Lessicografia della Crusca in rete

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POLO
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POLO.
Definiz: Poli sono due Punti, termini dell'asse, intorno a' quali si volgon le sfere. Lat. polus, vertex. Gr. πόλος.
Esempio: But. Inf. 26. 2. Li poli sono li capi del perno, in su che gira lo cielo.
Esempio: Varch. Lez. 548. Polo significa appresso i Greci quello, che appresso i Latini vertex, e noi volgarmente diciamo perno, cioè quella parte, circa la quale si volge alcuna cosa ec. benchè ordinariamente si dica, i poli del mondo essere due punti immobili, intorno i quali si volge il cielo.
Esempio: Dant. Purg. 1. I' mi volsi a man destra, e posi mente All'altro polo, e vidi quattro stelle Non viste mai fuor, ch'alla prima gente.
Esempio: E Dan. Purg. 8. A quelle tre facelle, Di che 'l polo di quà tutto quanto arde.
Esempio: E Dan. Par. 10. Come stelle vicine a' fermi poli.
Esempio: Petr. son. 246. Or vedi insieme l'uno, e l'altro polo, Le stelle vaghe, e lor viaggio torto.
Esempio: E Petr. canz. 20. 4. Come a forza di venti Stanco nocchier di notte alza la testa A' duo lumi, ch'ha sempre il nostro polo.
Definiz: §. Poli, nella calamita si dicon que' Punti, ove ella esercita la sua maggior virtù.
Esempio: Sagg. nat. esp. 220. Posta la calamita in distanza tale, che non lo muova, se gli vada accostando in maniera, che lo guardi sempre dirittamente col polo.
Esempio: E Sagg. nat. esp. appresso: Si volga in diritto al polo della calamita.