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1) Dizion. 5° Ed. .
NUOCERE e NOCERE.
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NUOCERE e NOCERE.
Definiz: Neutr. Recare altrui alcun male, danno, pregiudizio, e simili.
Dal lat. nocere. –
Esempio: Dant. Inf. 16: La fiera moglie più ch'altro mi nuoce.
Esempio: Petr. Rim. F. 1: Celatamente Amor l'arco riprese, Come uom ch'a nocer luogo e tempo aspetta.
Esempio: Bocc. Decam. 8, 15: Il che se avvenisse, io m'avrei il danno, nè mai cosa del mondo se ne saprebbe, che lor nocesse.
Esempio: E Bocc. Filoc. 2, 200: Invano si affatica chi nuocere vuole a colui cui Dio vuole aiutare.
Esempio: E Bocc. Laber. 167: Per certo io non sono venuto per nuocerti, ma per trarti di questo luogo.
Esempio: S. Grisost. Opusc. 2, 55: Che diremo dell'apostolo Paolo?... Che li nocette (nocque) la fame, che il freddo, ovvero la nudità? Che li nocettero li flagelli?
Esempio: Imit. Crist. 167: Ogni cosa, che potesse dir l'uomo contro a te maliziosamente, non ti nocerebbe, se tu le lasciassi passare, e che le considerassi come una festuca.
Esempio: Machiav. Disc. 390: Si vede in fatto, quanto nuocè (nocque) alla città quella autorità che i cittadini per tali deliberazioni presero.
Esempio: Tass. Lett. 3, 30: E se i miei nemici le cedono in tutte l'altre cose, non dovrebbono voler o poter più nuocermi, ch'ella possa o voglia giovarmi.
Esempio: Menz. Sat. 114: Quando per la gotta chioccia, Ogni pisside vuota e ogni alberello Perchè quel rio malor meno gli noccia.
Esempio: Parin. Poes. 81: Più d'ogn'altra cosa Però ti caglia rammentar mai sempre, Qual più cibo le nuoca, o qual più giovi.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 1, 483: Se nuoce agli assaltatori l'aria infetta di miasmi pestiferi, nuoce ai difensori la fame facilmente indotta.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 346: L'arrabbiato frate tra poco sarebbe probabilmente anche lui fuor del caso di nuocere.
Definiz: § I. E parlandosi di animali o di piante, vale Riuscir pericoloso alla loro esistenza o al loro prosperare. –
Esempio: Pallad. Agric. 128: Nella primavera specialmente quando lattano, si voglion guardare (i porci) da erbe verdi e novelle, perocchè noccion loro.
Esempio: Rucell. G. Ap. 153: L'acuto freddo Il mel congela, e' l caldo lo risolve; E l'un soverchio e l'altro nuoce a l'api; Ch'amano il mezzo tra il calore e 'l gelo.
Definiz: § II. E con un termine di cosa, così materiale come morale, vale Arrecare guasto, sconcio, detrazione o menomazione, e simili. –
Esempio: Rinucc. F. Ricord. 229: Sarebbe cosa che nocerebbe alla dignità della nostra città; e crediamo facilmente si potrà resistere, perchè ec.
Esempio: Machiav. Disc. 227: Io ho molte volte conosciuto tale ambiguità avere nociuto alle pubbliche azioni.
Esempio: Ar. Orl. fur. 10, 25: Dove fuggi, crudel, così veloce? Non ha il tuo legno la debita salma. Fa' che lievi me ancor: poco gli nuoce Che porti il corpo, poi che porta l'alma.
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 251: Ebbesi il legno miracoloso che non brucia.... e tiensi con tanta sicumera, che sarà gran fatto che 'l foco gli noccia.
Esempio: Baldin. Decenn. 6, 272: Alla qual pittura però vedesi avere alquanto nociuto il tempo.
Esempio: Giobert. Primat. Proleg. 182: Nulla tanto nuoce alle ragioni del vero, quanto le improntitudini e le esorbitanze di quelli, che ne assumono il patrocinio.
Esempio: Tomm. Diz. estet. 722: La brama di rappresentare troppo al vivo le cose e d'imprimerle nell'animo altrui può.... nuocere alla fedele rappresentazione del vero.
Definiz: § III. E per Recare impedimento, Fare ostacolo; ed altresì Esser cagione di qualche rischio, Compromettere o Render difficile il conseguimento dello scopo, ch'alcuno si propone. –
Esempio: Dant. Inf. 7: Non ti noccia La tua paura, chè, poder ch'egli abbia, Non ti torrà lo scender questa roccia.
Esempio: Ar. Orl. fur. 16, 77: Fu 'l re di Feza ad esequir ben presto; Ch'ogni tardar troppo nociuto avria.
Esempio: Grazz. Comm. 395: Io voglio ire a provare a ogni modo: il tentar non nuoce.
Definiz: § IV. E per Riuscir grave, Rincrescere. –
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 5, 28: Poi chiamo il mio Tangile ad alta voce, E lo cerco piangendo in mezzo al sangue; E temo di trovarlo, e al par mi nuoce Il non trovarlo.
Definiz: § V. Si usò in forza di Att. per Danneggiare, Offendere. –
Esempio: Stor. Pistol. 11: Egli si difendea da loro, e non lo poteano nuocere, perocch'era bene armato, e percoteansi insieme di grandi colpi.
Esempio: Leggend. Nat. S. Gio. 24: Angelo si è nome d'officio e non di natura, e però è detto angelo per ragione dell'officio.... Egli invero ebbe l'officio de' Serafini.... Nel secondo luogo ebbe l'officio degli Cherubini.... Nel sesto luogo ebbe l'officio delle Potestadi, per le quali Potestadi erano constrette le contrarie, le quali non lo poteano nuocere, essendo santificato già.
Esempio: S. Grisost. Opusc. 2, 20: Come adunque incolperà alcuno degnamente e giustamente alcuno uomo, che da lui possa essere offeso e nociuto?
Esempio: S. Ag. C. D. 1, 201: Non potevano con quantunque grandissima crudeltade nuocere li uomini, per li quali volevano essere placati, più gravemente, ch'essi nocessono, quando ec.
Esempio: Pallad. Agric. 272: Secondo comune oppinione, la terra non ingrassa per la semente delle fave; ma men se ne danneggia che d'altra semente.... Dicono e' Greci che, macerando prima le fave nel sangue del cappone, nolle (non le) nocciono poi l'erbe.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 378: Sono nudi, acciò che più sieno nociuti dall'incendio.
Definiz: § VI. Tutto il male non vien per nuocere, o Ogni male, non vien per nuocere; o Sempre il mal non vien per nuocere. –
V. Male, sostantivo, § CXX.