Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
ACQUERELLO.
Apri Voce completa

pag.175


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
ACQUERELLO.
Definiz: Sost. masc. Bevanda fatta d'acqua, messa in sulle vinacce, cavatone prima il vino; altrimenti detto Vinello e Mezzo vino. −
Esempio: Cresc. Agric. volg. 177: Secondo che questo vino mischiato, che è chiamato acquerello, migliore o piggiore s'ama.
Esempio: Machiav. Comm. 314: Ditemi che toccasti? So non fu acquerello, Ma un buon moscadello o malvagìa.
Esempio: Tedald. Cult. Vit. 15: Dalle uve che sono le più alte viene il vino debolissimo, di poco colore, e quasi simile all'acquerello.
Esempio: Lastr. Agric. 3, 126: Stimo dannosa quella [bevanda], che i suddetti [contadini] ricavano dalla vinaccia dopo di averne avuto lo stretto, e che chiamasi comunemente acquerello.
Definiz: § I. E in più largo significato, detto d'altra bevanda vinosa, allungata d'acqua. −
Esempio: Pap. Cons. med. 1, 195: Infra li estremi rimedj dell'udito, io non avrei da proporre altra cosa che l'applicare esternamente agli orifizj d'ambedue gli orecchi un poco di cotone bagnato con l'acquerello d'elisirvite.
Definiz: § II. Per similit. −
Esempio: Pap. Cons. med. 1, 31: Vuolsi.... supporre, il sangue della prefata signora esser in oggi uno acquerello di sangue.
Definiz: § III. Andarne il mosto e l'acquerello, o Mettervi il mosto e l'acquerello, dicesi proverbialmente quando per fare qualche guadagno, od utile, si manda il tutto in rovina. −
Esempio: Lipp. Malm. 11, 43: Non più il vino stillando, ma il cervello, Per mettervi poi il mosto e l'acquerello.
Definiz: § IV. Conoscere il mosto dall'acquerello o Distinguere il mosto dall'acquerello, proverbialm. per Essere scaltro, Sapere il fatto suo, Non temere d'esser gabbato. −
Esempio: Burch. Son. 1, 21: A dir che voi vogliate pur ch'e' buoi Conoschin l'acquerel dal mosto cotto.
Esempio: Bertin. A. F. Fals. scop. 58: La qual [fanciulla] sapeva benissimo distinguere il mosto dall'acquerello.
Definiz: § V. Acquerello. Term. de' Pittori, che così chiamano i lor colori stemperati con acqua, co' quali usano toccare i disegni o adombrarli; onde i modi avverbiali All'acquerello, In acquerello, e simili. −
Esempio: Borgh. R. Rip. 108: Volendo chiarire il disegno, si potranno leggiermente toccare i dintorni con inchiostro,.... e poscia con pennello di vaio adombrare con acquerello; che si fa mettendo due gocciole d'inchiostro in tant'acqua, quanto starebbe in un guscio di noce.
Esempio: Baldin. Voc. Dis. 61, 1: Questa [filiggine] serve a' nostri artefici per macchiar disegni d'acquerello.
Esempio: Fag. Rim. 4, 311: Non gli ha voluti [i ritratti] fare d'acquerello, Dicendo ch'è lo stesso.
Esempio: Targ. Viagg. 11, 213: Della terra poi di Pontremoli.... era una bella e grande veduta toccata in penna, ed un'altra diversa più moderna, grande ancor essa, in acquerello.
Definiz: § VI. Acquerello pur dicesi il Disegno stesso, toccato in acquerello. −
Esempio: Magal. Lett. At. 355: Mi sapreste voi dire donde avvenga che il Caso riesca sempre un pittor d'acquerelli e di chiariscuri, e che non ponga mai mano ai pastelli e molto meno alla tavolozza dei colori?