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1) Dizion. 5° Ed. .
DISLEGARE.
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DISLEGARE.
Definiz: Att. Liberare da ciò che lega, avvince, tien fermo e simili, Sciogliere: più comunemente Slegare. ‒
Esempio: Lucan. volg. 96: Quando Cesare ebbe così parlato, elli comandò che Dominzio fusse dislegato.
Esempio: Span. Cur. Occh. Z. 15: Al quale [occhio] un medico di cirurgia vi legò di sopra uno empiastro:... poi, quando lo dislegoe, trovoe l'occhio fracido.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 4, 163: Non vuol (Vulcano) trovarsi al dislegar di Marte, Chè non gli azzoppi il piè che ben cammina.
Esempio: Varch. Lez. 482: Tanto è dire sfaccio quanto disfaccio, slego, dislego, scoloro, discoloro.
Esempio: Grazz. Pros. 176: I tre compagni, poi che scarichi furono, ed i danari riposti in sicuro luogo,... dislegarono il prete.
Definiz: § I. Figuratam. e poeticam.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 76: Comanda forse tua fortuna ai venti, E gli avvince a sua voglia e gli dislega?
Definiz: § II. E altresì figuratam., e in senso morale. ‒
Esempio: Benciv. Esp. Patern. volg. 2: L'altre leggi legano, e questa dislega.
Esempio: Segner. Op. 4, 621: Il sacerdote.... non dichiara il suo penitente assoluto,... ma egli stesso lo assolve, ch'è quanto dir lo disobbliga, lo dislega, e gli condona amorevolmente quel debito che con tutte le forze puramente create non può pagarsi.
Definiz: § III. Pur figuratam. e poeticam., per Manifestare, Spiegare e simili. ‒
Esempio: Dant. Purg. 25: Se la veduta eterna gli dislego, Rispose Stazio, là dove tu sie, Discolpi me non potert'io far niego.
Definiz: § IV. Per similit., riferito a gioia, vale Levare dal castone, Scassare. ‒
Esempio: Magal. Lez. II, 3, 181: Avveduto mercatante non vuol comprar gioia di gran valore, se prima non la dislega.
Definiz: § V. Poeticam., per Spiccare, Distaccare e simili, in senso però figurato. ‒
Esempio: Dant. Parad. 24: O santa suora mia, che sì ne preghe Devota, per lo tuo ardente affetto Da quella bella spera mi disleghe.
Definiz: § VI. Pure poeticam. per Rimuovere, Toglier via, Sgombrare, Far dileguare e simili. ‒
Esempio: Dant. Parad. 33: Tutti i miei prieghi Ti porgo,... Perchè tu ogni nube gli disleghi Di sua mortalità co' prieghi tuoi, Sì ch'il sommo piacer gli si dispieghi (qui in locuz. figur.).
Definiz: § VII. Dislegare i denti, vale Liberarli da quella sensazione molesta, che chiamasi allegamento. ‒
Esempio: Benciv. Aldobr. P. 157: Chi mangia le porcellane, quando egli avesse i denti allegati, sì ha virtude di dislegarli.
Definiz: § VIII. Neutr. pass. dislegarsi Liberarsi, Svilupparsi, Distrigarsi, da ciò che lega, avvince, stringe, tien fermo e simili; anche in locuz. figurata. ‒
Esempio: Albanz. Petr. Uom. fam. R. 2, 189: Ancora alcune altre galee e navi da portare carico,... benchè elle fossono appresso il lido, così per forza del mare si dislegarono, e furono soperchiate, sicchè ec.
Esempio: Med. L. Op. 1, 240: Un dì lieto giammai Non ebbi, Amor, da poi Che dalli lacci tuoi mi dislegai.
Definiz: § IX. E figuratam. ‒
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 1, 247: Dichiari come questo è, che l'anima si leghi in quelli sterpi, o vero tronconi; e se mai niuna se ne dislega, ec.
Definiz: § X. Quindi poeticam., Dislegarsi da colpa, vale Scolparsi, Giustificarsi e simili. ‒
Esempio: Dant. Purg. 33: E qui rispose, Come fa chi da colpa si dislega, La bella donna ec.
Definiz: § XI. Detto del legame stesso, vale Disgiungersene le parti, Disfarsi o simile, sì che più non stringa o tenga ferma la cosa avvinta. ‒
Esempio: Cavalc. Dial. S. Greg. 331: Stando lui in prigione, certi dì gli suoi legami miracolosamente si dislegavano.