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Dizion. 5° Ed. .
CI.
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CI. Definiz: | Particella pronominale; lo stesso che Noi, e serve al compimento diretto. S'adopera anche come affisso del verbo, raddoppiandosi la c quando le voci di esso sono monosillabiche o hanno l'accento sull'ultima sillaba. – |
Esempio: | Dant. Purg. 12: Menocci ove la roccia era tagliata. | Esempio: | Bocc. Decam. 1, 103: Donne, il vostro senno, più che il nostro avvedimento, ci ha qui guidati. |
Definiz: | § I. Serve ancora al compimento indiretto, e vale A noi; e si adopera anche come affisso del verbo. – | Esempio: | Dant. Inf. 5: Caina attende chi vita ci spense. Queste parole da lor ci fur porte. |
Esempio: | E Dant. Purg. 6: Ella non ci diceva alcuna cosa; Ma lasciavane gir. |
Esempio: | Bocc. Decam. 1, 125: Per avventura non solamente l'avere ci ruberanno, ma forse ci torranno, oltre a ciò, le persone. |
Definiz: | § II. E nello stesso compimento indiretto, in forza di pronome dimostrativo, riferito a cosa, condizione, stato e simili. – |
Esempio: | Bocc. Decam. 6, 84: Non che alcuna donna, quando fatta fu [questa legge], ci prestasse consentimento, ma niuna ce ne fu mai chiamata. | Esempio: | Stor. Apoll. volg. 24: Te' questa iscritta, che ti manda lo tuo padre; e' dicie che tu ci risponda incontanente. |
Definiz: | § III. Vale pure In questa o quella cosa, condizione, stato e simili. – | Esempio: | Machiav. Disc. 92: Pure si trovano molti principi, che ci peccano. | Esempio: | Panciat. Scritt. var. 217: Io l'aveva visitato a letto tre giorni sono, e non solo non mi pareva che ci fussero precipizj, ma di più aveva concepite buone speranze della sua salute. |
Definiz: | § IV. E usasi in modo pleonastico, specialmente nel parlar familiare, e dà maggiore efficacia al discorso. – | Esempio: | Bocc. Decam. 6, 216: Ci voglio durar fatica in far mie orazioni. |
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