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Dizion. 5° Ed. .
NARE.
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NARE. Definiz: | Sost. femm. Lo stesso che Narice; ma è voce propria oggi del nobile linguaggio e della poesia; ed usasi comunemente nel numero plurale. |
Dal lat. naris. – Esempio: | Benciv. Aldobr. P. V.: Imprima quando ti senti.... tonamento e bucinamento negli orecchi, ovvero chiudimento nelle nari. | Esempio: | Ottim. Comm. Dant. 1, 55: Era Socrate uomo sozzissimo, con le nare rincagnate, fronte rustica, gli omeri pilosi, le gambe raccolte ec. | Esempio: | Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 1, 26: L'ho già veduto cogli occhi ardenti, uscendogli grande fiamma di bocca e dalle nari, e co' capelli sparti dall'uno lato e dall'altro. | Esempio: | Simint. Ovid. Metam. 1, 141: Le fattezze del volto diventaro lati a costui che parlava, e la nare ripiegata. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 45, 71: Qual su le mosse il barbaro si vede, Che 'l cenno del partir focoso attende, Nè qua nè là poter fermare il piede, Gonfiar le nare, e che l'orecchie tende, Tal l'animosa donna ec. | Esempio: | Bern. Orl. 49, 19: Tanta è la polve, e 'l fumo in aria accolto, Che dalle nari de' corsier si sputa, Ch'aveva a tutti quanti il veder tolto. | Esempio: | Vasar. Vit. Pitt. Intr. 1, 105: E si conoscono esser greche (le statue), oltra il marmo, alla maniera delle teste ed all'acconciatura del capo ed ai nasi delle figure, i quali sono dall'appiccatura delle ciglia alquanto quadri fino alle nare del naso. | Esempio: | Parin. Poes. 44: A lui (ad un astuccio) contende I primi onori d'odorifer'onda Colmo cristal, che alla tua vita in forse Rechi soccorso, allor che il vulgo ardisce Troppo accosto vibrar dalla vil salma Fastidiosi effluvj alle tue nari. | Esempio: | Pindem. Poes. 125: Tu i paterni Destrier le vene di quel fuoco pieni, Che sbuffan sempre dall'eteree nari, Tu.... guidarli, E ai mortali un mortal recare il giorno? |
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