Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 1° Ed. .
RAMO.
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RAMO.
Definiz: Parte dell'albero, che deriva dal pedale, e si dilata, a guisa di braccio, sul quale nascon le foglie, e i fiori, e si producono i frutti. Lat. ramus.
Esempio: Bocc. n. 60. 9. Il quale era più vago di stare in cucina, che sopra i verdi rami l'usignuolo.
Esempio: Petr. Son. 218. Come già fece allor che i primi rami Verdeggiar.
Esempio: Dan. Par. 26. E come fronda In ramo che sen va, e l'altra viene.
Definiz: E nel numero del più, rami, e ramora.
Esempio: Dan. Purg. 32. S'innovò la pianta, Che prima avea le ramora si sole.
Esempio: Ovvid. Metam. Con le ramora piene di molti anni.
Esempio: Vit. S. Gio. bat. E avevavi un'albuscello dall'un lato, che avea le ramora basse basse, e le foglie spesse.
Definiz: ¶ Per quei rivi, che fanno i fiumi, uscendo fuor del lor letto, e spandendosi a guisa di rami d'albero.
Esempio: G. V. 11. 139. 2. Passarono due rami del fiume del Serchio: il terzo ramo era sì ingrossato, per acqua ritenuta, che, ec.
Definiz: ¶ Per ischiatta. Lat. soboles.
Esempio: Filoc. lib. 1. 2. Ancora un picciol ramo della ingrata progenie era.
Esempio: Dan. Purg. 7. Rade volte risurge per li rami L'umana probitate [cioè per li discendenti]