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Definiz: Particella pronominale; lo stesso che Noi, e serve al compimento diretto. S'adopera anche come affisso del verbo, raddoppiandosi la c quando le voci di esso sono monosillabiche o hanno l'accento sull'ultima sillaba. –
Esempio: Dant. Purg. 12: Menocci ove la roccia era tagliata.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 1, 27: Ci sveglia, e invita a orazione.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 103: Donne, il vostro senno, più che il nostro avvedimento, ci ha qui guidati.
Definiz: § I. Serve ancora al compimento indiretto, e vale A noi; e si adopera anche come affisso del verbo. –
Esempio: Dant. Inf. 5: Caina attende chi vita ci spense. Queste parole da lor ci fur porte.
Esempio: E Dant. Purg. 6: Ella non ci diceva alcuna cosa; Ma lasciavane gir.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 125: Per avventura non solamente l'avere ci ruberanno, ma forse ci torranno, oltre a ciò, le persone.
Esempio: Panciat. Scritt. var. 254: Anche il Ciacconi ci viene presto promesso dal Padre Oldovino.
Definiz: § II. E nello stesso compimento indiretto, in forza di pronome dimostrativo, riferito a cosa, condizione, stato e simili. –
Esempio: Bocc. Decam. 6, 84: Non che alcuna donna, quando fatta fu [questa legge], ci prestasse consentimento, ma niuna ce ne fu mai chiamata.
Esempio: Stor. Apoll. volg. 24: Te' questa iscritta, che ti manda lo tuo padre; e' dicie che tu ci risponda incontanente.
Definiz: § III. Vale pure In questa o quella cosa, condizione, stato e simili. –
Esempio: Machiav. Disc. 92: Pure si trovano molti principi, che ci peccano.
Esempio: Panciat. Scritt. var. 217: Io l'aveva visitato a letto tre giorni sono, e non solo non mi pareva che ci fussero precipizj, ma di più aveva concepite buone speranze della sua salute.
Definiz: § IV. E usasi in modo pleonastico, specialmente nel parlar familiare, e dà maggiore efficacia al discorso. –
Esempio: Bocc. Decam. 6, 216: Ci voglio durar fatica in far mie orazioni.