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GIOGO.
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GIOGO.
Definiz: Sost. masc. Arnese di legno, leggermente ricurvo, che posto sul collo de' buoi, serve a congiungerli e ad accoppiarli insieme a fine di lavorare, e nel mezzo del quale si ferma la stanga dell'aratro, del carro, e simili.
Dal lat. jugum. –
Esempio: Bocc. Decam. 7, 289: Veggiamo che, poichè i buoi alcuna parte del giorno hanno faticato sotto il giogo ristretti, quegli esser dal giogo alleviati e disciolti.
Esempio: Ar. Orl. fur. 42, 53: Lo soccorse a tempo un cavalliero.... Che porta un giogo rotto per cimiero.
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 2, 121: E rilucente il giogo Per mille e mille gemme i raggi indietro Ripercotea del sol ch'appresso siede.
Esempio: Mattiol. Disc. 1, 163: Sana [la scorza d'olmo] l'enfiagioni che alle volte fa il giogo nel collo de' buoi.
Esempio: Tass. Dial. 1, 365: Duoi buoi di grandezza molto diseguali non possono esser ben congiunti sotto un giogo stesso.
Esempio: Soder. Agric. 128: Il cipresso usarono ai gioghi gli antichi, oggi di fico, pioppo e salice, acero e carpino.
Esempio: Red. Lett. 1, 89: Si può dare anco il caso, che quello stesso aratro e quello stesso giogo, stia ben posto in mostra, ec.
Esempio: Legg. Band. Leop. 6, 106: Nell'istessa pena incorreranno quelli, che dopo avere introdotto in città dei manzi attaccati ad un carro o carretto, treggia, aratro, giogo, ec., non giustificheranno, ec.
Esempio: Lastr. Agric. 4, 96: Ne' piani del Pisano, e verso Livorno, si osserva che ne' tempi che i campi son umidi, si valgono di un giogo particolare per lavorar le terre lungo più di braccia 5 fiorentine, col mezzo del quale i manzi che vanno ne' solchi non fanno tanto danno colla pedata.
Definiz: § I. Figuratam., e in locuz. figur. –
Esempio: Vespas. Vit. Uom. ill. 6: Vollono entrare sotto il giogo dell'ubbidienza, e fecionsi frati.
Esempio: Ar. Orl. fur. 19, 59: Voglio (dicea) che inanzi il mar m'affoghi, Ch'io senta mai di servitude i gioghi.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 467: Voi sapete che quando si porta il giogo, si mette in su le spalle: e voi mettete in su le spalle il giogo de l'obedienzia santa.
Esempio: Parin. Poes. 167: Qual porteranno invidia A me che di fior cinto Tra la famiglia rustica A nessun giogo avvinto,... vivrò!
Esempio: Pindem. Poes. 487: S'avvedrà che greve Non è il mio giogo, e che il mio peso è lieve.
Definiz: § II. Pur figuratam., per Signoria, Dominio, e simili, e con più grave senso Soggezione, Oppressione, Servitù, Schiavitù. –
Esempio: Vill. G. 619: Si poteva.... sotto il nostro giogo render loro pace.
Esempio: Petr. Rim. 1, 64: I miei sospiri a me perchè non tolti Quando che sia? perchè no 'l grave giogo?
Esempio: Martin. T. V. 10, 5: Rompiamo i loro lacci, e rigettiam lungi da noi il lor giogo.
Esempio: Giobert. Introd. 1, 45: Volete l'unione d'Italia? Volete sottrarla ai travagli della tirannide interna, all'ignominia del giogo forestiero?
Esempio: Capp. Longob. 59: Non mi bastano le parole di Salviano, dov'egli narra le asprezze del giogo imperiale.
Definiz: § III. E Giogo del matrimonio, o maritale, ed altresì Dolce o Grande giogo, e simili, valgono Matrimonio, Coniugio. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 151: Indarno a marital giogo condotti.
Esempio: Cant. Carn. 155: Giovani siamo,... e di buon sangue nati, Da i padri stimolati Al giogo maritale.
Esempio: Tass. Dial. 1, 365: Uomo gentile con donna ignobile non ben si possono sotto il giogo del matrimonio accompagnare.
Esempio: Forteguerr. Cap. 270: Sarebbero ancor meno i maritati, Che mossi dall'amor, non dalla dote Andrian con pace al gran giogo accoppiati.
Esempio: E Forteguerr. Cap. 281: Digli: Peppe, Nidalmo ti saluta, E si rallegra del fatto ritorno Al dolce giogo [del matrimonio], ch'esso ancor reputa Per cosa santa.
Esempio: Saccent. Rim. 1, 82: Avrete visto mille vostri pari Dal giogo marital, dal basto oppressi Trafelar come buoi, come somari.
Definiz: § IV. Giogo, per estensione, e oggi più che altro poeticam., denota Qualsivoglia arnese che serva, come il giogo, a congiungere e accoppiare insieme cavalli e altri animali ad alcun veicolo. –
Esempio: Ugurg. Eneid. 96: Ma essi medesimi (i cavalli) erano usati di succedere al carro e di portare freni con cordelli al giogo.
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 3, 57: Allora confortò li cavalli co' bianchi colli, che sosteneano lo giogo, e dirizzò lo carro verso lo nemico.
Esempio: Tass. Gerus. 17, 34: Somiglia il carro a quel che porta il giorno Lucido di piropi e di giacinti. E frena il dotto auriga al giogo adorno Quattro unicorni a coppia a coppia avvinti.
Esempio: Bentiv. C. Teb. 6, 610: Ora con tutto il petto S'inchinano sul giogo, e i freni allentano; Or fermi su' ginocchi a sè ritirano Le redini, e i cavalli e i carri volgono.
Definiz: § V. Giogo di buoi, e talvolta anche assolutamente Giogo, vale, secondo proprietà latina, Paio di buoi aggiogati; ma è maniera più che altro poetica. –
Esempio: Car. Eneid. 6, 891: Eravi Tizio, Quei de la terra smisurato alunno, Che tien disteso di campagna quanto Un giogo in nove giorni ara di buoi.
Esempio: Corsin. B. Torracch. 3, 54: Sovra un gran carro, a consolazione Del popol suo di numero infinito, Lo fe' tirar per via di quattro gioghi Della sua gran città per varj luoghi.
Definiz: § VI. Giogo, per similit., presso i Romani, chiamavasi l'Unione di tre aste, due delle quali erano piantate ritte in terra, e la terza era fermata per traverso alla cima delle altre due, ad altezza minore della statura ordinaria d'un uomo; e sotto alla quale facevansi passare seminudi i vinti, in segno di sommissione. –
Esempio: Liv. Dec. 1, 285: Acciò che confessiate che voi siete vinti, voi anderete sotto il giogo. Il giogo si fa di tre lance; le due fitte in terra, e la terza di sopra legata per lo traverso. Sotto questo giogo fece il dittatore passare gli Equi.
Esempio: Nard. Liv. Dec. 44 t.: Perchè una volta ei confessassero la loro nazione essere stata vinta e doma, voleva che tutti andassero sotto il giogo. Il giogo si fa con tre aste, due fitte in terra, ed una sopra quelle due, a traverso legata. Sotto questo giogo mandò il dittatore gli Equi.
Definiz: § VII. Pure presso i Romani valeva anche Pertica, Canna, o simile, posta orizzontalmente, e fermata a due pali, sulla quale si faceva andare la vite. –
Esempio: Pallad. Agric. 97: Le vigne, o viti che son tese alte in pergola, ovvero in giogo, là ove elle saranno sopra terra levate IV piedi, debbono avere IV braccia, cioè IV buoni tralci madornali procedenti dalle IV latora della vite.
Esempio: Domen. Plin. 540: Ci sono cinque sorti di vigne. Una è, quando le viti mettono i tralci per terra; o per sè stesse si reggono; o quando elle sono palate d'un sol palo senza giogo; o quando elle hanno un semplice giogo; o quando elle hanno quadruplicato giogo.
Esempio: E Domen. Plin. 543: Sempre si lascia il fruttuario sotto il giogo, e che si chiama custode.
Definiz: § VIII. Trovasi pure per Ciascuno di quei due travi maestri, armali come il giogo, l'uno a prua, l'altro a poppa, formanti i due lati minori del telaio rettangolare per sostegno di tutto il posticcio delle galere. –
Esempio: Cresc. B. Naut. Medit. 32: I bastassi, del dragante di poppa, per fin al giogo di poppa, vanno sopra i latoni.
Esempio: E Cresc. B. Naut. Medit. appr.: Fansi poscia i gioghi di poppa e proda, quel di poppa va chiodato sopra la coperta e late; lo stesso quel di proda.
Definiz: § IX. Fu anche detto così Quel legno traverso e attaccato ad un canapo sospeso al palco, il quale serviva nelle officine al fonditore a metter in movimento i mantici, ai quali era unito comecchessia. –
Esempio: Biring. Pirotecn. 111: Si fanno mover li mantaci con legar un pezzo di canapetto al palco, o altra cosa che sia sopra alli mantaci, che sopra a essi venga in mezzo, al quale sia legato un legno traverso, che tali maestri [fonditori] l'usano di chiamar giogo; e salendo sopra alli mantaci concordemente or sopra a l'uno ed ora sopra a l'altro, ed aggravandosi, lo facci far vento.
Definiz: § X. Trovasi usato, conforme a proprietà latina, per Subbio. –
Esempio: Vann. Biring. Mec. Arist. 63: Il giogo è un istrumento di legno oblongo e rotondo, nel quale i tessitori con l'aiuto dei collopi, che vulgarmente si chiamano stanghette, avvolgono le lor tele; sono le stanghette legni assai sottili, da i quali, come da lieve, tal giogo trapassato si raggira e si volge.
Definiz: § XI. E conforme a proprietà greca, trovasi usato a denotare Quella traversa che congiungeva i bracci della lira o della cetra. –
Esempio: Salvin. Iliad. 234: Trovar lui, che l'alma Sollevava con cetera sonora, Bella, ben fatta, e intorno eravi giogo Fatto d'argento.
Definiz: § XII. Fu altresì nome che davasi, presso i Greci, alla Prima fila dei capi di squadre, Fronte; e anche ad una particolare Ordinanza, colla quale i soldati si disponevano in tre parti formate a guisa di giogo, cioè con una schiera in fondo e due laterali. –
Esempio: Caran. Elian. 18: La cui lunghezza (della battaglia) è la prima fila de' capi di squadra, la quale si chiama fronte, faccia, squadra, giogo, taglio, guida e prima fila.
Esempio: E appr.: Lo star per diritto a que' che sono i primi o a' secondi, secondo la lunghezza, si domanda fare il giogo.
Esempio: E Caran. Elian. 27: Questo giogo è quegli che contiene tutta la battaglia, e le apporta di grandissimo giovamento.
Esempio: E Caran. Elian. 53: Gli avvolgimenti poi per gioghi (file) si fanno quando alcuno vuole trasferire le corna ne' tagli, e i tagli ne' luoghi delle corna.
Definiz: § XIII. Giogo chiamasi La cima, La sommità, Il vertice del monte, e anche prendesi per lo stesso Monte. –
Esempio: Giamb. Oros. 16: Quindi allato al mare Scitico, ch'èe da settentrione;... infino ove si stende il giogo di Caucaso, ch'èe dal meriggio, sono le genti degli Ircasici e Scitanici.
Esempio: Dant. Inf. 27: Dimmi se i Romagnuoli han pace o guerra; Ch'io fui de' monti là intra Urbino, E il giogo, di che Tever si disserra.
Esempio: Vill. G. 653: Si provide per lo detto Comune di fare una grossa e forte terra di là dal giogo dell'Alpe.
Esempio: Acc. D. Stor. Ar. 3, 161: Passato i gioghi del monte, discese in sul fiume della Magra.
Esempio: Ar. Orl. fur. 4, 11: Come Appennin scopre il mar Schiavo e il Tosco Dal giogo onde a Camaldoli si viene.
Esempio: Firenz. Pros. 2, 118: Se ne salse sull'estremità del mostrato monte: e come prima ella fu sul giogo, ella cognobbe, ec.
Esempio: Tass. Gerus. 6, 26: Bianche, via più che neve in giogo alpino, Avea le sopravveste, ec.
Esempio: Targ. Viagg. 10, 205: Alcuni tratti delle Alpi lunghi e distesi, si chiamano gioghi, e tale è il giogo di Bologna.
Esempio: Giobert. Bell. 162: Che ragguaglio può farsi fra una piramide anche grandissima,... e uno di quei gioghi nevosi detti monti bianchi,... che signoreggiano le più alte cime delle Alpi?
Esempio: Manz. Prom. Spos. 378: I gioghi opposti, che formano, per dir così, l'altra parete della valle, hanno anch'essi un po' di falda coltivata.
Definiz: § XIV. In locuz. figur., e figuratam. –
Esempio: Menz. Poes. 2, 125: Erto è il giogo di Pindo; anime eccelse, A sormontar la perigliosa cima Tra numero infinito Apollo scelse.
Definiz: § XV. E per similit., detto poeticam. del collo del cavallo, vale La parte superiore di esso, Vetta. –
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 2, 242: Per lo giogo del collo fan radice Gli sparsi crini, e van dal destro lato.
Definiz: § XVI. Vale altresì genericam. Sommità, Cima, Vertice. –
Esempio: Firenz. Pros. 2, 188: Il sole era arrivato.... al più alto giogo del suo viaggio.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 2, 69: Che farà l'infelice? Ha già lasciato Un gran spazio di ciel dietro alle spalle; E già si vede a quel giogo arrivato, Dove comincia a declinare il calle.
Definiz: § XVII. E figuratam. –
Esempio: Marchett. Lucrez. 357: Infin che giunti Fur dell'umana industria al sommo giogo.
Definiz: § XVIII. Giogo di Parnaso, trovasi figuratam. e poeticam. per Le divinità che vi abitano. –
Esempio: Dant. Parad. 1: Insino a qui l'un giogo di Parnaso Assai mi fu, ma or con ambedue M'è uopo entrar nell'aringo rimaso.
Definiz: § XIX. Da giogo, detto di bove e altro animale quadrupede, vale Atto a portare il giogo, ad essere aggiogato, per lavori rurali, per trasporti, e simili. –
Esempio: Pitt. I. Vit. Giacom. 228: Quelli uomini e con le bestie da giogo e da soma ogni dì affatica.
Esempio: Lastr. Agric. 3, 68: Arte di educare, custodire e mantenere i bestiami, che servono per istrumento del fondo, come sono tutti gli animali da giogo, da trasporto, ec.
Esempio: Mont. Iliad. 10, 588: Ognun de' duci Tiensi dappresso due destrier da giogo.
Definiz: § XX. Andare a giogo o al giogo, Camminare, e simili, a giogo, o al giogo, vale Andare, Camminare, e simili, aggiogato. –
Esempio: Dant. Purg. 12: Di pari, come buoi che vanno a giogo, M'andava io con quell'anima carca, Fin che il sofferse il dolce pedagogo.
Esempio: Car. Eneid. 3, 848: A guerra additti Sono i cavalli o pur sono anco al carro Talvolta aggiunti, e van del pari al giogo.
Definiz: § XXI. Andare a un giogo, detto figuratam. di cose, vale Andare del pari, Essere fra loro eguali. –
Esempio: Varch. Ercol. 398: La greca e la toscana [lingua], quanto a lunghezza e brevità, vanno a un giogo.
Definiz: § XXII. Gemere sotto il giogo di chicchessia, vale figuratam. Essere servo, mancipio, schiavo, di esso. –
Esempio: Targ. Tratt. Fior. 286: Dopo la decadenza dell'Imperio Romano l'Italia gemè per molti anni sotto il giogo di barbare Nazioni.
Definiz: § XXIII. Mettere a giogo, al giogo o sotto al giogo, Porre, e simili, a giogo, al giogo, o sotto il giogo, vale Unire con un giogo, Aggiogare, per lavoro, trasporti, e simili. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 34, 69: Quattro destrier via più che fiamma rossi Al giogo il santo Evangelista aggiunse.
Esempio: Domen. Plin. 222: A Roma i primi [elefanti] che fossero posti al giogo furono quegli che tirarono il carro di Pompeo Magno nel trionfo Africano.
Esempio: E 753: Con la cocitura de' lupini e con l'erba cameleonte [la morchia] maravigliosamente guarisce la scabbia de gli animali che si mettono al giogo.
Esempio: Car. Eneid. 3, 198: Quei leoni Che al carro de la dea [Cibele] son posti al giogo.
Esempio: Chiabr. Rim. 3, 47: E del barbaro Fasi in sulla riva Pose a giogo famoso i fieri tori.
Definiz: § XXIV. Mettere il giogo a chicchessia, Porre, e simili, il giogo a chicchessia, Tenere in giogo chicchessia, Tenere il giogo al collo, o sul collo, di chicchessia, valgono figuratam. Avere su di lui piena balía, Poterne disporre a proprio talento, Tenerlo in servitù, Soggiogarlo, e simili. –
Esempio: Senec. Pist. 211: Diliberati principalmente dalla paura della morte, perch'ella è quella, che ti mette il giogo.
Esempio: E Senec. Pist. 239: Franchezza e libertà periscono, se noi non spregiamo le cose, che ci mettono il giogo.
Esempio: Ar. Orl. fur. 33, 12: Così s'avvien ch'a danneggiarla (l'Italia) scenda, Per porle il giogo e farsene signore, Comprenda, ec.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 34, 32: Così far mi promesse, e ne la ròcca Intatta mi mandò, come a lui venni, Nè di baciarmi pur s'ardì la bocca: Vedi s'al collo il giogo ben gli tenni.
Esempio: Tass. Gerus. 8, 63: Dunque un popolo barbaro e tiranno.... Ne terrà 'l freno in bocca, e 'l giogo al collo?
Esempio: Dav. Tac. 1, 105: Nel mettere il giogo alle Germanie, che già per tante vittorie lo si accollavano, fu impedito.
Esempio: Davil. Guerr. civ. 1, 386: Dimostrerebbono a tutto il mondo la loro timidità, e lascierebbono con l'opportunità di questa piazza mettere il giogo alla città di Parigi, che da quel territorio suol ricevere la maggior parte del suo alimento.
Esempio: Chiabr. Guerr. Got. 1, 14: Nè l'alta voglia all'alma Esperia amica Men nei cor vostri, o coraggiosi, vegna, Perchè l'infido vaneggiando or dica Ch'in legittimo giogo altri la tegna.
Definiz: § XXV. Mettere il collo a giogo, Mettersi il giogo sul collo, Porre il collo sotto il giogo, Prendere il giogo, Sottoporre al giogo il collo, e simili, valgono figuratam. Conformarsi agli altrui voleri, Sottomettersi all'altrui obbedienza, Riconoscere l'altrui signoria, autorità, Imporsi l'altrui legge, e simili. –
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 157: E non avrebero messo loro collo a giogo di signoria, se non fosse che le malizie multiplicarono pericolosamente.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 272: Pregatelo che mi dia grazia, che questo suo soave giogo, lo quale egli m'ha fatto prendere, io il porti perseverantemente infino alla fine.
Esempio: Varch. Stor. 3, 16: Riebbe i figliuoli senzachè eglino fussero puniti o condannati in maniera alcuna; siccome ancora furon lasciati tutti quegli ch'erano stati presi insieme con loro per quel conto.... Questa esecuzione fatta contra questi giovani, siccome ella riempiè gli animi loro di sdegno e d'odio, e fece lor conoscere, ma tardi, il giogo ch'ei s'erano da loro stessi messi sul collo, così piacque tanto al Papa che, ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 19, 66: Fe' chiamare il padrone, e domandollo Se si volean lasciar la vita torre, O se voleano pur al giogo il collo, Secondo la costuma, sottoporre.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 41, 55: Lo riprendea ch'era ito differendo Sotto il soave giogo a porre il collo.
Definiz: § XXVI. Portare il giogo, vale Stare aggiogato. –
Esempio: Senec. Pist. 241: Con tutto che [le bestie salvatiche] molto temano il volto dell'uomo, si dimesticano con lui, e fa loro portare il giogo.
Definiz: § XXVII. E figuratam. vale Portare, Sopportare, la servitù.
Definiz: § XXVIII. Scagliar via il giogo, Scuotere, il giogo; Uscire di sotto il giogo, e simili; valgono figuratam. Liberarsi, Sottrarsi, da una servitù, da un impero tirannico, e simili. –
Esempio: Varch. Stor. 1, 40: Un popolo.... di sotto quel giogo, contra tempo e per la non pensata, uscito.
Esempio: Dav. Tac. 1, 255: Perchè non iscotessero il giogo, vi rinforzò la guarnigione.
Esempio: E Dav. Tac. 2, 250: Le Germanie aver pure scagliato via simil giogo, e son difese da fiume e non da oceano.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 279: I cani così fidi ai lor padroni Scuotere ad esso il giogo, e andare erranti!
Definiz: § XXIX. Sciogliere a chicchessia il giogo, Sottrarlo al giogo o dal giogo, vale figuratam. Liberarlo da servitù, Restituirlo in libertà, e simili. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 42, 64: Sappi, Rinaldo, il nome mio è lo Sdegno, Venuto sol per sciorti il giogo indegno.
Esempio: Tass. Gerus. 1, 23: E sottrarre i Cristiani al giogo indegno Di servitù così spiacente e dura.
Esempio: E Tass. Gerus. 4, 69: Ti prometto.... Che se mai sottrarremo al giogo indegno Questo sacre, e dal ciel dilette mura, Di ritornarti al tuo perduto regno.
Esempio: Chiabr. Rim. 2, 385: Ed àssi da sperar con queste squadre Sottrar Sion dal dispietato giogo?