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MOLLEZZA
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MOLLEZZA.
Definiz: Sost. femm. Astratto di Molle. Qualità, Proprietà, di ciò che è molle. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 1, 83: Il colore della cosa non è la sustanzia di quella cosa; la durezza o la mollezza della cosa non è però la cosa.
Esempio: Fr. Bart. Amm. ant. volg. G. 611: La mollezza dell'acqua passa la durezza della pietra.
Esempio: Cresc. Agric. volg. 91: Avviene che quella (pianta) la cui mollezza è tanta, che più tosto si contrita e schiaccia e lacera che si possa ficcare ed insieme legare, non si possa in alcuna pianta innestare.
Definiz: § I. Per similit. –
Esempio: Bicchier. Bagn. Montecat. 203: Si viddero solo nel decimo quinto giorno insigni profitti nell'ampiezza e mollezza dei polsi, nella diminuzione dell'intenso rossore della faccia, ec.
Definiz: § II. E figuratam. –
Esempio: Fr. Bart. Amm. ant. volg. 583: Certamente bisogna che, chiunque è in istato di sanare le spirituali ferite, egli vi ponga, quasi come vino, il morso del dolore, e, quasi come olio, mollezza di pietade.
Definiz: § III. Per Condiscendenza. –
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 336: Nasce da un medesimo vizio la fierezza estrema verso degli altri, e la mollezza eccessiva verso di sè.
Definiz: § IV. E per Delicatezza, Morbidezza, Effemminatezza; e con più, grave senso, Lascivia, Carnalità. –
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 130: Accidia è un fastidio e tedio d'animo; le specie di questo vizio sono tepiditade, mollezza, sonnolenza, oziositade, tardanza, indugio, ec.
Esempio: Senec. Pist.: E natural lentezza e mollezza di coraggio.
Esempio: Vill. M. 272: Facevano manifesto, che allora bisognavano cose virtudiose e virili, e non disoneste mollezze di donne.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 4, 89: Lo confermano i Padri greci, che nelle loro omelie rinfacciano a quelle genti mollezza e delizie sì studiate e squisite, che ec.
Esempio: Pindem. Poes. 65: Nè dipinger mi so tanta ventura D'incontrar cor Latini, alme Spartane, Tra il lusso Perso e la mollezza Assira.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 1, 45: Fortezza d'animo, prontezza di mente, amore di libertà, attività mirabile, civiltà ancor mista con qualche rozzezza ma esente da mollezza, un osare con prudenza, ec.
Esempio: Lambr. Elog. 149: Non si può non piangere sul tempo dissipato, sulla noia di che è oggi consunta gran parte della gioventù che nell'ozio infingardo e nelle mollezze corrompitrici si offusca l'intelletto, assidera l'ardore, ec.