Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 4° Ed. .
GABBO.
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GABBO.
Definiz: Burla, Beffe, Giuoco, Scherzo. Lat. iocus, lusus, facetiae, illusio, irrisio. Gr. χλευασμός, εὐτραπελία, τὰ γελοῖα.
Esempio: Bocc. nov. 51. 5. E quello in festa, ed in gabbo preso, mise mano in altre novelle.
Esempio: Sen. Pist. Perchè mi vai tu faccendo questi gabbi? E' non è tempo da giucare.
Esempio: Nov. ant. 92. 3. E quand'egli l'ebbono armato, ed apparecchiato d'ogni cosa, il condussono verso il Gallo, il quale follemente si gioiva, e per gabbo traeva fuori la lingua.
Esempio: Dant. rim. 3. Sol dimostrando, che di me gli doglia Per la pietà, che 'l vostro gabbo occide.
Esempio: Liv. M. Alcuni domandavano a' messaggi per gabbo, e per dispetto, s'egli avieno ordinato alcuna magione.
Esempio: Ordinam. Mess. Lo camice, lo qual si mette lo prete dopo l'amitto, significa lo vestimento bianco, lo quale fece Erode in gabbo, e in derisione a Giesù Cristo.
Definiz: §. I. Pigliare a gabbo, vale Pigliare in giuoco, in ischerzo. Lat. parvipendere. Gr. ὀλιγωρεῖν.
Esempio: Dant. Inf. 32. Che non è impresa da pigliare a gabbo, Descriver fondo a tutto l'universo.
Definiz: §. II. Farsi gabbo di checchessia; vale Non farne conto, Ridersene. Lat. irridere, parvipendere, contemnere, obtentui habere. Gr. καταφρονεῖν, ἀμελεῖν, χλευάζειν.
Esempio: Nov. ant. 78. 1. Dissegli tutto 'l fatto; il signore se ne fece gabbo.
Esempio: Liv. M. I consoli medesimi si faceno gabbo di loro povertà.