1)
Dizion. 1° Ed. .
RAMO.
Apri Voce completa
pag.683
Vedi le altre Edizioni del Vocabolario |
|
|
|
RAMO.
Definiz: | Parte dell'albero, che deriva dal pedale, e si dilata, a guisa di braccio, sul quale nascon le foglie, e i
fiori, e si producono i frutti. Lat. ramus. |
Esempio: | Bocc. n. 60. 9. Il quale era più vago di stare in cucina, che sopra i verdi rami
l'usignuolo. |
Esempio: | Petr. Son. 218. Come già fece allor che i primi rami Verdeggiar. |
Esempio: | Dan. Par. 26. E come fronda In ramo che sen va, e l'altra viene. |
Definiz: | E nel numero del più, rami, e ramora. |
Esempio: | Dan. Purg. 32. S'innovò la pianta, Che prima avea le ramora si sole. |
Esempio: | Vit. S. Gio. bat. E avevavi un'albuscello dall'un lato, che avea le ramora basse
basse, e le foglie spesse. |
Definiz: | ¶ Per quei rivi, che fanno i fiumi, uscendo fuor del lor letto, e spandendosi a guisa di rami d'albero.
|
Esempio: | G. V. 11. 139. 2. Passarono due rami del fiume del Serchio: il terzo ramo era sì
ingrossato, per acqua ritenuta, che, ec. |
Definiz: | ¶ Per ischiatta. Lat. soboles. |
Esempio: | Filoc. lib. 1. 2. Ancora un picciol ramo della ingrata progenie era. |
Esempio: | Dan. Purg. 7. Rade volte risurge per li rami L'umana probitate [cioè per li
discendenti] |
|