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Dizion. 5° Ed. .
GRADUALE.
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pag.467
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GRADUALE. Definiz: | Sost. masc. Term. ecclesiastico. Antifona che, fuori del tempo pasquale, si dice o si canta nella Messa dopo l'Epistola. È detta così, perchè da prima si cantava, o mentre il Diacono saliva i gradini dell'arabore o del pulpito, per cantarvi il Vangelo, o sopra un grado o rialto fatto di legno. – | Esempio: | Baldell. F. Polid. Virg. 299: Sono.... certi, che chiamano il responsorio graduale, per questo, che appresso a gradi de pulpiti si suol cantare. | Esempio: | Buomm. Verg. 37: Egli (il Prelato) sedendo legge l'Epistola col graduale, o tratto, sino all'ultimo alleluja, o alla sequenza esclusive.... Mentre che il coro canta il graduale, il Prelato si rizza, ec. | Esempio: | Cerracch. Dubb. Rubr. 2, 213: Compiuta l'Epistola, segue il graduale preso dal salmo 97, ove la Chiesa di nuovo invita tutto 'l creato a giubbilare di allegrezza per la nascita e per la salute già vista. | Esempio: | Martin. G. B. Stor. Music. 1, 389: In cui (nell'antifonario) tutto ciò contenevasi, che noi ora chiamiamo introito, graduale, tratto, offertorio e comunione. | Esempio: | Bott. Stor. Ital. cont. 7, 482: Sedè sul trono (il Re), udì la messa, e quando fu recitato il graduale, discese accompagnato da due vescovi. |
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