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Dizion. 5° Ed. .
MELARANCIA
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MELARANCIA. Definiz: | Sost. femm. Il frutto del melarancio; comunemente Arancia. – | Esempio: | Vill. M. 225: Una grandine sformata, di grandezza di più d'una comune melarancia. |
Esempio: | Fior. Virt. 138: Avendo uno cavaliere certe melarance, sì le portò ad Alessandro; e quando Alessandro l'ebbe in mano, sì le buttò in uno grande fiume. | Esempio: | Galig. Prat. Aritm. 65: Uno signore ha tre servi, ed a tutti dette questa commissione; cioè al primo dette 10 melarancie, e al secondo 30, e al terzo 50, e disse che andassino al mercato a venderle, ec. | Esempio: | Vett. Colt. 82: Puossi provare il medesimo coll'essempio delle melarancio; delle quali ancora alcune, non còlte al tempo, come noi veggiamo spesso intervenire ne' nostri orti, quando, avvicinandosi poi la primavera, elle sentono la dolcezza dell'aria, si riempiono di sugo. |
Esempio: | Dav. Colt. 518: In questo terriccio metti, una qua e una là, le melarance. | Esempio: | Galil. Op. IV, 89: Preparata una tal materia, e fattone.... una palla grande quanto una melarancia, o più, ec. | Esempio: | Bart. D. Ghiacc. 209: Benché i suoi frutti abbian polpa e sugo, e forma e ogni altra qualità di limone, pur nondimeno il seme è di melarancia e non di limone. | Esempio: | Salvin. Annot. Fier. 519: Melarancia, dal color rancio, detta da' Botanici malum aurantium. |
Definiz: | § I. E in locuz. figur. – | Esempio: | Cecch. Esalt. 5, 1: Tu vorresti ch'io Vendessi pur la pelle di quest'orso Che non è preso. Io lo vo' veder prima E vivo e sano e tornatoci ricco, Ch'io non mi fiderei di te mai più; E queste tanto forti melarancie Oh! fussin ellen di mezzo sapore. |
Definiz: | § II. Figuratam., e nel plur., si usò per Dimostrazione pomposa di cortesia, di generosità, di magnificenza; Sfoggio, Grandezzata, e simili. E si adoperò così in modo assoluto, come con un compimento. – |
Esempio: | Varch. Suoc. 2, 1: La cerbiattolina ruzza in briglia. S'ella s'avesse a guadagnare il pane, come fo io, alla fe' alla fe' ella farebbe manco melarancie, e non la guarderebbe così in un filar d'embrici, no; anzi, posti da parte tutti i rispetti, non arebbe riguardo nessuno a persona. | Esempio: | Cecch. Donz. 2, 5: Orsù, Che mi rechi di nuovo? C. Il foglio bianco. L. Come dir nulla, poi che e' non è scritto. C. Anzi, perchè voi vi scriviate sopra A vostro modo: puoss'e' dir più largo, Che dire a uno: Scrivi, fa' le parti, E piglia? L. Deh non tante melarancie! Io non fui mai giuntato se non da Chi ha detto di volere, ohu! farmi ricco. | Esempio: | Leopard. G. Cap. piac. 61: Quanto alla dote, io mi contenterei D'averne poco più che per le mance, Senza guardar quel ch'io meriterei. Non voglio avere a far gran melarance Di nozze e di vestir. |
Definiz: | § III. Puzzare a uno i fiori di melarancia. – | V. Puzzare.
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