Lessicografia della Crusca in rete

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Definiz: Particella avverbiale di luogo, che si adopera così coi verbi di quiete come con quelli di moto, e indica più propriamente ov'è colui che parla; e vale Qui, In questo luogo.
Dal lat. hicce. –
Esempio: Dant. Inf. 21: Acciocchè non paia Che tu ci sii,.... giù t'acquatta Dopo uno scheggio, che alcun schermo t'haia.
Esempio: E Dant. Parad. 22: E non sa' tu che il Cielo è tutto santo, E ciò che ci si fa, vien da buon zelo?
Esempio: Bocc. Decam. 3, 40: Madonna, questi è un povero uomo mutolo e sordo, il quale un di questi dì ci venne per limosina.
Esempio: E Bocc. Laber. 15: Quantunque l'entrare in questo luogo sia apertissimo a chi vuole entrarci con lascivia e con mattezza, egli non è così agevole il riuscirne.
Esempio: Machiav. Rim. 382: Un certo cerretano, De' quali ogni dì molti ci si vede, Promise ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 17, 39: Misero te, se l'Orco ti ci coglie.
Definiz: § I. Adoperasi anche a indicare il Luogo più o meno lontano da colui che parla; e vale In quel luogo, Lì, Costì, Là o Colà, e s'usa tanto coi verbi di quiete quanto con quelli di moto. –
Esempio: Bocc. Decam. 3, 93: Io mi avviso che tu credesti, perciò che il marito non c'era, che la gentil donna ti dovesse incontanente ricevere in braccio.
Definiz: § II. Trovasi adoperato coi verbi di moto a indicare il termine dell'allontanamento, ed equivale a Da questo o Da quel luogo, Di qui, Di costì, Di lì. –
Esempio: Dant. Inf. 4: Trasseci l'ombra del primo parente.
Esempio: Bocc. Decam. 8, 386: Io mi dotto (dubito), se io non ci vorrò esser cacciato, che non mi convenga far di quelle che io altra volta feci.
Esempio: Pucc. A. Centil. 32, 39: Il popol di Firenze, poi che Giano Ci fu cacciato, non valse un bottone.
Definiz: § III. Usasi anche nel significato di Al mondo, Nel mondo, specialmente col verbo Essere, ed in certe locuzioni superlative, come:
Esempio: Esempio del Compilatore Egli è l'uomo più buono che ci sia. –
Esempio: Dant. Inf. 8: Pensa, lettor, s'io mi disconfortai Nel suon delle parole maledette, Ch'io non credetti ritornarci mai.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 89: Natural ragione è di ciascuno, che ci nasce, la sua vita, quanto può, aiutare, e conservare, e difendere.
Esempio: E Bocc. Decam. 6, 59: Con tuo danno ti ricorderai, sempre che tu ci viverai, del nome mio.
Esempio: Varch. Stor. 1, 322: La natura.... comune madre a tutti coloro che ci nascono.
Esempio: Cecch. Stiav. 3, 4: Non bisognava venirci sì presto. N. I' ci venni quando io ci fui mandata.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 46: Chi ci vive, bisogna infatto ch'abbia Sempre delli scontenti e de' travaglj, E massime chi ha figliuoli.
Definiz: § IV. Si usa nel parlar familiare come particella pleonastica, sebbene dia maggiore efficacia al discorso; come:
Esempio: Esempio del Compilatore In questa casa non ci abita alcuno, Nelle botti piccine ci sta il vin buono, Da Firenze a Roma ci son parecchie miglia, Dal detto al fatto c'è un bel tratto, Da questa strada non ci passa alcuno, In questa stanza non c'è luce, Da quest'occhio non ci vedo, Da questo orecchio non ci sento; e via discorrendo.
Definiz: § V. Trovasi posposta alle particelle pronominali Il, Lo, La, quantunque l'uso comune la preponga sempre ad esse mutandola in Ce. –
Esempio: Vill. G. 923: Lasceremo di questa matera, che non era di necessità al vostro trattato; ma per dare alcuno diletto a chi della scienza s'intende, il ci misi.
Esempio: Bocc. Decam. 5, 83: Il buono uomo cominciò a domandar la moglie: che fu della nostra giovane, che ier sera ci capitò, che io veduta non la ci ho, poichè noi ci levammo?
Definiz: § VI. Si affigge alle varie voci del verbo; e quando queste o sono monosillabiche, o hanno l'accento sull'ultima sillaba, la c si raddoppia, come ad esempio
Esempio: Esempio del Compilatore Stacci, Vacci, Verrocci ec.
Definiz: § VII. Nelle proposizioni però negative o proibitive si usa comunemente d'interporre la ci tra la negativa ed il verbo, come:
Esempio: Esempio del Compilatore Non ci anderemo, Non ci venire, Non ci stare, e simili.