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1) Dizion. 5° Ed. .
CENSORE.
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CENSORE.
Definiz: Sost. masc. Magistrato in Roma, che teneva il censo dei cittadini, e ne sindacava i costumi e i portamenti.
Dal lat. censor. –
Esempio: Giamb. Oros. 263: Nel detto medesimo tempo i Censori il teatro della pietra in Roma comandaro che si facesse.
Esempio: Vill. G. 20: Altri ufficj diversi, come furono tribuni del popolo, e pretori, e censori ec.
Esempio: Machiav. Disc. 142: Crearono i Censori, i quali furono uno di quelli provvedimenti, che aiutarono a tenere Roma libera.
Esempio: Nard. Liv. Dec. 118: Il Popolo prepose a fare il censo e l'estimo Papirio e Sempronio,.... e furono chiamati Censori dall'effetto.
Esempio: Dav. Tac. 1, 269: Vitellio adunque, come censore, sue maligne viltà ricoprendo,.... s'impacciava de' suoi segreti.
Definiz: § I. Censore dicesi oggi Colui che in certi Collegi sopravvede alla disciplina.
Definiz: § II. Censore dicesi anche Colui, il quale per ufficio governativo, o in certe Accademie per gli statuti loro, esamina gli scritti altrui, e dà o nega il permesso che siano stampati o che vengano recitati in pubblico. –
Esempio: Salv. Oraz. 72: Mi conforto non poco nella sufficienza di sì fatto censore.
Esempio: Red. Lett. 3, 104: Sotto il di cui arciconsolato io fui censore.
Definiz: § III. Censore dicesi per estensione anche Colui che censura o riprende severamente i costumi e le azioni altrui, ovvero le opere d'arte e di letteratura. –
Esempio: Borgh. V. Disc. scriv. 7: E certo ell'è cosa crudele, per dar uno esemplo, che messer Marcello Adriani o messer P. Mattioli abbiano scritto comentarj grandi sopra Dioscoride; e venga poi un Tedesco, e stampi un mezzo foglio sopra una erba, e facci il censore, e tuoni e fulmini sopra le fatiche lunghissime di quegli onorati scrittori.
Esempio: Buonarr. Fier. 1, 2, 3: I padroni Spingon talora un servitor fedele Fuor del proprio lavoro a far su gli altri Ora il repetitore, ora il censore.
Esempio: Red. Lett. 1, 82: Si troverà ben altri che farà il critico ed il censore sopra di me, conforme talvolta, per trovar la verità, io lo faccio sopra l'altrui opere.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 27: Nè scorgono i censor quando si sbaglia, Così e 'l subito lampo gli abbarbaglia.
Esempio: E Panant. Poet. Teatr. 99: Quello è venuto per fare il censore.