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Dizion. 4° Ed. .
VAGLIO
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VAGLIO.
Definiz: | Strumento noto, con cui si vaglia. Lat. vannus, cribrum. Gr.
κόσκινος. |
Esempio: | Lab. 238. Non altramenti, che 'l paniere, o 'l vaglio l'acqua, tengono i segreti
de' petti loro. |
Esempio: | Alam. Colt. 2. 34. Nè quella bionda treccia oggi si sdegni Di talor sostener la
corba, e 'l vaglio. |
Esempio: | Morg. 7. 43. E già tutto forato, com'un vaglio, E' si volgeva, com'un arcolaio.
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Esempio: | Buon. Fier. 2. 1. 15. Pon mente a quel, ch'è pien di stacci, e vagli.
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Esempio: | Malm. 2. 79. Talchè tutto forato, come un vaglio, Il pover orco al fin cade, e
basisce. |
Definiz: | §. I. Per metaf. |
Esempio: | Dant. Par. 26. E disse: certo a più angusto vaglio Ti conviene schiarar
(cioè: a più stretta esamina) |
Definiz: | §. II. Diciamo in proverb. Pisciar nel vaglio, o simili, che vagliono Gittar via il tempo, e la
fatica. Lat. cribro aquam haurire, imbrem in cribrum ingerere,
Plaut. |
Esempio: | Pataff. 6. I stambernicchi, e nel vaglio ha pisciato. |
Esempio: | Franc. Sacch. nov. 178. Al Proposto parve aver pisciato nel vaglio, tantochè
quasi per vergogna ammutolò. |
Esempio: | E Franc. Sacch. nov. 214. Al gentiluomo parve avere cacato
nel vaglio, veggendosi aver perduta la ronzina, e 'l porco suo, che avea insalato. |
Esempio: | Buon. Fier. 2. 2. 10. Veggo quel, che s'alleva in sen la serpe, Quel, che nel
vaglio piscia. |
Esempio: | Salv. Granch. 1. 4. Altrimenti noi Avrem pisciato nel vaglio. |
Esempio: | Malm. 11. 10. E s'avvedrà, ch'al fin pisciò nel vaglio, E che pigliare un regno
non è loppa. |
Definiz: | §. III. Diciamo pure in proverb. Dar de' calci al vaglio dopo aver mangiato la biada, e vale Pagar
d'ingratitudine. Lat. pro bonis mala referre. Gr. κακὰ ἀντ'ἀγαθῶν
ἀποδιδόναι. |
Esempio: | Lasc. Pinz. 2. 6. Non pensare, Giannin mio, ch'io faccia, come il caval grosso,
che poich'egli ha mangiato il vaglio, dà de' calci alla biada (quì detto alla rovescia per ischerzo)
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