Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
NUNZIO.
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NUNZIO.
Definiz: Sost. masc. Annunzio, Avviso; ma è voce propria del linguaggio poetico.
Dal lat. nuncius. –
Esempio: Machiav. Rim. 448: Perchè non ti abbia a narrare altra gente Il lieto nunzio della morte mia, Tu mi vedrai co' tuoi occhi ec.
Esempio: Niccol. Strozz. 2, 10: È poco il male Che posson farmi: in questo petto io sento Di morte i nunzj, e ne do lode a Dio (qui figuratam.).
Esempio: Manz. Poes. 855: Così percossa, attonita La terra al nunzio sta.
Definiz: § E figuratam. –
Esempio: Bart. D. Op. mor. 28, 1, 16: Calate lo sguardo a questo centro del mondo, e cercate intorno ad esso la terra. Se avrete a vederla (sì piccola ella compare a chi dalle stelle la mira!), sarà necessario che aguzziate lo sguardo cerviere, e bramiate che qualche nunzio sidereo v'aiuti la vista.
Esempio: E Bart. D. Op. mor. 31, 1, 179: Di Giove poi e di Saturno, che sono i due più maravigliosi spettacoli che il teatro della natura in cielo rappresenti al mondo, che videro, o da qual nunzio sidereo sepper novelle, i tempi dietro a' nostri? (con allusione, in ambedue gli esempj, al Sidereus Nuncius di Galileo).