Lessicografia della Crusca in rete

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LIZZA
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LIZZA.
Definiz: Sost. femm. Riparo, che circonda e chiude il terreno, o campo, dove si combatte, si giostra, e simili; e Il campo stesso a ciò destinato.
Franc. lice, provenz. lissa, spagn. liza. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 17, 97: Ne la lizza era entrato Salinterno, Gran dïodarro e maliscalco regio.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 27, 48: In questo loco fu la lizza fatta, Di brevi legni d'ognintorno chiusa, Per giusto spazio quadra, al bisogno atta, Con due capaci porte, come s'usa.
Esempio: Segn. B. Stor. Fior. 167: Erano fatti dua campi a brevi lizze, e attorniati, e distinti l'uno dall'altro: nell'uno de' quali doveva combattere il Bandino e Lodovico, e nell'altro Dante e l'Aldobrandi in un medesimo tempo.
Esempio: Car. Eneid. 5, 537: Comparso In su la lizza, altero ed orgoglioso Squassò la testa: e i grandi omeri ignudo, Le muscolose braccia e 'l corpo tutto Brandì più volte, e menò colpi a l'aura.
Esempio: Lipp. Malm. 2, 43: Comparso il terzo, in testa della lizza, S'affronta seco, e passalo fuor fuora.
Esempio: Not. Malm. 1, 184: Lizza.... noi s'intende quel tavolato o muro, rasente al quale corrono i cavalieri le lance al Saracino.
Esempio: Fag. Comm. 2, 72: Il Saracino è un fantoccio,... che è fatto di legno, e fa la figura di un uomo, guerriero di setta pagana ed infedele, e per questo dicesi Saracino. Si fa armato di petto a botta con scudo e visiera calata, e dritto si pone da una parte quasi alla fin della lizza, che è quel tavolato o muro di matton soprammattone, rasente il quale il cavaliere che giostra, partendosi dal capo della medesima, che è lunga un'adeguata distanza, correndo velocemente a cavallo colla lancia in resta, va contro quella statua, Saracino chiamata, e procura con essa investirla.
Esempio: Mont. Iliad. 23, 902: Nel mezzo della lizza entrambi accinti Presentarsi, e stringendosi a vicenda Colle man forti s'afferrar.
Definiz: § I. E per similit. –
Esempio: Red. Ditir. 42: Scendon sioni dall'aerea chiostra Per rinforzar coll'onde un nuovo assalto, E per la lizza del ceruleo smalto I cavalli del mare urtansi in giostra.
Definiz: § II. In locuz. figur. –
Esempio: Magal. Lett. At. 554: Il raziocinare intorno a Dio, dopo creduto Dio, l'ho per ottimo: innanzi, l'ho per pessimo,... essendo questa una lizza, che non v'è lena di cavallo abile a finir la carriera.
Definiz: § III. Si usò per Trincea, o simile. –
Esempio: Stor. Aiolf.: Fè molto strigner la terra da ogni parte di steccati e di lizze e di fosse.
Definiz: § IV. Entrare in lizza, vale Entrare in gara, Venire a contesa, a tenzone, Scendere a contendere, a gareggiare, di checchessia. –
Esempio: Giobert. Apol. 52: Si attennero ad una via di mezzo, stando cheti e ritirati nelle proprie celle, e facendo entrare in lizza i loro clienti.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 8: Or che più freschi e giovani poeti Entrano in lizza, e s'odono gridare, Incalzandomi a tergo, a tutto fiato: Buon uom, da parte! lasciaci passare.
Esempio: E Guadagn. Poes. 2, 189: Se qualcun mi fa montar la stizza, Se qualcuno mi stuzzica o strapazza, Per vendicarmi entro furente in lizza.