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AVVELENATO, e talvolta poeticam$. AVVENENATO.
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AVVELENATO, e talvolta poeticam. AVVENENATO.
Definiz: Partic. pass. di Avvelenare e Avvenenare. –
Esempio: Segner. Mann. sett. 9, 3: Il mal di quell'opere, a cui trascorrono gl'invidiosi, non è mal fatto a caso, ma fatto ad arte, è affinato dalla malizia e avvelenato dalla malignità (qui figuratam.).
Definiz: § I. E in forma d'Add. Che ha preso, o A cui è stato dato il veleno. –
Esempio: Senec. Declam. 138: La terza ragione de' parenti della donna avvenenata dice: tu ti scusi, che sanza malizia tu le desti il veleno.
Definiz: § II. Per Infetto, Contaminato di veleno. –
Esempio: Malisp. Stor. fior. 119: In tra' quali [doni] furono confetti di Puglia avvelenati.
Esempio: Petr. Rim. 1, 255: E qual cervo ferito di saetta, Col ferro avvelenato dentro al fianco, Fugge.
Esempio: Bocc. Decam. 4, 27: Messa sopr'esso acqua avvelenata, quella si bee.
Esempio: Red. Lett. Opp. Vip. 18: Lasciando fitti e nascosti nelle piaghe quei fuscelli avvelenati.
Definiz: § III. Trovasi in poesia anche per Venefico. –
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 1, 142: Prendi queste erbe avvenenate e crude, E premi tal che fuor venga ogni umore, E teco di': qual indi asciugo e scaccio Tutto 'l venen, cotal ec.
Definiz: § IV. Avvelenato figuratam. per Pieno d'ira, di rancore, di rabbia, Esasperato. –
Esempio: Vill. M. 1, 112: Messer Giovanni de' Peppoli, avvelenato di sdegno della sua presura,.... ebbe podere di vendere la città.
Esempio: E Vill. M. 2, 228: Ivi gli animi avvelenati da catuna parte, cominciarono a dissimulare.
Definiz: § V. Per Pieno di malignità, di tristizia, di corruzione, e simili. –
Esempio: Giamb. Tull. Rettor. 100: In questo modo questi spesse volte va per mezzo 'l mercato, ricciuto com'un drago, con una guardatura rabbiosa, con uno animo avvelenato, di qua e di là guardandosi d'intorno.
Esempio: Ar. Cinq. Cant. 1, 14: Con guardatura oscura e avvenenata I lividi occhi alzò.
Esempio: Segner. Paneg. 2, 406: Perciocchè dal loro avvelenato commerzio venne inavvedutamente la misera a trar nel seno una orribile contagione, qual'era quella dell'eresia manichea.
Definiz: § VI. Per Amareggiato, Cruciato. –
Esempio: Morell. Cron. M. 95: Ivi infermato, e gravemente da febbre assalito, più tempo stetti avvelenato e malcontento.