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Dizion. 5° Ed. .
MOLTO
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pag.455
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MOLTO. Definiz: | Avverb. di quantità indeterminata, vale Assai, In gran copia, Grandemente; e può usarsi così innanzi al verbo, come dopo. E il suo contrario è Poco. |
Dal lat. multum e multo. – Esempio: | Dant. Purg. 14: Il nome mio ancor molto non suona. | Esempio: | E Dant. Parad. 7: A questo segno Molto si mira, e poco si discerne. | Esempio: | E Cavalc. Pungil. 182: Ed a questo fa molto l'esempio del povero Lazzaro, il quale il ricco glorioso dispregiò. | Esempio: | Petr. Rim. F. 49: Largai 'l desio, ch'i' teng'or molto a treno. E misil per la via quasi smarrita. | Esempio: | Bocc. Decam. 4, 7: Essi sono molti e molto presummono. | Esempio: | Med. L. Beon. 3, 120: Piace molto a costui la malvagia, E ritrovarsi in gozzoviglia e 'n tresca. | Esempio: | Bemb. Pros. 206: Leggesi molto e assai, che quello stesso vagliono: ciascuna delle quali si piglia in vece di nome molto spesso. | Esempio: | Tass. Gerus. S. 1, 1: Molto egli oprò co 'l senno e con la mano, Molto soffrì ec. | Esempio: | Magal. Lett. fam. 4: L'altra mattina toccò molto della stima che egli faceva de' miei studj e delle mie applicazioni. | Esempio: | Martin. T. V. 11, 379: Dolce è il sonno al bracciante, o poco o molto ch'ei mangi. | Esempio: | Fiacch. Fav. 1, 13: Molto.... ai dì passati Apprezzai de' versi il vanto. | Esempio: | Capp. Econ. 387: Se noi vogliamo molto innovare, bisogna anche molto conservare. |
Definiz: | § I. E preceduto dalla particella Di; che scrivesi pure congiuntamente Dimolto. – |
Esempio: | Sassett. Lett. 35: Come che i Tedeschi in Germania, beendo, tenghino gran lode lo innebriarsi, io non credo che un Toscano appresso di noi fusse commendato di molto per avere usato quel costume in quel paese. | Esempio: | Segner. Mann. dec. 11, 1: Tu facilmente potresti in onor divino operar di molto, se tu volessi, perchè non ti manca forza, nè ingegno, nè indole ec. | Esempio: | Mont. lliad. 5, 885: Accorsero gli amici, e dal tumulto Sottrassero l'eroe, che del confitto Telo di molto si dolea. |
Definiz: | § II. Preposto, o posposto, ad un Add., gli dà forza quasi di superlativo. – | Esempio: | Dant. Inf. 1: Una lonza leggiera e presta molto. |
Esempio: | Petr. Rim. F. 46: Qual uom per doglia insano, Che molto amata cosa non ritrove. | Esempio: | Bocc. Decam. 2, 305: De' quali (de' tafani) quel paese è copioso molto. | Esempio: | E Bocc. Ninf. Fiesol. 1, 5: Prima che Fiesol foss'edificata Di mura o di steccati o di fortezza, Da molto poca gente era abitata. | Esempio: | Sacch. Nov. 2, 162: Avendo per vicino uno ricchissimo cittadino di Firenze e molto avaro. |
Esempio: | Adr. M. Plut. Vit. 2, 111: Furon forzati servire a questo tiranno, il quale, oltre al non essere stato mai molto umano, era allora ec. | Esempio: | Manz. Prom. Spos. 135: Se Renzo fosse stato tanto vicino da sentir le loro parole, gli sarebbero parse molto strane. |
Definiz: | § III. In senso particolare si usa dinanzi ad un Add., riferito a persona, e che denoti onore, rispetto. Così diciamo negl'indirizzi delle lettere Al molto illustre, Al molto onorando, e simili. – | Esempio: | Capor. Rim. 230: Onde io vi giuro da poeta e dico Che se non è chi scrive Molto illustre, Va a rischio di poi perdersi l'amico. | Esempio: | Galil. Op. Cart. XI, 326: Molto illustre e molto reverendo Signore osservandissimo. Ho inteso per la gratissima sua quanto ec. | Esempio: | E Galil. Cart. Div. XI, 431: Molt'illustre e molto eccellente Signor mio osservandissimo, L'istesso maestro delle poste mi recò la sua ec. | Esempio: | E Galil. Cart. Div. XI, 439: Al molto illustre e molto eccellente Signor osservandissimo, il Signor Galileo Galilei, Fiorenza. |
Definiz: | § IV. Si accompagna anche ad un superlativo: ma oggi non si userebbe se non familiarmente e con un certo scherzo. – | Esempio: | Nov. ant. S. 79: Narcis fue molto bellissimo. Uno giorno avvenne ch'elli sì si posava sopra una bella fontana, isguardando ne l'acqua, vidde l'ombra sua, che era molto bellissima. |
Esempio: | Marc. Pol. Mil. B. 97: Hae fatto fare (il Gran Cane) in questa città un palagio di marmo e d'altre ricche pietre; le sale e le camere sono tutte dorate, ed èe molto bellissimo maravigliosamente. | Esempio: | Sacch. Nov. 1, 269: Salvestro Brunelleschi, molto piacevolissimo uomo, diede cena a una brigata. | Esempio: | Guicc. Stor. 1, 150: Alle laudi del quale, (Giovanni Ioviano Pontano) molto chiarissime per eccellenza di dottrina e di azioni civili e di costumi, dette quest'atto non piccola nota, perchè ec. | Esempio: | Ricc. S. Cat. Lett. Gh. 307: Tengo una vostra a me molto gratissima, e non mancherò di quanto mi richiedete in essa circa de l'orazione ec. | Esempio: | Tass. Dial. 1, 384: Il sale e l'aceto difendono da la corruzione.... i pesci e i piccioni eziandio che son corruttibilissimi molto. | Esempio: | Red. Lett. 1, 141: Avendola (certa salciccia) trovata molto ottima, non ho voluto fidarmi di me medesimo, ma ec. | Esempio: | E Red. Lett. appr.: Osservi.... quella particella molto appiccata al superlativo, e sappia che questa è una delle finezze della lingua toscana, usata dagli antichi maestri, a cagione di maggior espressiva. | Esempio: | E Red. Ditir. 44: Nè m'importa se un tal calice Sia d'avorio, o sia di salice...,
Purchè sia molto grandissimo. | Esempio: | Salvin. Iliad. 540: O Achille, figliuolo di Peleo, E degli Achei molto valentissimo. |
Esempio: | Pap. Cons. med. 1, 62: Ella è perciò molto probabilissima cosa, che qualche insigne vizio e stemperamento di questo liquore sia la vera cagion produttrice ec. |
Definiz: | § V. E congiunto ad avverbj, anche di forma superlativa, o a frasi avverbiali. – | Esempio: | Stor. Mos. 11: Questa loro fanciulla piagneva molto dolorosamente, e diceva ec. | Esempio: | Stor. Bart. 6: Lo re fu molto corucciato, e pensò dì martoriare tutti gli amici di Cristo molto crudelissimamente. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 5, 8: Perchè egli mostrò amarmi più che molto, Io ad amar lui con tutto il cor mi mossi. |
Esempio: | Bern. Orl. 9, 44: Erane innamorato oltra misura, E lui la donna molto poco amava. | Esempio: | Guicc. Stor. 1, 220: A Virginio era molto a proposito, qualunque evento fosse per avere questo conato, raccorre co' danari d'altri i suoi antichi soldati. | Esempio: | Soder. Op. 1, 109: Per stare (le acque nelle cisterne) oziose, ferme e rinchiuse, perdono assai più che molto della bontà loro. | Esempio: | E Soder. Op. 1, 114: Le acque delle nevi similmente molto più che assai si scostano da potere essere buone, come quelle delle piogge. | Esempio: | Fiacch. Fav. 2, 39: E gli orecchi: E tu non sai Che dobbiamo udire assai? – E ancor io parlo ben molto. – Sì, ma in bocca d'uno stolto. |
Definiz: | § VI. Riferito a tempo, vale Lungamente. – | Esempio: | Petr. Rim. F. 35: I' dico a' miei pensier: Non molto andremo D'amor parlando omai, chè 'l duro e greve terreno incarco, come fresca neve, Si va struggendo. |
Definiz: | § VII. E nello stesso significato, in costrutto con altra proposizione retta dalla cong. Che, a denotare relazione di tempo fra le due azioni espresse. – | Esempio: | Dant. Purg. 24: Non hanno molto a volger quelle ruote,... che ti fia chiaro ec. | Esempio: | E Dant. Parad. 1: Io nol soffersi (il lume) molto, nè sì poco, Ch' io nol vedessi sfavillar dintorno. | Esempio: | But. Comm. Dant. 3, 21: Io.... nol soffersi molto; cioè molto tempo non sostenni di ragguardare lo Sole, nè sì poco; cioè ancora non sostenni di ragguardarlo sì poco, Ch'io ec. |
Definiz: | § VIII. Riferito ad azione che si ripeta, vale Molte volte. – | Esempio: | Ar. Orl. fur. 16, 86: Ahimè! Signor, ahimè! replica molto, Prima ch'abbia a dir altro incominciato. |
Definiz: | § IX. Molto molto, o Molto e molto, così ripetuto, ha forma di superlativo, e vale Moltissimo. – | Esempio: | Cic. Opusc. 37: Quando molto e molto sarai vissuto, maravigliosi frutti t'apportano (le arti e le operazioni delle virtù). | Esempio: | Sassett. Lett. 371: E se e' si tratteneva molto molto nell'assedio, vi rimaneva, e restava diviso el suo stato in cinque o sei parti. | Esempio: | Tav. Rit. 1, 222: Lo spazzo era tutto di granato, d'arnicolo e di topazio, che molto molto riluceva. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 44, 46: S'io non sarò al mio padre ubbidiente, Nè alla mia madre, io sarò al mio fratello, Che molto e molto è più di lor prudente. | Esempio: | Bemb. Lett. 3, 7: Avete gran cagione di far caso di queste madonne l'una e l'altra, perciò che molto molto sete amato e tenuto caro. | Esempio: | Cas. Lett. ined. 32: Perchè quello avviso di Osimo m'importa molto molto, io vi prego che veggiate di certificarlo e avvisarmi. | Esempio: | E Cas. Pros. 360: Niuna tua vesta vuole essere molto molto leggiadra, nè molto molto fregiata. | Esempio: | Manz. Prom. Spos. 358: Gli è andato a monte un disegno che gli premeva molto molto. |
Definiz: | § X. Molto molto che, seguito da un verbo di modo congiuntivo, trovasi per antifrasi, per Poco più che, Ancora un poco che, o simili. – | Esempio: | Sassett. Lett. 162: E' fanciulli imparando toccano delle busse; e molto molto che io andassi oltre imparando, io potrei poi servire in cambio di quel vecchio che va nel carruccio col motto: Ancora imparo. |
Esempio: | E Sassett. Lett. 168: Non so io chi si arà carico di rifare la famiglia, o se vi si pensa; e molto molto che si vadia oltre, e' figliuoli, quando pure abbiano aspettare ec. |
Definiz: | § XI. Molto, in locuzione interrogativa, si usò ad esprimere maraviglia, dubbio, o simili, di cosa che debba esserci chiarita o spiegata. – | Esempio: | Vasar. Ragion. 11: Queste sono le Ore..., e si fanno loro quell'ali per la leggerezza.... P. Piacemi: ma dite, l'ore non son dodici il giorno, ed altrettante la notte? molto ne avete fatte così tre? G. Perchè una parte sono innanzi, e l'altre gli vengon dietro.... P. Voi m'avete chiarito. | Esempio: | Cecch. Comm. ined. 1, 26: Io non ho anco appetito nessuno. A. Molto non hai appetito nessuno? questa non è però tua usanza: che ti senti forse male? | Esempio: | E Cecch. Comm. ined. 1, 57: Ma che volete da me, che così mi cercate? A. Volevo dirti che stasera tu tornassi a casa a buon'otta. V. Molto questo? e perchè? |
Esempio: | E Cecch. Comm. ined. 1, 160: Saprestimi Insegnar chi comperasse un bellissimo Diamante? Io lo guardo in viso e dicogli: Molto, ti fai a me? | Esempio: | E Cecch. Ass. 5, 7: Chi è questo mascherato? Siate voi, messer Ambrogio? A. Così non fuss'io. M. Molto in questo abito un par vostro? |
Definiz: | § XII. Da non molto, riferito a tempo, denota, con forza avverbiale, quantità piccola di tempo trascorso, e vale, Da poco tempo. – | Esempio: | Cecch. Comm. ined. 86: Vostro padre da non molto in qua Ha cominciato a non avere la mente Molto ferma. |
Definiz: | § XIII. Per molto che, seguito da un verbo nel modo vale lo stesso che Per quanto. – | Esempio: | Car. Lett. fam. 1, 206: Si trovava un paio di sì gran tempiali, che facendo alle pugna con chiunque si fosse, nè per molto ch'egli si schermisse, nè per lontano che l'avversario gli tirasse, si poteva mai tanto riparare, che ogni pugno non lo investisse nelle tempie. |
Definiz: | § XIV. Esser molto di una persona, si usò per Averci intrinsechezza, Essergli in grazia, in favore. – | Esempio: | Sacch. Op. div. 208: Essendo io Franco podestà di San Miniato, ed essendo molto del detto messer Piero, io mi dispuosi di mandarli uno sonetto. |
Definiz: | § XV. Esser molto, e, in contrario senso, Non esser molto, riferito a tempo, vale rispettivamente Passare, Essere passato, molto, o poco, tempo da una data azione. – | Esempio: | Sacch. Nov. 2, 181: Potrebbe molto ben essere che, innanzi che fosse molto, tu te ne troveresti dugento (fiorini) in borsa. | Esempio: | Cecch. Comm. ined. 1, 239: E non è però molto Che e' restò di vedervi? P. Eh son quattr'anni. |
Definiz: | § XVI. Son andar molto che, Non passar molto che, seguito da una proposizione complementare, vale Trascorrere, Passare, poco tempo al compimento di un dato fatto od azione. – | Esempio: | Pulc. L. Morg. 6, 28: E' non passerà molto, Che parleranno d'un altro linguaggio. |
Esempio: | Ar. Orl. fur. 24, 42: Nè molto potrà andar che non sia morto. | Esempio: | Segner. Pred. 46: Quantunque per quell'atto mostrasse il fratello barbaro d'essersi compunto e placato, non andò però molto, che di nuovo agitato da interne furie, trasse a effetto l'orribile fellonia. |
Definiz: | § XVII. Non esser molto ad alcuno fare, o non fare, checchessia, vale Non essergli grave, Costargli poco, il farlo, o non farlo. – |
Esempio: | Ar. Orl. fur. 2, 61: Rispose il cavallier: Tu vuoi ch'io passi Di nuovo i monti, e mostriti la via? A me molto non è perdere i passi, Perduta avendo ogni altra cosa mia; Ma tu ec. |
Definiz: | § XVIII. Saper molto, o di molto, Importare molto, o di molto, usati a modo di esclamazione e in atto d'indifferenza o di sprezzo verso alcuna cosa o persona, come So molto, M'importa di molto, e simili, valgono Non so, Non m'importa, nulla di questo. – | Esempio: | Firenz. Comm. 1, 446: E dove volete voi che vadia? e' sa molto dove e' si è lui: io voglio andare allo speziale a ordinare quelle cose che sono nella sua cura. |
Esempio: | Grazz. Comm. 122: La balia vuole che voi comperiate da fare della gelatina; che vi van drento piedi, orecchi, grifi, capi e corna.... N. Che corna? bufola! L. So molto io! |
Definiz: | § XIX. Di qui a poco non è molto, si usò in proverbio. – | Esempio: | Crusc. Vocab. I: Molto. Avverbio.... Diciamo: Di qui a poco non è molto; quando, minacciando, si vuol dire che tosto ne verrà il tempo di vendicarsi. |
Definiz: | § XX. Di qui a non molto, Di lì a non molto, Indi, e simili, a non molto, vale Poco tempo dopo il punto o momento di tempo indicato. – | Esempio: | Ammir. Stor. 1, 13: Cercò il re Radagaso, veduto da presso il pericolo, di scampar con la fuga; ma dato nelle man de' Romani, ivi a non molto l'uccisero. |
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