Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
LASSO
Apri Voce completa

pag.112


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
» LASSO
Dizion. 5 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
LASSO.
Definiz: Add. Stanco, Stracco, Affaticato; detto così di persona come di animale; ma è voce più che altro poetica.
Dal lat. lassus. –
Esempio: Dant. Inf. 17: Come il falcon ch'è stato assai sull'ali,... Discende lasso onde si muove snello.
Esempio: Vill. G. 208: La gente eran lassi e stanchi per lo combattere.
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 1, 127: Lo fanciullo, lasso per lo studio del cacciare e per lo caldo, si chinoe qui.
Esempio: Ar. Orl. fur. 8, 79: Già in ogni parto gli animanti lassi Davan riposo ai travagliati spirti.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 3, 78: Or mentre a riposarsi erano all'ombra, Sul mezzogiorno, i lassi cavalieri, ec.
Esempio: Tass. Gerus. 10, 1: Tosto al libero fren la mano ei porse, E su vi salse, ancor ch'afflitto e lasso.
Esempio: Fag. Comm. 7, 208: E ambedue lassi e fiacchi, Stentano come bracchi.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 179: E se son lasso, Dovendomi appoggiar, m'appoggio a un sasso.
Definiz: § I. E con un compimento retto dalla particella Di. –
Esempio: Dant. Inf. 9: Dal volto rimovea quell'aer grasso, Menando la sinistra innanzi spesso; E sol di quell'angoscia parea lasso.
Esempio: E Dant. Purg. 24: E come l'uom che di trottare è lasso, Lascia andar li compagni, e sì passeggia Fin che si sfoghi l'affollar del casso; Sì ec.
Esempio: Petr. Rim. 1, 294: Deh fosse or qui quel miser pur un poco, Ch'è già di pianger e di viver lasso.
Esempio: EPetr. Rim. 2, 203: E 'l gran Cammillo Di viver prima, che di ben far, lasso.
Esempio: Ar. Orl. fur. 20, 106: Vide venire una femina antica, Che stanca e lassa era di lunga via.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 22, 16: Confuso e lasso d'aggirarsi tanto, S'avvide che quel loco era incantato.
Definiz: § II. Detto del corpo, o di qualche sua parte. –
Esempio: Dant. Inf. 1: Poi ch'ebbi riposato il corpo lasso Ripresi via per la piaggia diserta.
Esempio: Petr. Rim. 1, 102: E ch'e' piè miei non son fiaccati e lassi A seguir l'orme vostre in ogni parte, Perdendo inutilmente tanti passi.
Esempio: E Petr. Rim. 1, 199: Ove ch'i' posi gli occhi lassi, o giri, Per quetar la vaghezza che gli spinge. Trovo chi bella donna ivi dipinge.
Esempio: Tass. Gerus. 12, 80: E traendo a gran pena il fianco lasso, Colà rivolse vacillando il passo.
Esempio: E Tass. Gerus. 19, 27: Pur s'incammina; e così passo passo Per le già corse vie move il piè lasso.
Definiz: § III. Figuratam. e poeticam., detto del sole calante. –
Esempio: Dant. Purg. 27: Dritta salia la via per entro il sasso. Verso tal parte, ch'io toglieva i raggi Dinanzi a me del sol ch'era già lasso.
Definiz: § IV. E pure poeticam., per Che è in atto di persona stanca, Abbandonato, e simili. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 273: Dodici donne onestamente lasse.... Vidi in una barchetta allegre e sole, ec.
Definiz: § V. Vale altresì Fiacco, Debole, Spossato. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 46, 26: Lo ritrovar che senza cibo stato Era tre giorni, e in modo lasso e vinto, Ch'in piè a fatica si saria levato.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 198: A me pare abbia maggior male non dicono, però ch'è molto lassa, che non vorrebbe fare altro che giacere.
Definiz: § VI. Figuratam., detto anche di spirito, cuore, e simili. –
Esempio: Dant. Inf. 8: Mi disse: Non temer.... Ma qui m'attendi: e io spirito lasso Conforta e ciba di speranza buona, Ch'io non ti lascerò nel mondo basso.
Esempio: Petr. Rim. 2, 141: Amor, gli sdegni e 'l pianto e la stagione, Ricondotto m'aveano al chiuso loco Ov'ogni fascio il cor lasso ripone.
Esempio: E Petr. Rim. 2, 194: Ma pur che l'alma in Dio si riconforto E 'l cor, che 'n se medesmo forse è lasso; Che altro, ch'un sospir breve è la morte?
Definiz: § VII. Pur figuratam., per Fievole, Soffocato, ed altresì Angoscioso, Debole, e simili. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 145: In una valle chiusa d'ogni 'ntorno, Ch'è refrigerio de' sospir miei lassi, Giunsi ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 1, 40: Poi cominciò, con suono afflitto e lasso, A lamentarsi sì soavemente, Ch'avrebbe di pietà spezzato un sasso.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 11, 33: Gli pare udire e non udire un pianto, Sì all'orecchie gli vien debole e lasso.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 1, 102: E poi ch'ebber baciato il freddo sasso, Incominciar con suono afflitto e lasso: ec.
Definiz: § VIII. E per Dolente, Infelice, Sciagurato, e simili, detto di persona. –
Esempio: Dant. Inf. 17: Ed io, temendo noi più star crucciasse Lui, che di poco star m'avea ammonito, Tornàmi indietro dall'anime lasse.
Esempio: E Dant. Inf. 32: Fa' sì che tu non calchi con le piante Le teste de' fratei miseri lassi.
Esempio: E Dant. Purg. 10: O superbi cristian miseri lassi, Che, della vista della mente infermi, Fidanza avete ne' ritrosi passi.
Esempio: Buonarr. M. V. Rim. G. 175: Sì che mill'anni dopo la partita Quanto e voi bella fusti, è quant'io lasso Si veggia, e com'amarvi io non fui stolto.
Esempio: Tass. Gerus. 19, 111: Egli il disarma: ella tremante e lassa Porge la mano all'opere compagna. Mira e tratta le piaghe.
Definiz: § IX. E nel medesimo senso, usato in maniere esclamative. –
Esempio: Dant. Inf. 5: O lasso, Quanti dolci pensier, quanto disio Menò costoro al doloroso passo!
Esempio: E Dant. Inf. 27: E pentuto e confesso mi rendei, Ahi miser lasso! e giovato sarebbe.
Esempio: Petr. Rim. 1, 15: E prendo allor del vostr'aere conforto, Che 'l fa gir oltra, dicendo: Oimè lasso!
Esempio: E Petr. Rim. 1, 19: Lasso, il mio loco è 'n questa ultima schiera.
Esempio: E Petr. Rim. 1, 85: Lasso me, ch'i' non so in qual parte pieghi la speme, ch'è tradita ornai più volte.
Esempio: Bocc. Decam. 6, 168: Oimè, lassa me, dolente me, in che mal'ora nacqui!
Esempio: E Bocc. Teseid. 4, 24: Ma di Creonte la spietata mente Di questo, lasso a me, cagione è stato.
Esempio: Pulc. Luc. Ciriff. Calv. 5, 96: Oh! lasso a me, s'io vinco Lionetto, Come potrò da mio padre tornare?
Esempio: Ar. Orl. fur. 30, 32: Lassa! (dicea) che ritrovar poss'io Rimedio mai, ch'a riposar mi vaglia?
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 1, 433: Lasso, nel fango è la passata etate, E di quella a venir son l'ore incerte!
Esempio: Tass. Gerus. 4, 51: Temea, lassa! la morte, e non avea (Chi 'l crederla?) poi di fuggirla ardire.
Esempio: Alf. Trag. 1, 11: Ahi! che diss'io?... Me lassa!
Definiz: § X. In forza di Sost. Chi è lasso, Persona stanca, affaticata. –
Esempio: Acc. D. Stor. Ar. 2, 387: Aveva ordinato il capitano insino dal principio molte squadre, acciocchè successivamente i freschi scambiassero i lassi e affaticati.