Lessicografia della Crusca in rete

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ANFORA.
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ANFORA.
Definiz: Sost. femm. Spezie di vaso a due manichi, e misura di una certa tenuta di liquido.
Dal lat. amphora, e questo dal grec. ἀμφορεύς, sincope di ἀμφιφορεύς. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 186: E tutte queste cose staccia e mescola, e in ciascuna anfora di vino metti due cucchiai.
Esempio: Belc. F. Pros. 5, 101: Il lione.... portava uno otre, che capeva quattro anfore.
Esempio: Borgh. V. Disc. 1, 85: Capitolino scrisse di Massimino, che bevve già il dì una anfora capitolina.
Esempio: Buonarr. Fier. 3, 2, 17: Gli sono offerte di più sorte vini, L'anfore d'oro, e le dolcezze d'Ibla.
Esempio: Red. Ditir. 7: E tra l'anfore vaste e l'inguistare, Sarà di nostre gare Giudice illustre e spettator ben lieto.
Esempio: Targ. Viagg. 1, 206: Tutto il lacrimatorio viene ad essere della figura presso a poco delle antiche anfore vinarie, ma senza manichi o anse.