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1) Dizion. 5° Ed. .
GRATTATO.
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Dizion. 5 ° Ed.
GRATTATO.
Definiz: Partic. pass. di Grattare.
Definiz: § I. In forma d'Add. Ridotto, con acconcio modo o frumento, in parti minutissime, o anche, in polvere, detto di pane, cacio, scorze, tabacco, e simili; Grattugiato. –
Esempio: Buonarr. Fier. 5, 1, 4: E' n vece di viole E rose, rosolato, S'adorni asperso di cacio grattato.
Esempio: Red. Cons. 2, 51: Alle volte sia di semplice pane bollito o stufato, ovvero grattato; alle volte sia minestra d'erbe.
Esempio: Legg. Band. C. 29, 253: Bene inteso però che la siviglia, i rapè grattati, l'avana d'Olanda, e gli altri tabacchi pesti, macinati, in grana o in farine, non saranno ammessi al transito nel Gran Ducato per la via di terra in minor quantità di libbre cento per ogni volta, o spedizione.
Definiz: § II. Parere un porcellin grattato, o anche porchetta grattata, dicesi proverbialm. di persona che mostri diletto, godimento, appagamento, dello stato in cui si trovi; tolta la similit. dal porcellino, che mostra di provar piacere nell'esser grattato. –
Esempio: Machiav. Comm. 214: La padrona mia buona non fece mai parola, anzi pareva porchetta grattata.
Esempio: Cecch. Corr. 5, 7: Poi alla fine Ella si arrovesciò, e stette cheta, Come un bel porcellin grattato.
Esempio: Leopard. G. Cap. piac. 19: Per dipignere un uomo in lieto stato Col pennel della lingua, basta dire: Pareva proprio un porcellin grattato.