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BIGONCIA.
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BIGONCIA.
Definiz: Sost. femm. Vaso di legno, composto di doghe, senza coperchio, della tenuta per lo più di uno staio e mezzo o due staia; e serve principalmente ai varj usi della vendemmia. Forma varia di bigoncio. −
Esempio: Dant. Parad. 9: Troppo sarebbe larga la bigoncia, Che ricevesse il sangue ferrarese, E stanco chi il pesasse ad oncia ad oncia.
Esempio: Cresc. Agric. 177: Ma in alcune parti, come a Bologna, le calcano [l'uve] alla vigna nelle bigonce.
Esempio: Vill. G. 756: La spazzatura d'Orto San Michele, e prestar bigonce [valeva] fiorini 750 d'oro.
Esempio: Med. L. Cant. carn. 1, 21: Di Bardoccio siam garzoni, Poveretti compagnoni; Voi vedete la bigoncia Com'ell'è pulita e netta.
Esempio: Dav. Colt. 498: Poi mettivi una bigoncia d'uve pigiate e ammostate.
Definiz: § I. Bigoncia per similit. di forma, si dice di Cattedra o Pulpito, donde si favella all'udienza. −
Esempio: Burch. Son. 2, 1: E va in bigoncia a dir le sue ragioni.
Esempio: Varch. Sen. Benef. 80: Raccontò publicamente in bigoncia la cagione perchè egli abbandonava l'accusazione contra Manlio.
Esempio: Dav. Tac. P. 1, 78: Aringavano i nostri antichi al popolo in piazza in ringhiera, ne' consigli in bigoncia, che era un pergamo in terra a foggia di bigoncia.
Esempio: Lipp. Malm. 3, 29: Sale in bigoncia con due torce a vento, Acciò lo vegga ognun pro tribunali.
Esempio: Not. Malm. 1, 255: Perchè questo vaso detto bigoncia è molto simile a una cattedra tonda, però da molti tal cattedra si chiama bigoncia, come anche tutte le altre cattedre.
Definiz: § II. A bigonce, posto avverbialm., vale In grandissima quantità, Sovrabbondantemente. −
Esempio: Pulc. L. Morg. 18, 155: Quivi mangiaron le reliquie tutte Del bufolo, e tre staia di pan o piue; E bevvono a bigonce.
Esempio: Red. Lett. 1, 187: Non abbia paura del brodo; lo beva a bigonce, purchè non sia un brodo grosso.
Esempio: E Red. Lett. 3, 231: Vedrà che vado predicando che si beva il vino a bigonce, e poi effettivamente a tutti quanti i poveri cristianelli nel maggior loro bisogno do a bever dell'acqua.
Esempio: Menz. Sat. 5: Piovete per costor roba a bigonce.
Esempio: Baldov. Comp. dramm. 88: Tutte peste e malconce, Con lividi e bernoccoli a bigonce.
Definiz: § III. Colle bigonce, posto avverbialm., vale lo stesso che A bigonce. −
Esempio: Med. L. Canz. ball. 18: Non si vuol con le bigonce Porsi el liscio, ma pian piano.
Esempio: Varch. Stor. 2, 160: Era una notte tanto scura che non si vedeva l'un l'altro, e pioveva (per usar le parole proprie ch'io trovo scritte, ancora che non meno empie che plebee) quanto Dio ne sapeva mandar giù colle bigonce.
Esempio: E Varch. Rim. burl. 1, 43: Qui vorrei io ben far con le bigonce Ad ambe man, benchè qualcun cicali, Che le son [le ricotte] miglior semplici ch'acconce.
Esempio: Cellin. Vit. 32: Subito gettatisi inginocchione in terra, misericordia ad alta voce con le bigonce chiamavano.
Definiz: § IV. Essere in bigoncia, Trovarsi in bigoncia, è modo familiare, che vale Essere, Trovarsi in cattiva condizione economica, ed anco in qualche brutto impiccio.