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Dizion. 4° Ed. .
PAROLA
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pag.496
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PAROLA.
Definiz: | Voce articolata significativa de' concetti dell'uomo. Lat. verbum. Gr.
ἔπος. |
Esempio: | Albert. cap. 29. Parole di mele spesse volte son piene di fiele. |
Esempio: | Bocc. introd. 45. Perchè, senza più parole, Pampinea levatasi in piè ec. verso
loro, che fermi stavano a riguardarle, si fece. |
Esempio: | E Bocc. nov. 4. 9. D'una parola in altra procedendo, ad
aprirle il suo desiderio pervenne. |
Esempio: | Dant. Purg. 1. E con parole, e con mani, e con cenni Reverenti mi fe le gambe, e
'l ciglio. |
Esempio: | E Dan. Purg. 5. Quivi perdé' la vista, e la parola.
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Esempio: | Petr. son. 137. Ond'io non potei mai formar parola, Ch'altro, che da me stesso,
fosse intesa. |
Esempio: | Amm. ant. 9. 4. 12. Essendo tu fedele interpetratore, non ti curare di sponere
parola per parola. |
Definiz: | §. I. Parola, per Detto, Insegnamento. |
Esempio: | Vit. SS. Pad. 1. 13. Udì leggere quello Evangelio, nel quale dice Cristo: non
abbiate sollecitudine per lo dì di domane. La qual parola anche intendendo detta per se ec. |
Definiz: | §. II. Ammazzar le parole, vale Non terminare di proferirle. |
Esempio: | Varch. Ercol. 58. Quelli, che per qualunque cagione avendo cominciato le parole,
non le finiscono, o non le mandano fuori (si dicono) ammazzarle. |
Definiz: | §. III. Andar sopra la parola, vale Assicurarsi sotto l'altrui fede. |
Esempio: | Varch. Ercol. 102. Andare sopra la parola d'alcuno, è stare sotto la fede sua di
non dovere essere offeso. |
Definiz: | §. IV. Aver la parola, vale Aver la licenza. |
Esempio: | Vit. Crist. 171. E quegli, imperciocchè erano gravati di sonno, avuta la parola da
lui, sì dormirono. |
Definiz: | §. V. Aver parole con alcuno; vale Contendere seco. |
Esempio: | Bocc. nov. 86. 12. E quasi desta fosse per lo romore del marito, il chiamò, e
domandollo, che parole egli avesse con Pinuccio. |
Definiz: | §. VI. Aver più parole, che un leggío. |
v. LEGGÍO §. II.
Definiz: | §. VII. Biasciar le parole; vale Tentennare a profferirle. |
Esempio: | Varch. Ercol. 58. Quelli, che penano un pezzo, come i vecchi, e sdentati (si
dicono) biasciarle (le parole) |
Definiz: | §. VIII. Chiedere la parola, o Domandare la parola, vale Chiedere la
licenzia. Lat. veniam, facultatem petere. |
Esempio: | Pass. 94. Chiese la parola allo scolaio di potere ragionare coll'abate suo, ch'era
uno litterato uomo. |
Esempio: | Libr. Amor. 16. Appresso, se vuole, sanza dimandar parola, allato le può sedere.
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Esempio: | E Libr. Amor. appresso: Se 'l maschio è di minore ordine, che
la femmina, non dee dimandare parola di sedere allato a lei, ma può domandare licenzia di sedere in luogo più basso.
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Definiz: | §. IX. Dar la parola, vale Dar la licenza, Permettere. Lat. veniam,
facultatem concedere. |
Esempio: | Bocc. nov. 23. 22. Infino ad ora con la mia benedizione ti do la parola, che tu
ne facci quello, che l'animo ti giudica, che ben sia fatto. |
Esempio: | Stor. Pist. 187. Piacesse loro di darli la parola, che potesse passare per loro
terreno. Gli Reggiani gli diedono la parola. |
Definiz: | §. X. Dar parola, vale Acconsentire. Lat. assentiri. Gr.
συμφωνεῖν. |
Esempio: | G. V. 5. 31. 2. I conti da Porciano mai non vollono dare parola alla detta vendita
per la loro parte. |
Definiz: | §. XI. Dar parola, vale anche Promettere, Obbligarsi. Lat. spondere, fidem dare.
Gr. ἐγγᾷν,
ἐπαγγέλλεσθαι .
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Definiz: | §. XII. Dar parole, vale Intertenere, Non venire a' fatti. |
Esempio: | Varch. Ercol. 86. Dar parole, cioè trattenere, e non venire a' fatti, cavato da'
Latini, che dicevano dare verba, e lo pigliavano per ingannare; dicesi ancora dar
paroline, o buone parole, come fanno coloro, che si chiamano rosaioni da Damasco; onde nacque quel proverbio plebeo:
dà buone parole, e fuggi. |
Esempio: | Cron. Morell. 261. I gran parlatori, millantatori, e pieni di
moine, goditegli nell'udire, e da' parole per parole. |
Esempio: | Alam. Gir. 23. 62. In animo gli corse Di dar dolci parole, e tempo torre, Per
consigliarsi, e 'l suo volere esporre. |
Definiz: | §. XIII. Domandar la parola. v. il §. VIII. |
Definiz: | §. XIV. Entrare in parole; vale Cominciare a parlare. |
Esempio: | Bocc. nov. 19. 24. Col quale entrata in parole, con lui s'acconciò per servidore.
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Definiz: | §. XV. Esser più di parole, che di fatti, o simili; si dice di Chi molto discorre, e opera poco.
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Esempio: | Stor. Aiolf. Chiamò uno ec. che era più parole, che fatti. |
Definiz: | §. XVI. Far parola. |
v. FARE PAROLE.
Definiz: | §. XVII. Far delle parole fango; vale Non mantener la parola, Non attener le promesse. Lat.
promissis non stare. Gr. τὰ
ὑποσχέσεις οὐκ
ἐπιτελεῖν . |
Esempio: | Varch. Suoc. 4. 5. Perchè mancar di fede, e far delle mie parole fango non voglio
per nulla. |
Esempio: | Malm. 5. 34. Che tu non pensi, avendoti promesso, Ch'io faccia fango delle mie
parole. |
Definiz: | §. XVIII. Fuggir le parole, vale Scansare di abboccarsi, o di ragionare. |
Esempio: | Din. Comp. 2. 31. Sentendo questo i Neri ec. cominciarono a fuggir le parole.
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Definiz: | §. XIX. Ingoiarsi le parole; vale Profferirle in gola talmente, che non s'intendano. |
Esempio: | Varch. Ercol. 57. Si dicono ec. quelli, che non le sprimono bene (le
parole) mangiarsele, e quelli, che peggio, ingoiarsele. |
Definiz: | §. XX. Le buone parole acconciano i ma' fatti; detto proverb. e vale, che Dando buone parole, si
mitiga altrui il dispiacere d'alcuna cosa molesta. Lat. responsio mollis frangit
iram. |
Definiz: | §. XXI. Le parole disoneste, corrompono i buoni costumi, detto sentenzioso, e di chiaro significato.
Lat. corrumpunt bonos mores colloquia mala. Gr. φθείρουσιν ἤθη
χρησθ' ὁμιλίαι
κακαί. |
Definiz: | §. XXII. Le parole non empiono il corpo; si dice a chi in cambio di fatti dà parole. |
Definiz: | §. XXIII. Le parole non s'infilzano; proverb. col quale s'avvertisce a non si fidar di parole, ma
assicurarsi con iscrittura, o con pruove, e anche semplicemente a non doversi tener conto d'alcuna cosa detta
inconsideratamente. |
Esempio: | Salvin. pros. Tosc. 1. 193. Bella cosa! chiappare un pover uomo in parola, e in
parola scappata di bocca dopo cena, quando veramente le parole non s'infilzano. |
Definiz: | §. XXIV. Le parole son femmine, e i fatti maschi; modo proverb. esprimente, che Dove bisognano i
fatti le parole non bastano. v. Flos 123. |
Esempio: | Salvin. disc. 2. 247. Quantunque, come è in nostro proverbio, i fatti sien maschi,
femmine le parole, pure se non fussero queste, che aiuto dessero a' fatti ec. i poveri fatti con tutto il loro natural
vigore verrebbero meno. |
Definiz: | §. XXV. Mangiarsi le parole; vale Non esprimerle bene. |
Esempio: | Varch. Ercol. 57. Si dicono ec. quelli, che non le sprimono bene (le
parole) mangiarsele. |
Definiz: | §. XXVI. Masticar le parole; vale Pensarle bene, prima ch'e' si parli. |
Esempio: | Varch. Ercol. 57. Coloro, i quali favellano consideratamente, si dicono masticar
le parole prima che parlino. |
Definiz: | §. XXVII. Menar per parole, o con parole; vale Aggirare, o Indurre altrui nella propria opinione
con parole. |
Esempio: | Din. Comp. 3. 61. Il Cardinale si lasciò menare per le parole, credendo fare il
meglio per la pace. |
Esempio: | E Din. Comp. appresso: Menaronli tanto con parole, che i
Bianchi furono consigliati si riducessero a casa i Cavalcanti, e quivi farsi forti d'amici. |
Definiz: | §. XXVIII. Moltiplicare in parole; vale Allungare il ragionamento. |
Esempio: | Amet. 47. Ma perchè mi voglio io distendere in ogni cosa, e multiplicare in parole?
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Definiz: | §. XXIX. Muover le parole; vale Incominciare a parlare, Motivare il discorso. |
Esempio: | Bocc. nov. 21. 14. Appressandosi quella, che mosse avea le parole a Matteo, lui
destò. |
Esempio: | Ar. Negr. 3. 1. Nè con lei, nè con altri muovere Parola. |
Definiz: | §. XXX. Non far parola, vale Non parlare, Tacere. Lat. tacere.
Gr. σιγᾷν. |
Esempio: | Petr. canz. 4. 4. Questa, che col mirar gli animi fura, M'aperse il petto, e 'l
cor prese con mano, Dicendo a me: di ciò non far parola. |
Definiz: | §. XXXI. Non ne far parola, vale Acconsentire. Lat. assentiri.
Gr. συμφωνεῖν.
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Definiz: | §. XXXII. Ogni parola non vuol risposta; cioè Non bisogna tener conto, o levarsi in collora d'ogni
minima cosa, che ti sia detta. |
Definiz: | §. XXXIII. Parola di Re. |
Esempio: | Varch. Ercol. 102. Quando alcuno vuole, che tutto quello, che egli ha detto, vada
innanzi senza levarne uno iota, o un minimo che, si dice: e' vuole, che la sua sia parola di Re. |
Definiz: | §. XXXIV. Parola torta; vale Parola ingiuriosa. |
Esempio: | Fir. Rag. 148. Io credo certamente, che fra noi due sarebbe stato odio, e
contenzione, che fino a questa ora, la Iddio grazia, non è stata una torta parola. |
Definiz: | §. XXXV. Parole da vegghia; vale Chiacchiere, Cose di niun momento, perchè comunalmente nelle
vegghie si contano favole. Lat. anicularum deliramenta. Gr.
ὑθλός γραῖκός ,
Clem. Aless. |
Definiz: | §. XXXVI. Parole rotte, vale Parole interrotte, non continuate. |
Esempio: | Alleg. 120. Seguir un, ch'alle mani abbia le gotte, A' piedi l'ali, e che spesso
comandi Molte, e gran cose con parole rotte ec. |
Definiz: | §. XXXVII. Parole tronche, vale Parole non del tutto intelligibili. |
Esempio: | Fir. As. 143. Tremando a foglia a foglia, con parole tronche, e con inferma voce
disse. |
Definiz: | §. XXXVIII. Parlar parole, lo stesso, che Parlare semplicemente. |
Esempio: | Bocc. nov. 25. 4. Con questa condizione, che io ec. possa ec. parlare alquante
parole alla donna vostra. |
Definiz: | §. XXXIX. Passar parola, termine per lo più militare, e vale Far sapere un ordine del capitano a
tutto l'esercito, con dirlo successivamente l'uno all'altro senza romor di voci, o mutar posto. Lat.
per tesseram edicere. |
Esempio: | Malm. 9. 37. Dipoi fa segno, Passa parola, e manda gente apposta.
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Definiz: | §. XL. Perder parole; vale Parlare in vano. |
Esempio: | Bocc. nov. 23. 9. Nè perder parole in negarlo, perciocchè tu non puoi.
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Definiz: | §. XLI. Pesar le parole, vale Parlar con gran cautela. |
Esempio: | Varch. Ercol. 94. Chi favella grandemente, pesa le parole.
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Definiz: | §. XLII. Pigliare in parole, o simili; vale Attaccarsi a una parola del parlar d'alcuno,
stravolgendo il senso di sua intenzione, o abusandosi indiscretamente dell'altrui sincero, e discreto discorso per
tenerlo obbligato. Lat. capere in sermone. Gr. |
Definiz: | ἐπιλαβέσθαι
λόγου, S. Luc. |
Esempio: | Bocc. nov. 3. 4. Il Giudeo, il quale veramente era savio uomo, s'avvisò troppo
bene, che 'l Saladino guardava di pigliarlo nelle parole. |
Esempio: | Salvin. pros. Tosc. 1. 193. Bella cosa! chiappare un pover uomo in parola, e in
parola scappata di bocca dopo cena. |
Definiz: | §. XLIII. Pigliar parola da alcuno; vale Farsi dar l'ordine, o la commissione di quel, che si debba
fare. |
Esempio: | Varch. Ercol. 102. Pigliar la parola dal tale, che gli antichi dicevano,
accattare, è farsi dare la parola di quello, che fare si debba. |
Definiz: | §. XLIV. Pigliar parole, vale lo stesso, che Venire a parole. |
Esempio: | Stor. Pist. 73. E stando così, uno, ch'era con messer Filippo, prese parole col
genero dell'Abate, ed ucciselo. |
Definiz: | §. XLV. Quistione di parola, o simili; si dice di Controversia, o d'altro, che sola consista nella
formalità delle parole, e non nella sostanza del negozio. Lat. quaestio de nomine.
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Definiz: | §. XLVI. Recar le molte parole in una; vale Conchiudere il discorso, Dire in poco, e brevemente.
Lat. uno verbo dicere, in pauca conferre. Gr. |
Definiz: | διὰ βραχέων
ποιῆσαι τοὺς
λόγους. |
Esempio: | Bocc. nov. 2. 7. Ma recandoti le molte parole in una, io son del tutto, se tu
vuogli ec. disposto ad andarvi. |
Definiz: | §. XLVII. Riscaldarsi di parole; vale Venire a parole. |
Esempio: | Cron. Vell. 18. E in breve sopra ciò ragionando si riscaldarono sì di parole, che
venne uscito di bocca al detto Piero, che ec. |
Definiz: | §. XLVIII. Romper le parole, o Romper le parole in bocca, vale Interrompere il
parlare. |
Esempio: | Varch. Ercol. 80. Quando alcuno averà in animo, e poco meno che aperte le labbra
per dover dire alcuna cosa, e un altro la dice prima di lui ec. alcuni usano (dire) ec. tu m'hai rotto
la parola in bocca. |
Esempio: | Bocc. nov. 79. 28. Il medico, rompendogli le parole in bocca, verso Brun disse.
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Esempio: | Fiamm. 3. 38. E molte volte, avanti che il suo dire avesse fornito, mi pareva,
baciandolo, rompergli le parole. |
Esempio: | Dittam. 5. 5. Figliuol, diss'egli, non t'avvenga mai, Quand'un parla, di romper la
parola, Se cagion degna a domandar non hai. |
Definiz: | §. XLIX. Tagliar le parole, vale lo stesso. |
Esempio: | Morg. 21. 65. Malagigi tagliava le parole. |
Definiz: | §. L. Venire a parole, vale Venire a rissa, e contesa di parole. |
Esempio: | G. V. 6. 2. 2. Vennono insieme a villane parole, e di parole vennono a' fatti.
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Definiz: | §. LI. Una parola tira l'altra; vale, che il Discorrere fa discorrere; ma si dice più propriamente
del Provocarsi con ingiurie scambievoli. |
Esempio: | Tac. Dav. ann. 2. 33. L'una parola tirò altra sino agli oltraggi. |
Esempio: | Salvin. pros. Tosc. 1. 574. Di cosa nasce cosa, come è in proverbio, e una parola
tira l'altra. |
Definiz: | §. LII. Uomo di sua parola, vale Uomo, che mantiene quel, che e' promette. |
Esempio: | Varch. Ercol. 99. D'uno, che attende, e mantiene le promessioni sue, si dice: egli
è uomo della sua parola. |
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