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1) Dizion. 5° Ed. .
FERALE.
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FERALE.
Definiz: Add. Di morte o Della morte; Appartenente a morte: ed è voce più propria del linguaggio poetico.
Dal lat. feralis. –
Esempio: Niccol. Poes. 2, 453: E al chiaror di faci meste Morte spiegava il suo feral vessillo.
Esempio: E Niccol. Strozz. 5, 1: Osa il crudel, siccome base al trono, Alzar palco ferale.
Definiz: § I. E figuratam. –
Esempio: Bentiv. C. Teb. 1, 857: Sorge un vapor maligno, e i campi adugge: Una nebbia ferale in cieca notte Tutt'Argo involve.
Definiz: § II. Pur figuratam. per Funesto, Mortifero. –
Esempio: Segner. Pred. 46: Ti rendo la spada, per non privarti di sì ferale diletto.
Definiz: § III. E per Di sinistro augurio. –
Esempio: Segner. Mann. apr. 18, 2: Se, invitati a banchetto, veggono quivi per disgrazia apprestato un numero di posate, secondo loro, ferale, non sosterranno di sedervi in eterno, benchè affamati.
Esempio: Mann. Princ. Rel. Cr. 86: Nel modo che nomi umili e di vilipendio e ferali furono adusati gli antichi nostri fedeli di adoprare,... così nomi di buono augurio furono eglino soliti non di rado di assumere.
Definiz: § IV. Ferale, aggiunto di cena ferale, si disse appresso i Romani di Quella cena o banchetto, che si faceva nei sacrifizj offerti alle ombre de' morti. –
Esempio: Maff. Stor. diplom. 43: Si esprimono.... i diritti, quali acquistava Timoteo in virtù del possesso e dominio del monumento, che in lui si trasfondea con la donazione; e tra questi era di potervi celebrar dentro le ferali cene, e onorare con corone di fiori i defonti, secondo l'uso.