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1) Dizion. 5° Ed. .
NUTRICE e NUDRICE.
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NUTRICE e NUDRICE.
Definiz: Sost. femm. Colei che allatta o ha allattato; Balia.
Dal lat. nutrix. –
Esempio: Benciv. Aldobr. R. 25: Ancora si dee guardare la forma delle mammille della nudrice, ch'elle siano sode e belle, nè troppo grandi nè troppo piccole.
Esempio: Dant. Parad. 12: Spesse fïate fu tacito e desto Trovato in terra dalla sua nutrice.
Esempio: Cavalc. Pungil. 148: E come le nutrici per spoppare i fanciulli pongono alcuna cosa amara in su la poppa, così Dio ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 23, 28: Poi sceglie una di loro, Figlia di Callitrofia sua nutrice, D'ogni secreto suo fida uditrice.
Esempio: Bandell. Novell. 1, 58: Fattovi dentro (ad una culla) porre il fanciullo..., quello con la sua nutrice pomposamente accompagnato, fece condurre al re.
Esempio: Car. Eneid. 7, 1: Ed ancor tu, d'Enea fida nudrice Caieta, a i nostri liti eterna fama Desti morendo.
Esempio: Cellin. Vit. 330: La ditta nutrice mi fece carezze ismisurate.
Esempio: Adr. M. Plut. Opusc. 4, 122: Pregava la nutrice che porgesse le poppe e desse il latte non solo agli altri piccioli bambini, ma eziandio ec.
Esempio: Mont. Iliad. 6, 617: Acuto mise un grido Il bambinello, e declinato il volto, Tutto il nascose alla nudrice in seno, Dalle fiere atterrito armi paterne.
Esempio: Lambr. Elog. 112: Gli antichi onoravano e aggregavano alla famiglia le nutrici.
Definiz: § I. Per similit. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 474: Il trentacinquesimo dì, poichè nati fieno (i pavoni), gli puoi in un campo mettere, accompagnati dalla loro nutrice, a pascere.
Esempio: Car. Eneid. 1, 445: Questi, invece di manto, adorno il tergo De la sua marzïal nudrice lupa, Di Marte fonderà la gran cittade.
Esempio: E Car. Eneid. 4, 749: Una sacerdotessa incantatrice, Che.... è stata poi Del tempio de l'Esperidi ministra, E del drago nudrice.
Definiz: § II. In locuz. figur., e figuratam. –
Esempio: Dant. Purg. 21: Dell'Eneida dico, la qual mamma Fummi, e fummi nutrice poetando.
Esempio: S. Greg. Omel. 4, 62: Per lo vizio della impazienza essa dottrina, nutrice delle virtù, è dissipata.
Esempio: Buonarr. M. V. Rim. G. 155: Ingrata, dico (Firenze) e della sua fortuna A suo danno nutrice.
Esempio: Tass. Gerus. S. 15, 21: E costeggiar di Tingitana i lidi, Nutrice di leoni e d'elefanti.
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 2, 10: Son le novelle false Nutrici degli indebiti consigli.
Esempio: Torric. Lez. 57: Con maggior applauso di gloria si sentiva il celebratissimo nome di Galileo Galilei nelle città oltramontane...,. che in quelle della sua nutrice Toscana e delle provincie circonvicine.
Esempio: Baldin. Decenn. 1, 3: Nella città di Firenze, madre e nudrice di tutte l'arti e scienze più riguardevoli, nacque ec.
Esempio: Fosc. Poes. C. 18: Te (Italia) nudrice alle Muse, ospite e dea, Le barbariche genti che ti han doma Nomavan tutte.
Esempio: Capp. Scritt. 1, 306: È un opprimere od uno sviare le forze del sentimento e della immaginativa, che sono all'infanzia nutrici della ragione.