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1) Dizion. 5° Ed. .
LUPINO
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LUPINO.
Definiz: Sost. masc. Pianta annua della famiglia delle leguminose, che si coltiva principalmente per alimento degli animali e dell'uomo, e per ingrassare i campi, sia per sovescio, sia per governo coi semi cotti in forno a fine d'impedirne il germogliamento; ed è il Lupinus albus dei Botanici.
Dal lat. lupinus. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 128: I lupini da sarchiar non sono, e sarchiati si spengono.
Esempio: Mattiol. Disc. 1, 460: I lupini crescono con un solo gambone assai forte, con foglie divise in sette parti molli, pelose e biancheggianti. Fa i fiori bianchi ed i baccelli piatti ec.
Esempio: Baldin. B. Masch. 32: A ciascheduna di loro messe in capo una grillanda di foglie di lupini con i lor baccegli.
Esempio: Soder. Coltiv. 30: I favuli e fusti d'altri legumi faran buono effetto, riparando ancora dal freddo, e dagli altri animali rettili, se sieno di lupini.
Esempio: Lastr. Agric. 4, 105: Si è cavata la canapa da molte sorte di piante, ma nessuno aveva pensato a cavarla dal gambo dei lupini.
Esempio: Ridolf. Lez. Agr. 1, 414: Ogni altro erbaio, senza sussidio di una considerabile quantità d'ingrasso, non vi darebbe il prodotto che vi dà il lupino.
Definiz: § I. E per Il frutto o seme di essa pianta. –
Esempio: Montig. Dioscor. volg. 97: La farina de' lupini tien netta e pulita tutta la persona.
Esempio: Mattiol. Disc. 1, 460: Fa (il lupino) i fiori bianchi e i baccelli piatti e crenuti (crinuti) per intorno e bianchicci di colore, ne i quali sono dentro i lupini. Sono i lupini predetti tondi, piatti e concavi nel mezzo, ricoperti d'un guscio che nel bianco ha un non so che dell'incarnato, e di dentro sono gialli ed evidentemente amari:... Seminansene assai in Toscana, non solamente per mangiare, ma per ingrassare i campi.
Esempio: Soder. Coltiv. 30: Un pugnello di lupini cotti, dati attorno al piè (della vite), gli fomenterà grandemente, come ogni sorte di letame stagionato.
Esempio: Manett. Mem. Frum. 219: Il lupino bianco, o sia lupinus varius di Linneo, in franzese le lupin, benchè amarissimo, intenerito e macerato che sia per mezzo dell'acqua, perde l'amarezza e diviene un cibo, di cui la plebe in molti luoghi, specialmente in Firenze ed in Roma, ne mangia in abbondanza risparmiando del pane.
Esempio: Lastr. Agric. 1, 77: In quelle terre poi che sono in collina o in poggio, e che si mantengono aride fino alla sementa del grano, si usano i lupini cotti in forno, o, come dicono, stronati, i quali si gettano sul terreno nel tempo stesso che si semina il grano, e si ricoprono insieme, dove macerandosi apportano ingrasso.
Esempio: E Lastr. Agric. 4, 66: Il lupino è facilissimo a dare il suo frutto; non si fa che spargerlo sui detti argini senza muover punto la terra; e seminato che è così, vi si tira sopra un fior di rena, che è quanto occorre per ottener questa raccolta.
Esempio: E Lastr. Agric. 4, 202: Molti adoprano i lupini per ingrasso, cuocendoli prima, per toglier loro la facoltà di nascere, e spargendoli sul terreno insieme colla sementa del grano, e ne ottengono buon effetto.
Definiz: § II. Lupini dolci o indolciti, o anche semplicemente Lupini, diconsi I frutti del lupino, cotti, o tenuti a rinvenire in acqua salata, e così divenuti buoni a mangiarsi. I lupini, non così acconci diconsi amari. –
Esempio: Bocc. Decam. 1, 229: Dove io ho veduto merendarsi le donne, e mangiare lupini e porri.
Esempio: Med. L. Canz. ball. 20 t.: Donne, e' nostri lupin dolci, Noi non siamo punto avari.
Esempio: Adr. G. B. Lett. 24: Dicono che [Protogene], nel tempo che egli faceva cotale opera, non mangiò altro che lupini dolci, sodisfacendo a un tempo medesimo con essi alla fame ed alla sete.
Esempio: Dat. Vit. Pitt. 154: Raccontano che Protogene in dipigner quest'opera si cibasse di lupini indolciti.
Esempio: Ner. I. Pres. Samm. 2, 61: Ove ogn'anno Si fa la festa, e in quell'ampia pianura Una fiera assai grande, ove han gli spacci Maggiori i lupin dolci e i castagnacci.
Definiz: § III. E in locuz. figur. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 28, 46: Tanti maestri, tanti bacalari, Non faranno con loica o sofismi Ch'alfin sien dolci i miei lupini amari.
Definiz: § IV. E per Il frutto secco del lupino, il quale usavasi negli squittinj e nei partiti per rendere il voto. –
Esempio: Vill. M. 250: Prometteano tutti dare a' detti le loro boci co' lupini neri, e tutti gli altri ch'andavano allo squittino, ch'erano molto buoni e degni cittadini, gli riprovavano co' lupini bianchi, sì che l'ordine non crescea più che volessono.
Definiz: § V. Figuratam., vale Cosa di nessun conto, di nessun pregio o valore, Cosa da nulla; onde Non stimare, Non valere, e simili, checchessia un lupino, vale Non stimarlo, Non valere esso, quasi niente. –
Esempio: Cavalc. Frutt. Ling. 51: A grande vergogna si reputerebbe alcuno gran signore, che alcuno gli andasse a dimandare un lupino, o altra cosa vile.
Esempio: Pucc. A. Centil. 11, 9: Dicendo: questo val men d'un lupino.
Esempio: E Pucc. A. Centil. 66, 14: Ma poco valse contro agli Aretini, Coll'aiuto del Papa e del Legato, Chè questi mai non ebbe tre lupini.
Esempio: Vespas. Vit. Uom. ill. 430: Cominciossi a cantare per la città una canzona, che diceva: Papa Martino non vale un lupino.
Esempio: Bern. Orl. 22, 23: Egli era ricco di molto tesoro, Chè senza quel non vai senno un lupino.
Esempio: Gell. Err. 1, 4: Com'e' s'hanno cavate le lor voglie, e' non ci stimano più un lupino.
Esempio: Grazz. Rim. V. 56: Chè questa febbre ladra, che m'ammazza, Non stimerei un fracido lupino.
Esempio: E Grazz. Rim. V. 80: Quanti mai fur poeti al mondo e sono,... Appetto a lui (al Berni) non vagliono un lupino.
Esempio: E Grazz. Rim. V. 82: Un ser cotale, Che non valeva in Firenze un lupiuo, E costassù stimato uom divino.
Esempio: E Grazz. Rim. V. 645: Ma il popol fiorentino..., Come al Petrarca e Dante fece prima, Lo scaccia e nollo stima un vil lupino.
Definiz: § VI. Lupino, chiamasi volgarmente così, per la sua forma, Una specie di callo che viene ai piedi.