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MOSSA,
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MOSSA,
Definiz: e più comunemente, nel plur., MOSSE. L'atto del muoversi, tutti insieme e a un segno dato, i competitori nelle corse, nei palj, o in altri consimili giuochi o gare, per arrivar primi alla meta. −
Esempio: Med. L. Op. 2, 120: Non altrimenti quando la trombetta Sente alle mosse il lieve barbaresco, Parte correndo ec.
Esempio: Poliz. Pros. 38: Quando un signore ha appropriato un cavallo a questi corsi, come e' manda l'imbarberescatore a qualche certame, gli dà lettere ai principali della terra raccomandando che gli sia fatto vantaggio alle mosse.
Esempio: Rondin. F. Relaz. 158: Niente temevano, ma fatto coraggio, mostravansi di buone gambe, e come i barberi su le mosse tutti acciviti, erano vogliosi di arringare in contrario.
Definiz: § I. E in modo figurato, usasi a denotare Il luogo donde la corsa o gara ha principio. −
Esempio: Vill. G. 513: Fece in dispetto e vergogna de' Fiorentini correre tre palj, dalle nostre mosse infino a Peretola.
Esempio: Poliz. Pros. 38: Essendo a questi dì in sul partirsi dalle mosse e' barberi, mancò poco che non fussin fatti azzuffare insieme gl'imbarberescatori.
Esempio: Ar. Orl. fur. 15, 28: Come buon corridor ch'ultimo lassa Le mosse, e giunge, e inanzi a tutti passa.
Esempio: Car. Eneid. 5, 204: Avea la tromba Squillato appena, che in un tempo i remi Si tuffar tutti, e tutti i legni insieme Si spiccar da le mosse.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 1, 273: Dicendo Euribiade: O Temistocle, son battuti quelli, che ne' giuochi partono anzi tempo dalle mosse; Sì (rispose Temistocle), ma non son mai coronati gli ultimi.
Esempio: Mont. Iliad. 23, 492: Varcata La meta, e preso il rimanente corso Di ritorno alle mosse, allor rifulse Di ciascun la prodezza, allor si stese Nello stadio ogni cocchio.
Definiz: § II. Per similit. −
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 3, 7: Il centogambe.... Volle burlar la chiocciola, e 'nvitolla A far a correr seco: La chiocciola accettò. Vanno alle mosse ec.
Definiz: § III. In locuz. figur., e figuratam. −
Esempio: Soder. Op. 1, 24: Quando s'asconde il sole in nugole gialle.... mostra dovere uscire dalle mosse i venti.
Esempio: Maff. G. P. Vit. Confess. 4, 78: Stava nell'anima dell'amatore di Cristo con salde e profonde radici piantato un zelo sì ardente della gloria di Dio e della salute dei prossimi, che subito spinto fuori delle mosse, a guisa di generoso cavallo, cominciò a correre villaggi, borghi, castella e città.
Definiz: § IV. Dar le mosse, vale Dare il segno di muoversi nelle gare di corso. −
Esempio: Nard. Liv. Dec. 121: In quell'anno furono la prima volta posti nel circo i termini; onde si pigliava il corso, e davansi le mosse a i cavalli.
Esempio: Segn. P. Demetr. 8: Sì come avvien di color che corrono, date le mosse, posciachè nel principio del corso loro, insieme si dimostra anche il fine.
Definiz: § V. In locuz. figur., e figuratam. −
Esempio: Tass. Lett. 1, 49: Desiderarei che Vostra Signoria fosse in luogo che ne potesse esser giudice; sì come anco la vorrei più vicina, perchè fossero date da le sue mani le mosse al mio poema verso le stampe; chè so che v'andrebbe più sicuro di buono esito.
Esempio: Buonarr. Fier. 1, 2, 2: Che date all'Impossibile le mosse, Per quel ch'egli han desio, Lo voglion giunto al palio in un momento.
Esempio: Bellin. Cap. Matr. 293: Ell'è delle più belle fantasie, Che venisse mai 'n capo al Sicutera, Quando diede le mosse all'allegrie.
Esempio: Monet. Poes. 61: Ma prendo lena per dar poi le mosse Alla lingua per dir cose più grosse.
Definiz: § VI. Dar le mosse ai terremoti, o, tremuoti; è modo proverbiale iperbolico usato per ischerzo. −
Esempio: Varch. Ercol. 115: Dar le mosse a' tremoti, si dice di coloro, senza la parola e ordine de' quali non si comincia a metter mano, non che spedire cosa alcuna.
Esempio: Not. Malm. 816: Dar le mosse a' tremoti, vuol dire: Comandar sovranamente e dispoticamente; sebbene in detto scherzoso e per derisione, come se ne serve nel presente luogo il nostro poeta.
Esempio: Soldan. Sat. 57: I privilegi de' filosofanti Antichi su gli effetti di natura Son dati ad Aristotil tutti quanti. Ei dà le mosse a' tremoti: egli ha cura Della gragnuola ec.
Esempio: Lipp. Malm. 11, 41: E stroppia un tal, che fa le grucce a' boti, Che vien da un trombettier di Carlo Magno, Quando le mosse dar fece a' tremoti.
Definiz: § VII. Esser buone mosse; è modo proverbiale, solito a dirsi quando si viene, dopo molto indugio e difficoltà, alla conclusione di qualche affare. −
Esempio: Car. Lett. ined. 1, 15: A questa volta le mosse saranno buone, ancora che tutti credano che non siamo per partire da bomba.
Esempio: Borgh. V. Lett. IV, 4, 345: Se ne viene anche l'Arcivescovo nostro finalmente, che penso pure questa volta saranno buone mosse.
Esempio: Lipp. Malm. 7, 9: Ma quand'ei vedde colla sporta piena Giunger al fine il suo gatto frugato: O ringraziato, dice, sia Minosse, Ch'una volta le furon buone mosse.
Esempio: Panciat. Scritt. var. 194: Scrivo a Francesco servitore, che gli rimetta dodici scudi...; e credo che le saranno buone mosse.
Esempio: Not. Malm. 544: Una volta furon buone mosse. Una volta ei tornò. Questo detto, usatissimo in questo significato, vien da coloro, che stando a veder correre il palio, per lo gran desiderio che hanno di vedere arrivare i cavalli, spesso gridano: Eccogli, sebbene veramente non sono; ma pure al fine venendo, allora dicono: Queste son buone mosse. Il che passato in proverbio, significa la terminazione di qualsivoglia evento o negozio.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 85: Buone mosse le fur, sono a cavallo, E cercherò di starci bene e saldo.
Definiz: § VIII. Esser sulle mosse, vale Essere in procinto di partire, o di andare; ed Essere sulle mosse di far checchessia, Essere sul punto di farlo. −
Esempio: Buonarr. Tanc. 5, 1: Ognun l'arebbe tenuto un dappoco, Se fino allor ch'egli era in sulle mosse Di tor costei, costor l'eran d'attorno A vagheggiarla, non senza suo scorno.
Definiz: § IX. Furare le mosse. − V. § XIV.
Definiz: § X. Non potere stare alle mosse, Non star fermo alle mosse, e simili, vale figuratam., Non si saper rattenere in fatti o in detti, Essere impaziente di fare o dire checchessia, Non aver più pazienza, e simili. −
Esempio: Cas. Pros. 3, 226: Ringrazio Dio che mi ha dato animo di stimar poco certe cose, che altramente me ne son fatte tante che non potrei star alle mosse.
Esempio: Cellin. Vit. 86: Io che non potevo stare alle mosse, quando io seppi che mi venivano a dare ordine che io non tirassi, detti fuoco a un mezzo cannone.
Esempio: E Cellin. Vit. 494: A questo, io che non potetti stare più alle mosse, dissi ec.
Esempio: Grazz. Cen. 195: Taddeo, non potendo più stare alle mosse..., la richiese che trovare dovesse modo oggimai di farlo lieto.
Esempio: Lipp. Malm. 9, 14: Non poterono stare più alle mosse, Ma corsero ancor lor come terzuoli.
Esempio: Not. Malm. 694: Non poterono più star alle mosse. Non potettero contenersi che non corressero.Tolto da' cavalli barberi i quali corrono a' palj, che, essendo tenuti per lo freno da' loro stalloni al luogo, donde al suono della tromba deono partirsi (che si dice Le mosse,...), molte volte scappano, primachè sia dato il detto segno: e questo si dice Non star fermo alle mosse: che poi passato in proverbio, significa Non aver pazienza o sofferenza; ma pel gran desiderio d'arrivare a un luogo, partirsi prima del dovere; ed esprime quella inquietudine, che uno ha nell'aspettare, che segua una tal cosa, da lui ansiosamente bramata.
Esempio: Fag. Comm. 7, 98: Non posso più alle mosse Star s'io non veggo la mia Lena bella.
Esempio: Nell. Iac. Forest. 1, 8: Un giovane viaggiatore dimenticarsi di andare a visitar signore fresche e giovani.... come siete voi due sorelle eh?... E tanto più che ha dimostrato non poter stare alle mosse.
Definiz: § XI. Prendere le mosse, o Pigliare, le mosse, dicesi dei corridori che dal luogo assegnato si muovono per correre il palio.
Definiz: § XII. E figuratam. −
Esempio: Bocc. Decam. 4, 75: Come notte fu, se n'entrò in casa d'una sua amica, dalla quale altra volta aveva prese le mosse quando andava ec.
Esempio: Ambr. Furt. 5, 4: Sono uscito fuori con animo d'andare al governatore a narrargli il caso, che è molto importante; credo che Lottieri arà di già preso le mosse.
Definiz: § XIII. Pur figuratam., vale Cominciare, Rifarsi, Prender norma; con un termine retto dalla particella Da. −
Esempio: Giobert. Bell. 274: Nel sistema eterodosso il divino è confuso coll'umano..., e nella mistione dei due elementi l'umano prevale e annulla il divino, secondo il genio essenziale del panteismo che subordina l'Ente all'esistente, e piglia da questo le mosse.
Esempio: Capp. Longob. 54: Qual giudizio recate delle opinioni del Troya su questo punto capitalissimo, da cui dovrebbe pigliare le mosse e dove inciampa l'istoria nostra?
Definiz: § XIV. Rubare le mosse ad alcuno, o Furare, le mosse ad alcuno; è modo proverbiale che vale figuratam., Prevenire in dire o far cosa che altri prima avesse in pensiero di fare. −
Esempio: Ambr. Cofan. 2, 2: Io già volealo Dir, chè l'ave' pensato; ma rubastemi Le mosse.
Esempio: Varch. Ercol. 104: Quando alcuno aveva in animo, e poco meno che aperte le labbra per dover dire alcuna cosa, e un altro la dice prima di lui, cotale atto si chiama furar le mosse, o veramente rompere L'uovo in bocca.
Esempio: Cecch. Esalt. 5, 1: Eh, fate a modo mio, che qualcun altro Non vi furi le mosse.
Definiz: § XV. Stare alle mosse, o sulle mosse, vale Tratte¬nersi i corridori alle mosse, cioè al luogo donde principia la carriera per correre il palio. –
Esempio: Varch. Sen. Benef. 41: Quegli che fanno a correre, debbeno stare alle mosse infino che si dica: trana.
Esempio: Ross. P. Sveton. 2, 219: Dove i cavalli stavano alle mosse, fece coprir di marmo, e le mete fece indorare.
Definiz: § XVI. Figuratam., vale Aspettare, Soprassedere, a far checchessia, moderandosi, frenandosi, o simili. –
Esempio: Dav. Tac. 1, 37: La città è tale imbrigliata, ch'ei può andare a dar pasto agli animi militari, per farli stare nella pace alle mosse.
Definiz: § XVII. Tenere sulle mosse, o alle mosse, riferito a barberi, vale Tenerli fermi a forza fino al segno della partenza; e figuratam., riferito a persona, vale Trattenere l'impeto di essa, Farle avere pazienza, Farla stare a segno. –
Esempio: Car. Lett. fam. 2, 260: Se vi pare di farvi giustificazione alcuna, sarà bene che a L. diciate la querela dell'amico, ma non lo ritiramento: perchè mi pare che la tema di perdere una tale occasione gli possa esser buon freno a tenerlo alle mosse.
Esempio: Cecch. Donz. 3, 1: Se e' si risolvesse di venire Ad impalmarla stasera? La. Oh! sì presto? Li. O non sapete voi, che 'l maggior disagio che si dia a i barberi, è il tenerli Su le mosse?
Esempio: Dav. Tac. 2, 260: Già le schiere.... si mettevano in battaglia, quando Agricola parve i suoi, benchè lieti e a pena tenuti alle mosse, così rinfiammare.
Esempio: Buonarr. Fier. 4, Introd.: Adunerai (dice l'Interesse al Monopolio) Ciò che c'è di migliore: ed a tuo uopo Il trafficherai poi Con quel fren, che ti giova avere in mano Per tenerti alle mosse i compratori.