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1) Dizion. 5° Ed. .
COMPITARE.
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COMPITARE.
Definiz: Att. usato pure assolutam. Accoppiare e rilevare le lettere e le sillabe costituenti la parola; e dicesi dei fanciulli quando incominciano ad imparare a leggere.
Dal lat. computare. –
Esempio: Collaz. SS. PP. 138: Or come potrebbe veruno fanciullo compitare bene le sillabe, se egli non conoscesse le lettere?
Esempio: Cas. Pros. 2, 64: A guisa di maestro che insegni leggere e compitare a' fanciulli.
Esempio: Varch. Gramm. 140: Quello che i Latini chiamano dividere syllabas, fiorentinamente si dice compitare.
Esempio: Not. Malm. 2, 663: Compitare, cioè contare a una a una le lettere, per poi sommarle, per così dire, in una parola.
Esempio: Fag. Rim. 3, 57: Per esser gentiluomo non è tanta La nobil culla, o l'abito pomposo, Nè il saper compitar la crocesanta.
Esempio: E Fag. Comm. 5, 182: Volli dire, che dopo averlo anche con gran fatica staccato dall'abecedario, adhuc non sa compitare, non che leggere.
Definiz: § Non saper compitare, usato iperbolicamente, vale Non saper nulla di lettere, Essere un ignorante. –
Esempio: Sacch. Rim. M. 162: Pien è il mondo di chi vuol far rime, Tal compitar non sa, che fa ballate.