ag. C. D. 1, 9: Di questa città [terrena] sono nativi quelli nimici, contro li quali è da difendere la città di Dio.
Esempio: Ar. Orl. fur. 41, 60: Chè 'I buon servo di Dio.... Di molte cose intanto ragionava Con lui sovente, or al regno di Dio, Or a gli proprj casi appertinenti.
Esempio: Tass. Gerus. 1, 21: Guerrier di Dio, ch'a ristorare i danni Della sua fede il Re del cielo elesse.
Esempio: E Tass. Gerus. 2, 7: Il re sen corse alla magion di Dio.
Esempio: E Tass. Rim. 4, 1, 9: Della Chiesa di Dio.... la vera forma.
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 1, 90: Soggiunse [Lutero] che questi (il Pontefice), ancorchè sia Vicario di Dio in terra, nondimeno come uomo è soggetto ad errori.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 75: Nella casa di Dio, ch'è il Paradiso.
Esempio: E Segner. Crist. instr. 1, 270: Io avrò cura de' figliuoli di Dio (cioè de' poverelli), e Dio avrà cura de' figliuoli miei.
Esempio: E Segner. Crist. instr. 3, 51: Le nostre chiese con ogni proprietà possono intitolarsi Casa di Dio, mentre in esse risiede personalmente Gesù Cristo sagramentato.
Esempio: E Segner. Op. 4, 548: Non solo, qual servo pigro, non vegliò a difesa della casa di Dio, ma, qual servo perfido, si fe' quasi capo di ladri ad assassinarla.
Esempio: Alf. Trag. 4, 242: Figli di Ammón, dov'è la ria baldanza? Dove gli spregi, e l'insultar, che al giusto Popol di Dio già feste?
Esempio: E Alf. Trag. 4, 243: In riva Del fiumicel natío Siede il campion di Dio.
Esempio: E Alf. Trag. 4,257: L'arca del patto sacra Stava anch'ella altre volte al campo in mezzo: Troppo or fia, se vi appare, anco di furto, Il ministro di Dio.
Definiz: § VI. Ed altresì apponesi a sostantivi che esprimono i naturali sentimenti o il culto dell'uomo verso Dio. –
Esempio: Albertan. Tratt. volg. 9: L'amore di Dio èe caritade di cuor puro e di coscienza buona, e di fede non fittizia.
Esempio: Dant. Parad. 21: Al servigio di Dio mi fei sì fermo, Che pur con cibi di liquor d'ulivi, Lievemente passava caldi e gieli, Contento ne' pensier contemplativi.
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 292: Il beato Giovanni, tutto della carità di Dio infiammato ec.
Esempio: S. Ag. C. D. 1, 119: Proviamo.... la vera fede e 'l culto di Dio.
Esempio: Ar. Orl. fur. 24, 89: La vita.... Tutta al servigio dedicar di Dio.
Esempio: Segner. Op. 4, 529: Dovrete però studiarvi quando.... raccomanderete il timor di Dio, d'ingenerar di buon'ora in que' fanciulletti un orror grande al peccato.
Esempio: E Segner. Crist. instr. 1, 93: Siccome tutta la legge si compendia in questo solo precetto dell'amor di Dio, così tutto l'amor di Dio si compendia in questa sola obbedienza della legge.
Esempio: E Segner. Crist. instr. appr.: L'onor di Dio richiede, che non lasciate vestire l'abito santo di chierico a quel figliuolo che fa vergogna all'abito co i costumi.
Esempio: E Segner. Crist. instr. 1, 383: Il santo timor di Dio.... sia quello che salvi in tutti l'integrità dello spirito e della carne all'istesso modo.
Definiz: § VII. Nel medesimo costrutto apponesi a sostantivi esprimenti cosa che viene da Dio, emana da lui, o simili. –
Esempio: Giamb. Tratt. mor. 241: Volentieri e con grande disiderio hanno udito e ricolta la parola di Dio nel cuore e nella mente loro.
Esempio: Dant. Purg. 28: Fontana salda e certa, Che tanto dal voler di Dio riprende Quant'ella versa da duo parti aperta.
Esempio: E Dant. Purg. 30: L'alto fato di Dio sarebbe rotto, Se ec.
Esempio: E Dant. Parad. 25: Elli a ciò risponda; E la grazia di Dio ciò gli comporti.
Esempio: Cell. G. Maestruzz. volg. 2, 2: E molti, anche tutti, si riducono ai diece comandamenti di Dio.
Esempio: Bibb. 3, 567: A voi che sete a Roma, prontamente desidero annunziarvi la parola di Dio, chè io non ho vergogna di predicare l'Evangelio: per che la virtù di Dio è con salute a ognuno che crede.
Esempio: S. Bern. Lib. Arb. A. 3: Lodando in me la grazia di Dio, cioè che io mi conosceva da essa antivenuto in bene, e da essa mi sentia guidare, ec.
Esempio: Imit. Crist. 77: Chi desidera di tenere la grazia di Dio, sia grato e conoscente di tale grazia a lui data.
Esempio: Serdon. Esort. volg. 5: È da Gieremia soggiunto: Noi siamo savj, e la legge di Dio è dalla nostra.
Esempio: Segner. Op. 4, 529: Nel discendere che farete.... alle pratiche [della fede] quali sono i comandamenti, sì di Dio, sì della Chiesa, è bene che ec.
Esempio: E Segner. Mann. sett. 1, 4: Chi non vede quanto più di studio hai da porre in saper la legge di Dio, che in saper tutte le dottrine del mondo?
Esempio: E Segner. Crist. instr. 1, 5: O non v'è chi porga la parola di Dio, o non v'è chi attenda a riceverla.
Esempio: E Segner. Crist. instr. 2, 56: I malvagi rompono la legge di Dio.
Esempio: Magal. Lett. At. 110: Provvedere acciocchè i fanciulli e i lattanti abbiano chi franga loro il pane della parola di Dio.
Definiz: § VIII. Figuratam. si attribuiscono a Dio qualità sensibili e corporee; e se ne formano anche locuzioni figurate. –
Esempio: Dant. Parad. 4: La Scrittura condescende A vostra facultate, e piedi e mano Attribuisce a Dio, ed altro intende.
Esempio: E Dant. Parad. 23: Lo real manto di tutti i volumi Del mondo, che più ferve e più s'avviva Nell'alito di Dio e ne' costumi.
Esempio: E Dant. Parad. 29: Nè prima nè poscia procedette Lo discorrer di Dio sovra quest'acque.
Esempio: E Dant. Parad. appr.: Queste sustanzie, poichè fur gioconde Della faccia di Dio, non volser viso Da essa, da cui nulla si nasconde.
Esempio: Savonar. Tratt. Gov. Fir. 43: È chiaro che, se non fusse stata la mano di Dio, non si saria mai fatto tale governo.
Esempio: Ar. Orl. fur. 43, 2: E render sa tutte le cause a pieno D'ogni opra, d'ogni effetto di natura, E poggia sì ch'a Dio riguarda in seno.
Esempio: Galil. Comm. ep. 7, 361: Non dobbiamo volere abbreviare la mano di Dio, e tenacemente sostenere quello in che possiamo essere ingannati.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 96: Con un tal pensiero vi dovete armare.... in tutte le avversità, ricevendole dalla mano di Dio, e dicendo fra voi ec.
Esempio: E Segner. Crist. instr. 2, 56: Mirate.... il gran dispetto che usa ogni peccatore agli occhi di Dio, provocandoli ad altissimo sdegno con un oggetto sì dispiacevole.
Esempio: E Segner. Crist. instr. appr.: Onde è che ogni peccato si dice provocar gli occhi di Dio, mentre necessariamente dee quello venir commesso su gli occhi suoi.
Esempio: Metast. Dramm. 7, 378: Ai più riposti arcani in grembo a Dio.
Esempio: Pindem. Poes. 405: Col sangue asterso del divino Agnello, Che per te si svenò, bello nel seno Di Dio rientra donde uscisti bello.
Definiz: § IX. Quindi altresì lo attribuire a Dio sentimenti, disposizioni, affetti, facoltà, atti, umani; per significare in modo sensibile le relazioni di lui con le creature. –
Esempio: Dant. Inf. 14: O vendetta di Dio, quanto tu dèi Esser temuta da ciascun che legge Ciò che fu manifesto agli occhi miei.
Esempio: E Dant. Parad. 5: Lo maggior don che Dio, per sua larghezza, Fesse creando ec.
Esempio: E Dant. Parad. 7: O che Dio solo, per sua cortesia, Dimesso avesse, o che l'uom ec.
Esempio: E Dant. Parad. 9: Troni, Onde rifulge a noi Dio giudicante.
Esempio: E Dant. Parad. 27: O difesa di Dio, perchè pur giaci?
Esempio: Passav. Specch. Penit. 36: Per giusto giudicio di Dio.
Esempio: E Passav. Specch. Penit. 37: Secondo l'occulto giudicio di Dio.
Esempio: E Passav. Specch. Penit. 170: Per lo grande odio e dispiacere che Dio ha contra' superbi, dice per lo Salmista:... Non abiterà nella mia casa l'uomo superbo.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 64: La mortifera pestilenza,... per le nostre inique opere, da giusta ira di Dio a nostra correzione mandata sopra i mortali.
Esempio: Ar. Orl. fur. 42, 5: Forse fu da Dio vindice permesso.
Esempio: Cas. Pros. 2, 14: Calamità e rovine,... le quali sono con infinite lingue appresentate al tribunal di Dio del continovo.
Esempio: Segner. Crist. instr. 2, 104: Dice il Profeta, che Dio non può più sopportare la malizia e le abbominazioni de' peccatori; tanto n'è stanco.
Esempio: E Segner. Crist. instr. 3, 42: Non è peggio che senta Dio tali suppliche, che non è che le senta l'uomo?
Esempio: Metast. Dramm. 7, 290: Dio si sovvenne La nostra iniquità. Questo è il momento Di pagarne la pena.
Esempio: E Metast. Dramm. 7, 298: Folle chi oppone i suoi A' consigli di Dio.
Esempio: E Metast. Dramm. 7, 334: Qual antro mi nasconde Allo sdegno di Dio! Fuggasi.
Esempio: Alf. Trag. 4, 255: L'ira di Dio terribil, che il superbo Rompe, e su l'umil lieve lieve passa.
Definiz: § X. Dio, sia così da per sè, sia preceduto da interiezione e propriamente dalla interiezione Oh Dio, sia accompagnato con alcun aggiunto conveniente alla divinità, o col possessivo Dio Mio, ha forza di esclamazione, e talvolta anche d'invocazione, con significato e intendimento diversi secondo le circostanze. –
Esempio: Dant. Rim. 233: Dio, quanto avventurosa Fu la mia disianza!
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 113: O Signore Dio, che mangiare fu questo!
Esempio: Bocc. Lett. 39: O buono Dio! Ecco se, non sapendo io, del fiume di Lete assaggiasti ec.
Esempio: Gio. Fior. Pecor. 2, 252: Ah Dio, senno umano nè forza di gente non ha riparo al giudicio tuo!
Esempio: Machiav. Comm. 146: Oh Dio, questa vecchiaia ne viene con ogni mal mendo.
Esempio: Ar. Orl. fur. 10, 15: Oh sommo Dio, come i giudicj umani Spesso offuscati son da un nembo oscuro.
Esempio: Grazz. Comm. 418: Oh Dio del cielo! G. Voi sospirate?
Esempio: Cecch. Incant. 2, 5: Io ero un poveraccio da nessuno veduto, da nessuno conosciuto; ma poichè e' si seppe ch'io aveva tolto costei, Dio buono, chi diventai io a un tratto!
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 87: O Dio! o Dio! In che fondo son io! T. E' non bisogna Impacciarsi con donne, chi non vuole ec.
Esempio: Ambr. Cofan. 5, 9: Egli è desso. O Dio ottimo e grandissimo! come è ei possibile Che sia or qui, che da ognun pur dissesi Che perì in mar?
Esempio: Segner. Pred. 379: O Dio buono,... da che è dipenduta la mia salute? Quanto poco mancò, che in vece di mettermi per la strada del cielo, non m'inoltrassi per la via dell'inferno!
Esempio: Red. Lett. M. 49: Dio buono! misericordioso Dio! Il dir queste [mellonaggini],... non è egli un burlar sè medesimo?
Esempio: Magal. Lett. At. 267: Grande Dio! Noi non facciamo mai altro tutto giorno, che riderci della debolezza o della temerità degli altri.
Esempio: Marchett. Nat. Comet. 75: Ma, Dio immortale, quanto è egli inverisimile l'attribuire un cotal moto a queste stelle ec.!
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 2, 54: Un moderno.... scrittore.... non si fece scrupolo di chiamare l'Etimologico dell'eruditissimo Vossio harum nugarum sedem. Dio buono! Come questo disprezzo!
Esempio: Saccent. Rim. 1, 110: Oh Dio che pena! oh Dio che sofferenza!
Esempio: Zanott. G. P. Avvert. 37: Oh Dio! che belle arie di volto ci fan vedere le belle opere di Rafaello!
Esempio: Metast. Dramm. 7, 329: Vanno i germani uniti! E dove? E. Al campo. A. Oh Dio! E. Sospiri? A. Forse cela Caino Alcun fiero disegno in questa pace.
Esempio: E Metast. Dramm. 7, 350: Vi sento, oh Dio, vi sento, Rimproveri penosi Del mio passato error!
Esempio: E Metast. Dramm. 7, 408: Isacco! Oh Dio! Sogno? Sei tu?
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 335: Oh Dio! Egli è pure un gran rischio questo!
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 8: Vo alla cannella, e la cannella cessa. Ma con quest'acqua, santo Dio! che fanno?
Definiz: § XI. A Dio, costruiscesi coi verbi Raccomandare a Dio, Accomandare a Dio, e come anche si disse Comandare a Dio, e se ne forma una locuzione che vale Accomiatare, Augurar bene a chi parte: più frequente nella maniera A Dio vi raccomando ec., che anticamente, con imitazione dal provenzale, si disse pure A Dio siate; sottintendendo, raccomandato. –
Esempio: Barber. Regg. Donn. 117: A Dio, madonna, siate.
Esempio: E Barber. Regg. Donn. 148: Madonna, vostro comandamento sarà adempiuto. A Dio siate.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 188: Accomandandolo ella a Dio, a Genova [il Re] se n'andò.
Esempio: E Bocc. Decam. 8, 227: E piacendogli di partirsi, il comandò a Dio.
Esempio: E Bocc. Decam. 8, 338: Chi che voi vi siate, che voi siate mercatanti non lascerete voi per credenza a me questa volta; ed a Dio vi comando.
Esempio: Med. L. Beon. 124 t.: Orsù deh! non parliam più di costoro, Disse a me il Sere; ed a loro: a Dio siate; E si partiron senza alcun dimoro.
Esempio: Alam. L. Gir. 1, 26: Onde licenzia prendo Per giorni a risanar in qualche parte, E vi accomando a Dio.
Esempio: Bart. D. Giapp. 1, 339: Ricevutine gli ultimi abbracciamenti, non senza lagrime de gli uni e de gli altri, gli accomandarono a Dio.
Definiz: § XII. E posto assolutam. è maniera salutativa, e propriamente di licenza o congedo, che oggi scrivesi congiuntamente Addio. –
Esempio: Dant. Purg. 8: Lo dì ch'han detto a' dolci amici a Dio.
Esempio: Bocc. Decam. 359 var.: E detto ad ogni uomo a Dio, andò a suo viaggio.
Esempio: E Bocc. Decam. 7, 70: Senza dirci a Dio nè a diavolo, a guisa di due becconi nel Mugnone ci lasciasti.
Esempio: Franz. M. Rim. burl. 2, 107: E dicea solo a rivederci, a Dio, Con un chinare o un alzar di mento.
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 1, 126: La bella mano Porgendo, mi dicea più volte a Dio.
Esempio: Buonarr. M. V. Rim. G. 287: Com'io ebbi la vostra, signor mio, Cercand'andai fra tutti e' Cardinali, E diss'a tre da vostra parte, a Dio.
Esempio: Giannott. Op. 2, 237: Haimi tu a dire altro? M. Non altro. L. A dio.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 267: A Dio, o buon compagno.... F. Vavvi pur tu. M. E tu va' dunque al diavolo.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 302: Deh perchè non sei tu l'albergo mio? Deh perchè in un dì sol mi diede il fato Venir a te, vederti, e dirti a Dio.
Definiz: § XIII. A Dio, coi verbi Darsi a Dio, Consacrarsi a Dio, e simili, o in locuzioni equivalenti, vale lo stesso che A vita spirituale, e più propriamente A vita religiosa e destinata al culto e al servigio divino: e talvolta anche semplicemente a pensieri di pietà, di pentimento, e simili. –
Esempio: Dant. Purg. 11: Non sarei qui, se non fosse, Che, possendo peccar, mi volsi a Dio.
Esempio: E Dant. Parad. 10: Cuor di mortal non fu mai sì digesto A divozione ed a rendersi a Dio Con tutto il suo gradir cotanto presto, Com'a quelle parole mi fec'io.
Esempio: E Dant. Parad. 26: Tutti quei morsi, Che posson far lo cuor volgere a Dio, Alla mia caritate son concorsi.
Esempio: Vill. G. 6, 20: Distrusse la seconda volta Gerusalem Antioco re; e tutto fu per gli peccati dei figliuoli d'Israel e per le loro abominazioni. E quando si riconobbono a Dio, con piccolo podere e cominciamento, Giuda Maccabeo il padre e' fratelli feciono la vendetta, e distrussono il regno d'Antioco.
Esempio: Fr. Bart. Amm. ant. volg. 57: Talora si conviene di lasciare la patria, acciocchè l'uomo possa più liberamente darsi a Dio.
Esempio: Ar. Orl. fur. 28, 96: Per Provenza ne venia (Isabella) Sotto la scorta del vecchio preclaro Che le avea persuaso tutto il resto Dicare a Dio del suo vivere onesto.
Esempio: Serdon. Esort. volg. 11: Niente si usurpi da principi secolari contra le persone a Dio consacrate, beni al medesimo donati, o ragioni al medesimo dovute.
Definiz: § XIV. Al nome di Dio, o Nel nome, di Dio, è formula con la quale s'invoca l'aiuto divino in sul cominciamento di checchessia; e propriamente in principio d'instrumenti notarili, ed altresì di atti governativi, ne' quali si disse anche A onore e riverenza di Dio, o altre simili formule di devozione e d'ossequio. –
Esempio: Ordinam. Giust. 80: Al nome di Dio, amen. Nell'anno de la sua salutevole Incarnazione mille dugento novantaquattro ec.
Esempio: Brev. Mar. Pis. 455: A onore e reverenzia dell'onnipotente Dio.... Questo è lo Breve dell'ordine del Mare ec.
Esempio: Lett. fam. 32: Al nome di Dio, amen. A dì 13 di gennaio 1398, di Ferrara. Come per altra ti scrissi ec.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 3: Al nome di Dio. A dì 24 d'agosto 1447. Carissimo figliuolo, A' dì passati ec.
Esempio: Stat. Cav. S. Stef. 1: Al nome dell'altissimo Dio, amen. Noi Cosimo Medici, per la divina grazia, Duca II di Fiorenza,... vogliamo e ordiniamo ec.
Esempio: Sassett. Fr. Notiz. 31: La soprascritta dice: "Chiaro del Rosso e compagni in Vignone";... e dentro dice: "Al nome di Dio, amen. A Chiaro e compagni, Niccolò Sassetti e compagni, salute ec."
Definiz: § XV. Al nome, o Col nome di Dio, o Nel nome, di Dio, è altresì maniera esprimente buon augurio, speranza, contentezza, od anche soltanto confidente rassegnazione di checchessia; e propriamente di cosa testè avvenuta, o appena incominciata, o che sta per incominciare. –
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 476: Sia col nome di Dio tutto!
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 2, 208: Questa sera col nome di Dio si sono fermi e conclusi e' capituli fra l'Eccellenzia di questo Principe e messer Giovanni Bentivogli.
Esempio: Gell. Sport. 2, 5: Io so che tu dirai che ella sia povera: ma del resto, se tu cercassi tutto Firenze, tu non puoi trovar cosa che faccia più per te. A. Al nome di Dio. G. Ell'è di buone persone, ell'è avvezza col poco.
Esempio: Cecch. Diss. 1, 2: Costui motteggia come se egli avesse avuto qualche buona nuova. I' penso che tu possa star poco ad aver la casa piena di famigli d'Otto. F. Al nome di Dio; e quand'anco e' ce ne menassino, noi non andremmo per ladri.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 73: Col nome di Dio s'è dato mano a fare le mura a torno a' siti comperi da San Nicolao.
Esempio: E Ricc. S. Cat. Lett. 181: Iersera venne un legno al nome di Dio.
Definiz: § XVI. E usato a modo di esclamazione, anche con una certa forza affermativa. –
Esempio: Machiav. Comm. 147: Al nome di Dio, ditemi quel che voi volete che io faccia.
Esempio: E Machiav. Comm. appr.: Sofronia avrà mandato per Eustachio; e questo ribaldo ha stimato più le lettere sue che le mie.... Al nome di Dio. Io ne lo pagherò.
Esempio: E Machiav. Comm. 151: Al nome di Dio. Io voglio ire alla messa; noi ci rivedremo.
Definiz: § XVII. Cessi Dio, Tolga Dio, A Dio non piaccia, e simili, reggenti o direttamente alcun nome o mediante particelle una proposizione, sono maniere deprecative, con le quali si esprime timore, ripugnanza, disgusto, o simili, di, o da, ciò che quel nome o quella proposizione significano. E poste assolutamente servono ad augurare che alcuna cosa non accada. –
Esempio: Barber. Docum. Am. 265: E se forse adivegna, Ma Dio sua guardia tegna, Ch'esta donna pur mora.
Esempio: Cas. Pros. 2, 133: Arebbe forza e potere di nuocervi; il che Dio cessi, come io spero che sua divina Maestà farà.
Esempio: Chiabr. Guerr. Got. 12, 16: Cessi Dio che la fama unqua dispieghi Mia tanta colpa infra i guerrier gentili.
Definiz: § XVIII. Come piacque a Dio, Come piace a Dio, Come Dio volle o vuole, Quando Dio volle o vuole, e simili, sono maniere significanti Secondo che è, o che fu, disposizione o volontà di Dio: ma spesso usansi semplicemente per una certa enfasi. –
Esempio: Dant. Parad. 22: Veramente Giordan vòlto retrorso Più fu, e il mar fuggir, quando Dio volse, Mirabile a veder, che qui il soccorso.
Esempio: Gio. Fior. Pecor. 220: Avvenne, come piacque a Dio, che 'l principe figliuolo del re Carlo, con tutta la sua gente.... montarono nelle galee.
Esempio: Belc. F. Pros. 1, 161: Dipoi, come piacque a Dio, il detto prete si morì.
Esempio: E Belc. F. Pros. 1, 163: E, come a Dio piacque, trovando la porta della chiesa aperta, ella entrò dentro.
Esempio: Ar. Orl. fur. 24, 83: Io vi priego e supplico.... E, se comandar posso, io vel comando Che, fin che piaccia a Dio, restiate viva.
Esempio: Tass. Rim. 4, 1, 56: Quel che di tre corone il crin circonda, L'altre, come a Dio piace, e com'è giusto, Può torre e dar con infallibil legge.
Definiz: § XIX. Come Dio vuole, Quel che Dio vuole, usati assolutamente, esprimono rassegnazione ai voleri divini; e più distesamente suol dirsi, con la locuzione della preghiera domenicale: Sia fatta la volontà di Dio. –
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 4: Pazienza; si faccia la volontà di Dio.
Definiz: § XX. Con Dio, costruiscesi coi verbi Andare con Dio o Farsi con Dio, ovvero coi verbi Rimanere con Dio, Restare con Dio, Starsi con Dio; e se ne formano locuzioni equivalenti al semplice Andare, Partire, Rimanere, ec.; e nel modo imperativo, di buon augurio a chi parte ovvero a chi rimane. E coi verbi Mandare con Dio o Rimandare con Dio è modo familiare di licenziare alcuno senza sodisfarne il desiderio o la dimanda. –
Esempio: Nov. ant. B. 10: Chiamò il fabbro, e disse: Vatti con Dio.
Esempio: Febuss. Breuss. 4, 8: Sicchè, Segnori, fatevi con Dio.
Esempio: Bocc. Decam. 5, 15: Si levò su dicendo: Cimone, rimanti con Dio. A cui allora Cimon rispose: io ne verrò teco.
Esempio: Sacch. Nov. 2, 30: Mille anni mi pare che io mi vada con Dio.
Esempio: Med. L. Op. 2, 194: Alfeo, statti con Dio; tu, Lauro, vale.
Esempio: Firenz. Pros. 2, 169: Fatta la preda, se ne andarono con Dio.
Esempio: Giannott. Op. 2, 266: Non perdete tempo. D. Rimanete con Dio. A. Andate in buona ora.
Esempio: Grazz. Comm. 52: Dubitava che per la lunga mia dimora non vi venisse a noia l'aspettarmi tanto che ve ne andaste con Dio.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 91: Io per me mi voglio andare Con Dio, innanzi ch'il romor si lievi.
Esempio: Baldell. F. Guerr. Giud. 98: Scrissi a Cesare tutto quello che s'era fatto nel Consiglio, e 'l giorno che seguì poi s'andò con Dio.
Esempio: Lipp. Malm. 4, 32: Stizzato meco, se n'andò con Dio.
Esempio: Panant. Epigr. 127: La donna prese l'ottimo partito Di star cheta e d'andarsene con Dio.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 229: Alle corte, padron mio, Potet'irvene con Dio.
Definiz: § XXI. E Andare con Dio, si disse anche per Fuggire. –
Esempio: Esop. Fav.: Disse al drudo suo: vatti con Dio, che 'l marito mio ci ha veduti.
Esempio: Pulc. Luc. Ciriff. Calv. 5, 86: E perchè è da punire ogni trist'opra, Va' pur con Dio, la giustizia t'è sopra.
Esempio: Bern. Orl. 46, 25: Com'un giovan caval grasso stallio, Che rotta la cavezza nella stalla, Pe' campi aperti se ne va con Dio (qui per similit., detto di animale).
Definiz: § XXII. E Vatti con Dio, si usò in maniera enfatica per indurre maraviglia. –
Esempio: Bocc. Decam. 7, 56: Gli smeraldi de' quali v'ha maggior montagne che monte Morello, che rilucon di mezza notte, vatti con Dio.
Esempio: Sacch. Nov. 2, 7: Oh vatti con Dio, dicea ciascuno, che questa è delle gran novità che si vedesse mai.
Definiz: § XXIII. Con la grazia di Dio, Con l'aiuto di Dio, Con la speranza di Dio, o com'anche trovasi Alla speranza, di Dio, sono maniere interposte al discorso, per esprimere la fiducia nostra in lui, ed invocarne la grazia. –
Esempio: Giamb. Tratt. mor. 236: Ma di questa malattia ti credo tostamente alla speranza di Dio guarire.
Esempio: Vell. Cron. 19: Feci sì nello squittino del 1367 che vi rimase per Priore, e così fia colla speranza di Dio, promovendo sempre in ciò che ho potuto.
Esempio: E Vell. Cron. appr.: Della detta monna Lisa ha già tre figliuoli maschi,... ed è tutto dì per farne colla speranza di Dio.
Esempio: Albizz. R. Commiss. 3, 328: Ho preso gran conforto e somma speranza di più cose, che col tempo le sentirete, colla grazia di Dio.
Esempio: Cas. Pros. 2, 7: Noi ci infermeremo tal volta con gl'infermi, discendendo a ragioni conformi alla natura delle cose che si trattano per meglio mostrare, con l'aiuto di Dio, che intendiamo.
Esempio: E Cas. Pros. 2, 12: Affatichianci, con l'aiuto di Dio benedetto, per svellere così amara e venenosa radice di così nobile e generoso animo.
Definiz: § XXIV. Così m'aiuti Dio, in correlazione d'altra proposizione retta dalla cong. Come, è maniera con la quale si vuole aggiungere efficacia a questa seconda proposizione. –
Esempio: Bocc. Lett. 81: Così m'aiuti Dio, com'egli è da aver compassione ec.
Definiz: § XXV. Dio ci liberi, Dio ci guardi, Dio ci salvi scampi e liberi, e simili, in costrutto con la prep. Da reggente un nome, sono maniere deprecative, con le quali si accenna a pericolo che può derivarci donde che sia: e in costrutto con le particelle A, Da, Di, Che, reggenti una proposizione, esprimono pure accenno a pericolo; ovvero raccomandazione di causarlo, ripugnanza a fare checchessia, fermo proposito di non farlo, e simili. Ed usansi anche in modo assoluto. –
Esempio: Giron. Cort. volg. Framm. 171: Signor compagno, di corrucciare tale omo, com' voi siete, mi guardi Dio.
Esempio: Ar. Orl. fur. 17, 29: Dio vi guardi, Signor, che 'l viso orrendo De l'Orco agli occhi mai vi sia dimostro.
Esempio: Segner. Pred. 38: Che credete? ch'io venga questa mattina.... per arringare a favor de' vostri nemici? Dio me ne liberi.
Esempio: E Segner. Pred. 68: Guardimi però Dio, che io peccator miserabile voglia ec.
Esempio: E Segner. Crist. instr. 3, 116: Dobbiam però valerci noi pure di una regola tale nel caso nostro? Dio ce ne liberi.
Esempio: Magal. Lett. At. 199: In oggi a Napoli trattar di cavare una gocciola di sangue in una terzana, guardi Dio.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 26, 33: E gli diè lancia e spada, Che Dio ne guardi dove avvien che cada.
Esempio: Fag. Pros. 80: Dio ne guardi da questi don Meoni.
Esempio: Giust. Vers. 227: E che di fuore Non vada l'acqua, Dio guardi a versalla!
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 204: Io lettere portar? mi guardi Dio! Mi comandi tutt'altro, lo farò.
Esempio: E Guadagn. Poes. 2, 101: Non dico già che in ceppi con le spose Abbiansi a trar barbarici signori: Eh Dio guardi! coteste le son cose Che furo al tempo che passaro i Mori.
Definiz: § XXVI. Dio ci aiuti, Dio ci provvegga, Dio ce la mandi buona, Dio ci metta le mani, ovvero Se Dio non ci provvede, o simili, sono maniere deprecative, significanti il timore di alcun danno o pericolo, il sovrastare di questo, e simili. –
Esempio: Bonich. Bind. Rim. B. 196: Se Dio Signor non ci provvede, i' veggio Il mondo ritornar di male in peggio.
Esempio: Machiav. Comm. 97: Dio ci aiuti con queste diavolerie.
Esempio: E Machiav. Comm. 261: Carino, io ho rovinato imprudentemente te e me, se Dio non ci provvede.
Esempio: Cas. Pros. 3, 187: Non potetti dire: Dio, aitami.
Esempio: Car. Lett. 2, 411: E Dio ci metta la sua santa mano.
Esempio: Varch. Sen. Benef. 86: Nell'allevare i figliuoli, non può cosa nessuna il giudizio di chi gli allieva; bisogna solo pregare Dio che te la mandi buona.
Esempio: Buonarr. Fier. 3, 2, 12: Dio gliela mandi buona a questo autore, Egli ha tolto a menare una gran pasta.
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 3, 432: Al fin t'ho pur trovato. B. Dio me la mandi buona. Che volete da me?
Definiz: § XXVII. Pure con significato deprecativo si disse Dio, aiuta! Dio, misericordia! E in costrutto con la cong. Che, correlativa di Tanto, Così, o simili, si usò anche con la ellissi della parola susseguente a Dio. –
Esempio: Giamb. Tratt. mor. 240: Dio aiuta, quanti uomini sono già istati nel mondo, che volentieri.... hanno udita e ricolta la parola di Dio nel cuore e nella mente loro?
Esempio: E Giamb. Tratt. mor. 296: Dio aiuta, quanti uomini sono già stati che hanno voluto abbracciare e pigliare questa gloria del mondo,... e sonosi morti, e non hanno potuto avere neente!
Esempio: E Giamb. Tratt. mor. 382: Dio aiuta! chi sarebbe di tanta bontà, che conoscesse e credesse, e amasse, e ubbidisse e reverisse Iddio.
Esempio: Grazz. Comm. 422: Ci sono tanti scompigli e tanti guaj, che Dio misericordia!
Esempio: Adim. A. Ador. Mag. 15: Lascio mal volentieri, o Corea, le mie pecorine, perchè son tanti i facidanni, che Dio.
Definiz: § XXVIII. Dio con bene, si disse avverbialmente e a modo di esclamazione, per Bene sta, Bene; intendendo del rimettersi nella volontà di Dio. –
Esempio: Grazz. Comm. 66: S'ei verranno, Dio con bene; se non, a posta loro.
Definiz: § XXIX. Dio gliene renda merito, Dio la rimeriti, è maniera umile di ringraziare d'alcun benefizio ricevuto: e la usano più specialmente i poveri, ringraziando dell'elemosina.
Definiz: § XXX. Dio lodiamo, usato a modo di Sost., significa Quel cantico della Chiesa, che dalle parole Te Deum laudamus con le quali comincia suol chiamarsi Te Deum. E si usò nella maniera Sonare a Dio lodiamo, che valeva Sonare a festa, e propriamente parlandosi di funzione religiosa fatta per ringraziare Dio di qualche prospero avvenimento. –
Esempio: Dant. Parad. 24: L'alta Corte santa Risonò per le spere un Dio lodiamo Nella melode che lassù si canta.
Esempio: Vill. M. 2, 112: Sonando tutte le campane delle chiese e del Comune a Dio laudiamo.
Esempio: E Vill. M. 2, 161: Quasi tutto il popolo, uomini e donne e fanciulli, co' priori,... sonando le campane del Comune e delle chiese a Dio lodiamo, andarono ec.
Esempio: E Vill. M. 2, 266: Si pubblicò in Firenze la concordia presa con l'Imperadore, sonando le campane del Comune e delle chiese a Dio lodiamo.
Definiz: § XXXI. Dio lo sa, Dio il sa, Dio sa, Sallo Iddio, e simili, sono maniere di affermare efficacemente checchessia, quasi invocandone testimone Dio. –
Esempio: Savonar. Pred. 4: Dio sa, io vorrei che loro (i frati di S. Francesco) fussino più in gloria di noi, e che ci avanzassino di spirito.
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 4, 24: A noi non potria la cosa importare più, e Dio ci è testimonio del desiderio e dell'operare nostro a questo effetto.
Esempio: Cas. Pros. 2, 26: Spero presto rimandare a V. Ecc. il mio gentiluomo bene spedito sopra l'uno e l'altro negozio, e Dio sa quanto lo desidero, e quanto mi duole il tardare che si fa.
Definiz: § XXXII. Sono altresì locuzioni, le quali valgono, quasi per figura di reticenza, che chi parla non può tutto o adeguatamente dire, nè tutto e bene intendere o sentire chi ascolta. –
Esempio: Dant. Parad. 3: Uomini.... a mal più ch'a bene usi, Fuor mi rapiron della dolce chiostra: Dio lo si sa qual poi mia vita fusi!
Definiz: § XXXIII. E significano altresì, che la cosa di che si parla può esser nota, ben chiara, certa, e simili, a Dio sì, in quanto egli sa tutto, ma non già agli uomini; ossia, che quella tal cosa è ignota, difficile a sapersi, incerta, o simili. E per lo più l'uso di tali maniere ha dell'enfatico e dello scherzevole. –
Esempio: Ambr. Bern. 1, 1: Quest'è il solito Di tatti que', che son fuor della patria, E vanno per l'altrui case, farsi nobili; Dio il sa poi, chi e' sono.
Esempio: Buonarr. Tanc. 5, 6: Gli mettean paura Di volerlo cacciar 'n una prigione; Dond'e' sarebbe uscito, Dio 'l sa quando.
Esempio: Bart. D. Suon. 271: Non si avesse a far conto del laberinto nè della chiocciola più che se non gli avessimo ne gli orecchi, o servissero a un Dio sa che tutt'altro.
Esempio: Forteguerr. Cap. 165: Ma Dio sa quando a lor farò ritorno.
Esempio: E Forteguerr. Cap. 225: Eccoti Roma morta: E Dio sa poi, se la vedrem più viva.
Esempio: Fag. Comm. 1, 146: Vi sono da dieci botti di vino, Dio sa di quant'anni.
Esempio: E Fag. Rim. 3, 73: Era il mio cuore addolorato e tristo, Che per la via vi corse sempre allato: E voi, Dio sa, se ve ne siete avvisto.
Esempio: E Fag. Rim. 7, 4: Copia da una copia, Dio sa quale.
Esempio: Saccent. Rim. 1, 111: Or mi ritrovo qua, ma Dio sa come!
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 196: Il mio scherzo servirà.... A che cosa? eh! Dio lo sa!
Esempio: E Guadagn. Poes. 1, 224: Chi lo sente, e non lo vede, Dio lo sa che cosa il crede! Ma guardandolo poi fiso, Quel che sia lo dice il viso.
Definiz: § XXXIV. Dio me lo perdoni, Dio glielo perdoni, ec., è maniera attenuativa che si accompagna, e spesso s'interpone a proposizioni contenenti biasimo, riprovazione, o simili.
Definiz: § XXXV. Dio ti faccia, lo faccia, ec., dolente, tristo, e simili, sono imprecazioni. –
Esempio: Bocc. Decam. 8, 153: Deh dolente ti faccia Dio, bestia, che tu se' fatta come il signore che a me ti donò.
Definiz: § XXXVI. Dio ti salvi, vi salvi ec., Dio sia con voi, Dio ci dia bene, Dio vi guardi, e simili, sono maniere con le quali si augura ogni maggior bene sia ad altri sia a sè medesimo; e nel dialogo od in lettere servono come saluto o come congedo. –
Esempio: Nov. ant. C. 83: Giunsero, e dissero: Dio ti salvi, uomo di grande sapienzia.
Esempio: Dant. Purg. 16: Dio sia con voi, chè più non vegno vosco.
Esempio: Fr. Guid. Fior. Ital. 9: Dio ti salvi, grande madre delle biade, o terra saturnina.
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 1, 75: La vergine si levò dell'erba, e disse: O Iddea, Dio ti salvi.
Esempio: Bocc. Decam. 7, 37: Entrando dentro, disse: Dio ci mandi bene, chi è di qua?
Esempio: Lett. fam. 63: Dio vi guardi. Al vostro piacere. Lo vostro Lemmo Balducci; data in Firenze ec.
Esempio: Bibb. 3, 620 t.: Da le quale cose guardandovi, farete bene, e potretevi salvare. Dio vi salvi.
Esempio: Machiav. Comm. 241: Io veggo Carino: Dio ti salvi. C. O Panfilo, Dio ti aiuti.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 20: Dio ti salvi, santo romito.
Esempio: Cas. Pros. 2, 6: Bacio la mano di V. M. Cristianissima con ogni reverenza, pregando il Signore Dio che la consoli.
Esempio: E Cas. Pros. 2, 13: Pregando di cuore il Signore Dio che felice la conservi.
Esempio: E Cas. Pros. 2, 35: Nostro Signore Dio la consoli.
Esempio: E Cas. Pros. 2, 44: Il Signore Dio benedetto le conceda ogni suo desiderio.
Esempio: Gell. Sport. 2, 6: Dio vi dia il buon dì, mona Laldomine; ove n'andate voi?
Esempio: Cecch. Servig. 5, 9: O Domenico mio, Dio vi dia pace.
Esempio: Bentiv. G. Nunz. 2, 211: E Dio la prosperi.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 487: Dio vi dia contentezza e lunga vita.
Definiz: § XXXVII. Dio vel dica, tel dica ec., per me, è maniera significante Non potersi la cosa, di che si parla, dire od esprimere così pienamente come chi parla o chi ascolta vorrebbe. –
Esempio: Bocc. Decam. 1, 134: Sì gran pietà mi venne di quella cattivella, la quale egli, ogni volta che bevuto avea troppo, conciava come Dio vel dica.
Esempio: Bern. Rim. burl. 1, 6: Dio ve 'l dica per me s'io dormi' mai, L'esercizio fec'io tutta la notte, Che fan per riscaldarsi i marinai.
Definiz: § XXXVIII. In Dio, usato come compimento, e specialmente d'alcun verbo, serve a varie locuzioni figurate, più frequenti nel linguaggio dei mistici e spesso bibliche, significative della unione dell'anima con Dio come sommo suo bene, della rassegnazione dell'uomo a' divini voleri o della loro fedele esecuzione, della comune origine delle creature da Dio, della grazia ed aiuto di lui, della suprema sua autorità, o simili. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. R.: Raccoglier la mente in Dio. Dant. Conv. 334: Lo Rege si letificherà in Dio, e saranno lodati tutti quelli che giurano in lui.
Esempio: Cavalc. Esp. Simb. 1, 224: Nel mondo trova l'uomo pressura, ma in Dio pace.
Esempio: E Cavalc. Esp. Simb. 1, 226: David dice: Io rinunziai di consolare l'anima mia, cioè del mondo. E poi soggiunge: E trovai diletto in Dio.
Esempio: E Cavalc. Specch. Croc. 23: Questo amore è buono in quanto ritrae l'uomo dalle consolazioni del mondo, e fallo dilettare in Dio.
Esempio: E Cavalc. Vit. SS. PP. 1, 6: Confidavasi in Dio, non potendo credere ch'egli l'abbandonasse.
Esempio: S. Ag. C. D. 3, 137: Pecca due volte in Dio.
Esempio: Petr. Rim. 2, 194: Pur che l'alma in Dio si riconforte, E 'l cor, che 'n sè medesmo forse è lasso; Che altro ch'un sospir breve è la morte?
Esempio: Gio. Fior. Pecor. 2, 87: Fece testamento,... ed appresso morì in Dio.
Esempio: Ar. Orl. fur. 24, 89: Le fece veder, come non fusse Alcun, se non in Dio, vero contento, E ch'eran l'altre transitorie e flusse Speranze umane, e di poco momento.
Esempio: Segner. Sentim. Oraz. 100: Saranno dati in poter della spada, saran preda delle volpi. Ma il re in Dio si allegrerà.
Esempio: Magal. Lett. At. 128: Che nobili idee sull'essere tutto quello che fu fatto, stato prima che fosse fatto, non altro che vita in Dio, e questa vita esser luce degli uomini.
Esempio: Forteguerr. Cap. 267: E mi rimetto in Dio.
Esempio: Alf. Trag. 4, 257: Se in Dio si vince, come ognor si vinse.
Definiz: § XXXIX. Lasciamo fare a Dio, Lascia fare a Dio, Lasciate ec., fare a Dio; e talvolta anco si aggiunge, lasciamo, lascia, lasciate fare a Dio ch'è santo vecchio; modo familiare, col quale si esprime rassegnazione ai voleri di Dio e confidenza in lui. –
Esempio: Forteguerr. Cap. 248: Ma non parliam, Liborio, più di questo, E lasciam fare a Dio, che farà bene, Come c'insegna l'esperienza e 'l testo.
Definiz: § XL. Lodato sia Dio, Lodato Dio, Lode a Dio, Ringraziato Dio, e simili, sono maniere esclamative, con le quali si riferisce a Dio il merito di checchessia. E spesso si usano in costrutto con la prep. Che, reggente la proposizione che segue. –
Esempio: Bemb. Lett. 2, 170: Lodato sia Dio, che ho veduto l'opera del nostro m. Iacopo Sannazzaro.... e le sue Pescagioni pubblicate e date a luce.
Esempio: Cas. Pros. 2, 7: Ma lodato sia Dio, che noi parliamo d'un principe.... tanto mite ec.
Esempio: Gell. Sport. 2, 6: Ma sarebb'egli mai quello che viene in qua, com'e' mi pare? Egli è desso. Oh ringraziato sia Dio!
Esempio: Car. Lett. Farn. 1, 83: Nostro Signore, Dio laudato, sta benissimo al solito.
Esempio: Bentiv. G. Lett. 14: Intanto io ho acquistata in Fiandra molto miglior sanità, Dio lodato, che non godeva in Italia.
Esempio: E Bentiv. G. Lett. 43: Lodato Dio mille volte, ch'io son arrivato sano dopo sì lungo viaggio.
Esempio: Castell. Mot. Acq. 1, 179: Lodato Dio, che ora vedo che si va spianando la strada, e si apre l'occhio in questo gravissimo negozio.
Esempio: Viv. Disc. Arn. 68: Riuscì, Dio lodato, il primo anno, di voltarla (l'acqua) tutta dentro un fosso.
Esempio: Magal. Lett. At. 49: Ora lodato Dio, che mi vedo fuori di tutte le mie perplessità.
Esempio: E Magal. Lett. At. 391: Ma lodato Dio, spero di avere a farvi vedere, che ec.
Definiz: § XLI. Lodato sia Dio, o Sia lodato Dio, e anche Lodato Dio, dicono i poveri presentandosi alle case a chiedere l'elemosina.
Definiz: § XLII. Non piaccia a Dio, o Non voglia Dio, si usò come maniera negativa per No certamente, No no, Nient'affatto, e simili; e reggente altra proposizione, per Non è da credere. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 85: Se voi vedesti i Saracini, come sono onesti in costumi e in belli reggimenti, e sono tutti savj uomini, non beono vino, non vanno per taverna, non piaccia a Dio; e sono uomini troppo di maggior virtù.
Esempio: E Fr. Giord. Pred. 88: Di lui (di Cristo) non si legge, che parlasse mai insino ne' dodici anni.... Or tu diresti: Non è scritto; forse che parlò stultía. Non piaccia a Dio. Matto sarebbe chiunque credesse che, ec.
Esempio: E Fr. Giord. Pred. 90: Vedi dunque che non t'è licito di dire nè di manifestare nè di fare a sapere tue virtudi: non piaccia a Dio. Somma stultizia si è, ed è grande pericolo.
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 53: Dall'uno lato voleva morire per non vedere così dolorose cose; e dall'altro lato diceva a sè medesima: sì eh? dunque vuoi tu morire per fuggire pena? Non voglia Dio; anzi voglio vivere.
Esempio: Strat. Mor. S. Greg. 1, 118: Non piaccia a Dio, nè cader debbe in opinion d'alcuno, che 'l nostro beato Giobbe.... desideri d'esser morto abbortivo, cioè prima morto che nato.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 11: Il domandarono: Come? non era costui attratto? A' quali il Fiorentino rispose: non piaccia a Dio; egli è sempre stato diritto come è qualunque di noi.
Definiz: § XLIII. Per Dio, è maniera, talvolta anche in costrutto con la particella Per Dio Che, la quale propriamente serve al giuramento o alla ossecrazione, ma altresì ha forza semplicemente di asseverazione ed anche di esclamazione; e vale In nome di Dio, Al nome di Dio. Talora anche con alcuno degli aggiunti convenienti al nome di Dio. –
Esempio: Dant. Purg. 23: Però mi di', per Dio, che sì vi sfoglia.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 294: Per Dio, secondochè tu mi di', tu se' il mio fratello.
Esempio: Petr. Rim. 2, 269: Per Dio, questo la mente Talor vi mova.
Esempio: Fiorett. S. Franc. 59: Cominciò a riprendere sè medesimo dicendo: Onde a te tanta presunzione?... Per Dio, che tu proverai in te quello che tu comandi ad altri.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 100: Pampinea, per Dio, guarda ciò che tu dichi.
Esempio: E Bocc. Decam. 3, 150: Per Dio, tanto sa altri, quanto altri.
Esempio: Albizz. R. Commiss. 3, 409: Solo ci manca fanti: per Dio, mandatecene.
Esempio: Ar. Orl. fur. 41, 6: Per Dio, dice, Signor, pace facciamo.
Esempio: Bern. Orl. 3, 90: Rispose Orlando: Per lo vero Dio, Che gli è stranezza teco esser discreto.
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 97: E per Dio santo, m. Benedetto, che io sento gran dispiacere di quelli, ec.
Esempio: Ambr. Cofan. 5, 9: Ma eccolo, Per Dio, di qua! egli è desso.
Esempio: Tass. Gerus. 1, 27: Ah non sia alcun, per Dio, che sì graditi Doni in uso sì reo perda e diffonda.
Esempio: Menz. Sat. 169: Dimmi, per Dio, se Ilarïon non pare Qualcuna d'este barbe profumate, Ch'han preso i Fiorentini a riformare.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 4, 21: Disse Astolfo: per Dio, ci manca il meglio.
Esempio: Mont. Poes. 2, 335: Un cotal mio Rider da nulla, e mormorar sommesso, No, con nessuna Iliade, per Dio, Nol baratto.
Definiz: § XLIV. Vale pure Per amor di Dio, Per carità, in quanto si faccia, o coll'intendimento di fare, cosa grata a lui; nel qual senso costruiscesi spesso col verbo Dare per Dio o simili, ovvero Chiedere per Dio, Dimandare per Dio, e simili: ma talvolta acquista anche forza di ossecrazione, specialmente in costrutto col verbo Pregare per Dio, o simili. –
Esempio: Malisp. Stor. fior. 181: Pregandolo che per Dio gli traesse di servaggio.
Esempio: Fr. Giord. Pred. 65: Quegli che.... nulla cosa ama più che Dio; e se ama, sì ama per Dio; oh questi gode!
Esempio: Dant. Parad. 22: Che, quantunque la Chiesa guarda, tutto È della gente che per Dio dimanda.
Esempio: Comp. Din. Cron. 51: Pregandolo colle braccia in croce, per Dio s'aoperasse nello scampo de' suoi figliuoli.
Esempio: Vill. G. 844: Avea dato per Dio a' poveri tutta sua sustanza e patrimonio.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 131: Ma voi dovete sapere, che mio padre mi lasciò ricco uomo, del cui avere, come egli fu morto, diedi la maggior parte per Dio.
Esempio: E Bocc. Decam. 2, 286: Tutta spaventata disse: mercè per Dio; anzi che tu mi uccida, dimmi di che io t'ho offeso.
Esempio: E Bocc. Decam. 3, 90: Mi chiese mercè per Dio e per voi.
Esempio: E Bocc. Decam. 4, 39: Eleggesti Guiscardo, giovane di vilissima condizione, nella nostra corte, quasi come per Dio, da picciol fanciullo infino a questo dì allevato.
Esempio: Esop. Fav. M. 9: Io.... passo in su le mie spalle qualunque vuol passare, pe' suoi danari: e perchè mi pare la tua appariscenza buona,... passerotti per Dio.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 543: Il resto de' danari spesi per Dio, come per la mia dissi a te e a Lorenzo.
Esempio: Cas. Pros. 3, 400: Di ciò vi priegano... le misere contrade d'Italia, e i vostri ubbidientissimi popoli,... e gl'innocenti fanciulli, e le timide.... madri.... piangendo.... vi chieggon mercè, che Voi proccuriate per Dio, che la.... preterita fiamma.... non sia raccesa.
Definiz: § XLV. Per l'amore di Dio, ed anche Per amore di Dio, è maniera di pregare altrui per l'amore che si deve a Dio; ed usasi anche a modo d'interiezione, per lo stesso che Di grazia, Deh, o simili. –
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 96: Io vi prego per amore di solo Dio, se voi volete avere di me piatà,... che voi mi lasciate star qui da piè in questo sepolcro.
Esempio: Esop. Fav. M. 57: La falsa volpe.... disse al corbo:... Corbo, per l'amor di Dio sta' cheto, chè 'l tuo doloroso canto m'ha tolto il capo.
Esempio: Cas. Pros. 3, 153: Per amor di Dio, sforzati d'esser un poco più considerato, e meno impetuoso.
Esempio: Gell. Sport. 2, 4: Per l'amor di Dio,... non ne ragioniam più.
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 61: Per l'amore di Dio, stia in cervello, chè so dire gli bisogna.
Esempio: Red. Lett. 1, 182: Per l'amor di Dio, la prego a rinnovarmi nuovi comandamenti.
Esempio: Panant. Epigr. 140: Andate tosto, per l'amor di Dio, Per il padre Liborio.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 275: E per l'amor di Dio si raccomanda, Che ec.
Definiz: § XLVI. E figuratam. vale Senza pagamento, senza mercede, Gratuitamente, ovvero In carità; e in questo secondo significato costruiscesi specialmente col verbo Dare per l'amore o per amore di Dio. –
Esempio: Bocc. Decam. 1, 135: Non rivedendo colui, ed avendoli serbati bene uno anno per rendergliele, io gli diedi per l'amor di Dio.
Esempio: Gell. Sport. 5, 2: Non vo' che il mio figliuolo tolga moglie per l'amor di Dio, che ha trovato mille fiorini (qui per similit., scherzevolmente).
Esempio: Lipp. Malm. 2, 6: Tu vuoi ch'io doni per l'amor di Dio, Nè sai ch'io piglierei per san Giovanni.
Esempio: Panciat. Scritt. var. 21: Oggidì non si dà nè fa nulla per l'amor di Dio.
Definiz: § XLVII. Per la grazia di Dio, o Per grazia, di Dio, e Grazie a Dio; ed anche, ma oggi meno comunemente, Per la Dio grazia, Per Dio grazia; sono maniere che si frappongono nel discorso, per riferire a Dio con animo grato la cosa della quale si parla. –
Esempio: Brev. Pitt. Sen. 1: Noi siamo, per la grazia di Dio, manifestatori agli uomini grossi che non sanno lettera, de le cose miracolose operate per virtù ed in virtù de la santa fede.
Esempio: Bocc. Decam. 237: Tenete il vostro figliuolo per la grazia di Dio sano, dove io credetti, ora fu, che voi nol vedeste vivo a vespro.
Esempio: Albizz. R. Commiss. 3, 325: Attenderemo in questo mezo a tener fermo il campo, e bene proveduto, acciò che inconveniente non possa nascere; benchè, per la Dio grazia, niuno dubbio n'abbiamo.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 3: T'avviso come, per grazia di Dio, abbiàno allogata la nostra Caterina al figliuolo di Parente di Pier Parenti.
Esempio: Gell. Sport. 2, 5: In verità che di dota non mi curo io molto, che, per grazia di Dio, io ho tanto che mi basta.
Esempio: Razz. Gost. 1, 2: Come state, M. Gostanza? G. Bene, e di voi mi par vedere che sia il medesimo. S. Così è, per Dio grazia.
Esempio: Bentiv. G. Lett. 34: Sin qui, per Dio grazia, ho fatto il viaggio prosperamente.
Esempio: Viv. Disc. Arn. 69: Questo [argine] con tre altri simili,... dopo ventitrè anni, per la Dio grazia, son in essere ancora.
Esempio: Saccent. Rim. 1, 98: Eccomi, grazie a Dio, disceso al piano.
Esempio: Giust. Vers. 41: Contento del mio, Nè punto nè poco, Per grazia di Dio, M'importa del giuoco.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 23: Ma giacchè, grazie a Dio, tuttor son vivo,... La prego a presentar gli ossequj miei A Sua Eccellenza.
Esempio: E Guadagn. Poes. 2, 182: Per mostrare... quanto gli sia grato (al padre).... D'avermi dato i mezzi, grazie a Dio,... Di guadagnare, e vivere col mio.
Definiz: § XLVIII. Lo stesso significato e costrutto ricevono le maniere La Dio grazia, Dio grazia, La Dio mercè, La mercè di Dio, e simili. –
Esempio: Dant. Inf. 2: Io son fatta da Dio, sua mercè, tale, Che la vostra miseria non mi tange.
Esempio: Bocc. Decam. 3, 81: Io non ho bisogno di sue cose, perciò che, la mercè di Dio e del marito mio, io ho tante borse e tante cintole, che io ve l'affogherei entro.
Esempio: E Bocc. Decam. 3, 262: Madonna, la Dio mercè e la vostra, io ho ciò che io disiderava.
Esempio: E Bocc. Decam. 6, 238: Qui me ne venni, dove, mercè di Dio e di questa gentil donna, scampato sono.
Esempio: Esop. Fav. M. 93: Ma, grazia di Dio, e' ne sono stati puniti e impiccati.
Esempio: Pandolf. Gov. Fam. 14: Grazia di Dio, così mi sento sano, ma meno gagliardo ch'io non soleva.
Esempio: Bern. Lett. fam. 36: La peste, Dio grazia, s'è dileguata del tutto.
Esempio: Car. Lett. ined. 1, 23: Ora, Dio grazia, sto bene, e spero star meglio.
Esempio: E Car. Lett. ined. 2, 322: Le scrivo da Urbino, dove Sua Eccellenza si ritrova, Dio grazia, ben condizionata, e ricevuto con molto onore.
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 441: Si sono.... levati via i sopradetti tramezi che ne' tempi nostri a nulla più non servivano, non ci essendo, Dio grazia, nè infedeli nè catecumeni.
Esempio: Cecch. Dot. 4, 2: Ci è stato detto Ch'egli è morto. F. Be', chi ve lo disse Non lo sapeva bene. I' son pur qui, Grazia di Dio.
Esempio: Bentiv. G. Lett. 6: In quattro [giorni] son poi venuto a Brusselles; e così ho finito, la Dio grazia, felicemente il viaggio.
Definiz: § XLIX. Per la grazia di Dio, o simili, è formula apposta ai titoli de' sovrani, ed anche di dignità ecclesiastiche, per denotare l'origine divina della loro potestà. –
Esempio: Gio. Fior. Pecor. 217: Carlo, per la Dio grazia, di Gierusalem e di Sicilia re.
Esempio: Pallav. Vit. Aless. 1, 138: Io Fabio, per grazia di Dio e della Santa Sede, nunzio apostolico, notifico ed attesto a ciascuno ec.
Esempio: Legg. Tosc. 8, 201: Francesco III, per la grazia di Dio duca di Lorena e di Bar, granduca di Toscana ec.
Esempio: Legg. Band. C. 30, 27: Pietro Leopoldo, per grazia di Dio, principe reale d'Ungheria e di Boemia, arciduca d'Austria, granduca di Toscana.
Definiz: § L. Piaccia a Dio, Piacesse a Dio, Fosse piaciuto a Dio, Dio il voglia, Voglia Dio o Volesse Dio, Faccia Dio o Facesse Dio, e simili, sono locuzioni desiderative o augurative, fondate nel concetto che da Dio e dalla volontà sua dipendono le cose umane. E in proposizione negativa acquistano forza di deprecazione. –
Esempio: Dant. Conv. 310: Così fosse piaciuto a Dio, che quello che domandò il Provenzale fosse stato, che chi non è reda della bontà perdesse il retaggio dell'avere.
Esempio: Bocc. Decam. 5, 95: Forse quest'altra notte sarà più fresco, e dormirai meglio. Ora Dio il voglia, disse la Caterina.
Esempio: Vell. Cron. 21: Voglia Dio che non si muti.
Esempio: Gio. Fior. Pecor. 217 t.: Piacesse a Dio che io fusse morto dopo che la fortuna mi è sì contraria.
Esempio: Morell. Cron. 362: E così piaccia a Dio, donatore di ogni bene e d'ogni grazia.
Esempio: Machiav. Comm. 129: Dio vi dia a fare un bel figliuolo maschio. L. Dio il voglia.
Esempio: Cas. Pros. 2, 87: Dio voglia che io la possa difendere dalla sig. Cammilla Pallavicina.
Esempio: Varch. Suoc. 2, 1: Magari Dio, che io avessi pur la metà di quello che aveva la più trista massara!
Esempio: Grazz. Comm. 418: Volesse pure Dio, che, come egli ha il nome, avesse ancora i fatti.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 101: Orsù, Dio voglia Che la ben vadia.
Esempio: Tass. Lett. 3, 15: Piaccia a Dio di congiungerci una volta, quanto ci ha separati.
Esempio: Bentiv. G. Lett. 37: La minor parte [di viaggio] mi resta. Piaccia a Dio, che non sia la più difficile.
Esempio: Pallav. Vit. Aless. 1, 145: Faccia Dio che la pace, la quale io bramava figliuola della giustizia, sia veduta almeno da me madre della giustizia, e che succedano migliori tempi.
Esempio: Segner. Crist. instr. 3, 376: Piaccia a Dio però che questo mescuglio, il quale si fa talora pe' vicinati, sotto pretesto che così poi si marita la gioventù, non formi ec.
Esempio: Fag. Rim. 7, 2: Se la permuta avere si potesse Da quella in queste altre fortezze qua, L'avrei caro davver, Dio lo volesse!
Esempio: E Fag. Pros. 120: Dio volesse che sol tra lor ne parlassero;... ma lontani affatto da un tal ottimo fine,... le svelano ad altri.
Esempio: Leopard. Pros. 2, 77: Non tornereste voi a vivere.... tutto il tempo passato, cominciando da che nasceste? V. Eh, caro Signore, piacesse a Dio che si potesse.
Definiz: § LI. Se Dio m'aiuti, mi salvi, mi dia bene, e simili, e anche si disse Se Dio mi vaglia, sono maniere di affermazione o di giuramento, con le quali si attesta la verità di ciò che si dice, ovvero si vuole aggiunger valore ed efficacia alle nostre parole. –
Esempio: Bocc. Decam. 5, 218: Se Dio mi salvi, di così fatte femine non si vorrebbe aver misericordia.
Esempio: E Bocc. Decam. 7, 38: Se Dio mi dea bene, che io mi veniva a star con teco un pezzo.
Esempio: E Bocc. Decam. 7, 41: Se Dio mi dea il buon anno, io non gli ho (i denari) allato.
Esempio: E Bocc. Decam. 7, 44: Se Dio m aiuti, io non l'avrei mai creduto.
Esempio: E Bocc. Decam. 7, 108: Se Dio mi salvi, questo è mal fatto.
Esempio: E Bocc. Decam. 8, 141: Se m'aiuti Dio, tu se' povero, ma egli sarebbe mercè che tu fossi molto più.
Esempio: Pucc. Guerr. Pis. 4, 5: L'ultimo dì del sopraddetto mese, Il franco Capitan, se Dio mi vaglia, Tutti i Pisani e lor gente richiese.
Esempio: E Pucc. Guerr. Pis. 5, 37: Durò la battaglia Da terza a nona, e più, se Dio mi vaglia.
Esempio: Pulc. L. Morg. 1, 70: Orlando disse: Io credo tu farai Come buon cavalier, se Dio mi vaglia.
Esempio: E Pulc. L. Morg. 10, 92: Ma se da ver m'invita alla battaglia, Doman lo troverrò, se Dio mi vaglia.
Esempio: Varch. Suoc. 2, 2: Non lo sai eh! M. C. Non, se Dio m'aiuti, marito mio.
Esempio: Segn. P. Demetr. 115: Veramente che sì, se Dio mi aiuti.
Definiz: § LII. Se Dio t'aiuti, ti salvi; o v'aiuti, vi salvi, ec.; Se Dio ti vaglia, e simili; sono locuzioni deprecative, usate come modo cortese di rivolgersi altrui. –
Esempio: Dant. Inf. 20: Se Dio ti lasci, lettor, prender frutto Di tua lezione, or pensa per te stesso Com'io potea tener lo viso asciutto, Quando ec.
Esempio: Febuss. Breuss. 3, 51: Ma io ti prego che mi deggi dire, Se Dio t'allegri, o valletto altero.
Esempio: Tav. Rit. 1, 487: Cavaliere, se Dio vi salvi, perchè avete voi fatto così?
Esempio: Scal. Claustr. 447: O anima, dimmi, se Dio ti salvi, or che ti vale, or che ti giova la continua lezione,... se ec.?
Esempio: Pulc. L. Morg. 3, 53: E disse: Cavalier, se Dio ti vaglia, Per che cagion se' tu stato assalito?
Esempio: Bern. Orl. 5, 63: Se Dio t'aiuti, dimmi, peregrino, Che cosa è quella che ti fa lagnare?
Definiz: § LIII. Se piace a Dio, Se piacerà a Dio, Se Dio m'aiuta, Piacendo a Dio, Dio concedente, Dio permettente, o simili, sono locuzioni condizionali, con le quali l'uomo subordina al voler divino l'effettuarsi di cosa da sè sperata o desiderata. –
Esempio: Dant. Conv. 80: Di questo si parlerà altrove più compiutamente in un libro ch'io intendo di fare, Dio concedente, di volgare eloquenzia.
Esempio: Petr. Rim. 2, 233: Questi cinque trionfi in terra giuso Avem veduti, ed alla fine il sesto, Dio permettente, vederem lassuso.
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 2, 412: Giovedì, piacendo a Dio, andrà [il Papa] a santo Ianni.
Esempio: Buonarr. M. V. Lett. Ric. 394: Farò la più bella opera che si sia mai fatta in Italia, se Dio me n'aiuta.
Esempio: E Buonarr. M. V. Lett. Ric. 403: Io sarò costà queste feste, e comincereno a lavorare, se piacerà a Dio.
Esempio: Varch. Lez. Accad. II, 5, 26: Delle quali [influenze], Dio permettente, si favellerà altrove.
Esempio: Bentiv. G. Lett. 5: In un giorno e mezzo, piacendo a Dio, arriverò a Basilea.
Esempio: Saccent. Rim. 1, 129: Se piace a Dio, mi scorderò di questo, E degli altri costumi empj e diabolici.
Esempio: Maff. Stor. diplom. 25: Tratterò, a Dio piacendo,... di quelli [decreti] singolarmente che nella versione tenuta comunemente di Ruffino appariscono.
Definiz: § LIV. Sia con Dio, si disse ad esprimere acquiescenza all'altrui volontà o ai fatti, ma con fiducia di buon esito; ed equivale a Sia, Sia pure. –
Esempio: Albizz. R. Commiss. 3, 307: Voi mi dite della mia virtù e grande animo.... Sia con Dio; che s'io avessi la metà virtù, ec.
Esempio: E Albizz. R. Commiss. 3, 334: Le quattro lingue maldicenti ho veduto: sia con Dio. Col ben fare si faranno tutte tacere.
Esempio: Pulc. L. Morg. 16, 10: Se voi volete lasciar la cittade Sanza quistion, contento è il padre mio:... Se questo non farete, sia con Dio.
Esempio: Franz. M. Rim. burl. 2, 117: Strinsi le spalle, e dissi: sia con Dio; A ristorarvi domattina.
Esempio: Car. Lett. fam. 2, 313: Ma sia con Dio; dagli amici non si debbe volere all'ultimo altro di quel che possono, o che vogliono essi medesimi.
Esempio: E Car. Lett. fam. 3, 48: Ma sia con Dio, da ora innanzi spenderemo la nostra diligenza in cose che sieno più proporzionate alla vostra grandezza.
Definiz: § LV. Viva Dio, è maniera esclamativa, talvolta in costrutto con la cong. Viva Dio Che: ed ha senso di contentezza, sodisfazione, o simili; ovvero, di sdegno, risentimento, o simili. –
Esempio: Segner. Pred. 731: Questa (la grazia divina), perduta già dal genere umano, o da quanti era stata cercata indarno, da quanti pianta! Ma viva Dio, che la sorte di ritrovarla è finalmente, dopo un gran giro di secoli, toccata appunto a una Donna.
Esempio: Saccent. Rim. 1, 136: Il Vescovo.... Ha poi detto a più d'un ch'io dissi cose, Che, viva Dio, non le direbbe un orso.
Esempio: E Saccent. Rim. 2, 53: Ma viva Dio! vo' siete un signor tale Da non gradire una bugia civile, Più della mia schiettezza naturale.
Definiz: § LVI. A Cesare quel ch'è di Cesare, a Dio quel ch'è di Dio: motto evangelico che suole addursi a distinguere le attribuzioni della potestà secolare da quelle della religiosa, od anche semplicemente le cose umane dalle divine. –
Esempio: Serdon. Esort. volg. 11: Stiano dunque saldi gli altissimi e fortissimi muri, i quali sono stati drizati dall'istesso Cristo per dividere le cose sacre dalle profane, con le quali per divina legge sono distinti gl'imperi, acciò che si rendano a Cesare le cose che sono di Cesare, e a Dio quelle che sono di Dio.
Esempio: Pallav. Vit. Aless. 1, 138: E perchè secondo la dottrina evangelica, questa è regola della giustizia, che si renda a Cesare quello ch'è di Cesare, e a Dio quello che è di Dio, perciò procurando ec.
Definiz: § LVII. Dio non paga il sabato. –
V. Sabato.
Definiz: § LVIII. Dio sa quel che fa, o Quel che fa Dio è ben fatto; proverbj che valgono, Che non potendo l'uomo penetrare ne' misteriosi fini della provvidenza, deve conformare il proprio volere a quello di Dio.
Definiz: § LIX. L'uomo propone e Dio dispone, o simile: proverbio che vale, Essere anche i nostri disegni e propositi, come ogni altra cosa umana, sottoposti e subordinati alla volontà di Dio. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 46, 35: Ma perchè ordina l'uomo e Dio dispone, Venne il bisogno ove mi fe' la molta Tua cortesia mutar d'opinione.
Esempio: Cesar. Imit. Crist. volg. 42: L'uomo propone, ma Dio dispone, nè sta in mano dell'uomo la propria vita.
Definiz: § LX. Ognun per sè e Dio per tutti; proverbio che esprime il proposito di Non volerci più mescolare in cose altrui, o di non voler aver più che fare con alcuna persona, a cagione dell'essercene avvenuto qualche male o dispiacere: ed altresì dicesi quando l'istinto della propria salvezza prevale sul sentimento della carità verso il prossimo. –
Esempio: Corsin. B. Torracch. 1, 51: Circa il fuggir, beato chi è più innanti: Non conosconsi amici, nè parenti; Perchè ne' casi perigliosi e brutti, Ognun per sè, si dice, e Dio per tutti.
Definiz: § LXI. Solo Dio senza difetto. –
V. Difetto, § XXXIII.
Definiz: § LXII. Voce di popolo, voce di Dio. –
V. Popolo.