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1) Dizion. 5° Ed. .
FACCIA.
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pag.460


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FACCIA.
Definiz: Sost. femm. La parte anteriore del capo dell'uomo, dalla sommità della fronte all'estremità del mento e da un orecchio all'altro; Viso, Volto.
Dal lat. facies. –
Esempio: Dant. Inf. 15: E chinando la mia alla sua faccia Risposi: Siete voi qui, ser Brunetto?
Esempio: E Dant. Purg. 6: Tal era io in quella turba spessa, Volgendo a loro e qua e là la faccia.
Esempio: Benciv. Aldobr. P. 212: Se vuoi mantenere la tua faccia bella e chiara, tolli del ramerino, e fae bollire le sue foglie in vino bianco puro.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 74: Più sottilmente guardando e vedendo, conobbe primieramente le braccia stese sopra la cassa, quindi appresso ravvisò la faccia.
Esempio: Acc. D. Stor. Ar. 3, 13: Corse loro addosso, e la faccia d'un di loro gravemente percosse.
Esempio: Poliz. Rim. C. 108: Che tu mai la sua faccia non veggi, Fin che tra' vivi pervenuta sia.
Esempio: Ar. Orl. fur. 19, 81: Il fier sembiante con ch'ella si mosse, Mille faccie imbiancò, mille cor scosse.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 29, 60: Quasi ascosi avea gli occhi ne la testa, La faccia macra, e come un osso asciutta.
Esempio: Tass. Gerus. 19, 102: La gran faccia Tien volta al cielo, e morto anco minaccia.
Esempio: Red. Cons. 1, 6: Questa è di faccia rubiconda, e di un temperamento.... totalmente e pienamente sanguigno.
Esempio: Forteguerr. Cap. 233: Ma reo di forca in udir suo processo Non così stassi con la faccia china, Come un amante alla sua donna appresso.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 2, 214: Quella [statua].... avea.... il capo piantato per modo, che la faccia era dal lato della schiena.
Esempio: Giust. Vers. 355: Ricercherai la madre, e in questo braccia Asconderai la faccia, Come sull'origlier del tuo riposo.
Definiz: § I. Per estensione, applicasi a denotare il Volto di esseri che in tutto o in parte si rappresentino in figura umana; ed altresì, poeticam., il Muso o Ceffo degli animali.
Esempio: Dant. Inf. 6: Cotai si fecer quelle facce lorde Dello demonio Cerbero.
Esempio: E Dant. Inf. 17: La faccia sua (di Gerione) era ec.
Esempio: E Dant. Inf. 34: Oh quanto parve a me gran meraviglia Quando vidi tre facce alla sua testa (di Lucifero)!
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 183: Dice facce, perchè ha finto che abbi [Cerbero] tre capi.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 1, 61: Il volto uman si fe' ferina faccia, E piedi, e gambe, le mani e le braccia.
Definiz: § II. E figuratam., applicato a cose morali o intellettuali, che in certo modo si personifichino. –
Esempio: Dant. Conv. 158: Ultimamente.... io mi rivolgo colla faccia del mio sermone alla Canzone medesima, e a quella parlo.
Esempio: Capp. Econ. 335: O sia che gli uomini, increduli alle promesse dell'avvenire, non sappiano riconoscere la faccia della fortuna che solamente nella memoria del passato, o ec.
Definiz: § III. E per Immagine, Effigie, Testa; ma in tal senso non è comune. –
Esempio: Pucc. A. Centil. 62, 87: E colla faccia dello 'mperadore Fece coniare in Signa i Castruccini.
Definiz: § IV. E per l'Aspetto stesso, l'Atteggiamento del volto, in quanto dimostra la condizione o disposizione dell'animo, ed anche le qualità morali di una persona. Detto altresì di moltitudine di persone, città, e simili. –
Esempio: Dant. Purg. 3: Sì vid'io muovere, a venir, la testa Di quella mandria fortunata allotta, Pudica in faccia e nell'andare onesta.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 430: E dissemelo.... con una faccia molto lieta.
Esempio: Ar. Orl. fur. 43, 199: Tutti con lieta e con serena faccia Vengono a lui.
Esempio: Bern. Orl. 33, 28: Nè per turbata, nè per lieta faccia, Impetrar può che sempre ella non taccia.
Esempio: Nard. Liv. Dec. 111 t.: Ne' giochi militari.... piacevolmente vinceva, e con la medesima faccia pativa d'esser vinto.
Esempio: Tass. Gerus. 10, 56: Sol con la faccia torva e disdegnosa Tacito si rimase il fer Circasso.
Esempio: E Tass. Gerus. 10, 57: E con maggiore e più terribil faccia, Di guerra i chiusi barbari minaccia.
Esempio: E Tass. Gerus. 19, 1: Mostra ei la faccia intrepida e secura, E pugna pur fra gli avversarj avvolto.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 7, 27: Quando in Parigi si sparse la nuova Che i tre son drento, e gli altri non son lunge, Della città la faccia si rinnova; Nè tema, nè dolore alcun la punge.
Esempio: E Forteguerr. Cap. 168: Con faccia di crudel matrigna Sul male del figliastro, con ischerno Roma lo guarda estinto, e ne sogghigna.
Esempio: Monet. Poes. 40: Con faccia tosta.... disse (un ciarlatano) che volea Al popolo minchion più che fedele Una penna mostrar di san Michele.
Esempio: Pindem. Poes. 20: Grave alla faccia, al portamento, ai panni.
Definiz: § V. E figuratam. –
Esempio: Dant. Inf. 23: Pur mo venieno i suoi pensier tra i miei, Con simile atto, e con simile faccia, Sì che d'entrambi un sol consiglio fei.
Esempio: E Dant. Conv. 90: Li savj dicono che la faccia del dono dee esser simigliante a quella del ricevitore; cioè a dire che si convenga con lui, e che sia utile.
Definiz: § VI. Pur figuratam., per Cospetto, Vista, usato più, spesso nella maniera Alla faccia di chicchessia o checchessia, per Nel cospetto di esso, Dinanzi ad esso. –
Esempio: Dant. Conv. 179: Caggiono [le dubitazioni] quasi come nebulette mattutine alla faccia del Sole.
Esempio: S. Bern. Serm. 36: Colui che fu possente in terra, è molto più potente in cielo dinanzi alla faccia del Signore Iddio suo.
Esempio: Manz. Poes. 34: Non ci è concesso Alla faccia del sol d'una diletta La sventura onorar.
Definiz: § VII. E con senso particolare, parlandosi di Dio, vale anche Visione. –
Esempio: Dant. Parad. 29: Queste sustanzie, poichè fur gioconde Della faccia di Dio, non volser viso Da essa.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 770: De la faccia d'Iddio; cioè della visione d'Iddio beatifica: chè la faccia d'Iddio non è altro che la sua visione.
Definiz: § VIII. Figuratam. e poeticam., usato a denotare la Persona stessa, inquantochè più specialmente dalla faccia si contraddistinguono gli uomini. –
Esempio: Dant. Purg. 24: E quella faccia Di là da lui, più che l'altre trapunta, Ebbe la santa Chiesa in le sue braccia.
Definiz: § IX. E familiarmente adoperasi, per lo più con qualche pronome dimostrativo, o con qualche adiettivo, a designare Uomini tristi, quali lo stesso loro aspetto dimostra: e con qualche altro aggiunto, usasi spesso per modo d'ingiuria. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 39: Diss'ei: quante paure! Voi dentro un bicchier d'acqua affoghereste. – Un bicchier d'acqua, faccia di Nerone, Si chiama la cascata del Callone?
Esempio: Manz. Prom. Spos. 135: Pagato il conto,... dovettero tutti e tre passar novamente davanti a quelle facce, le quali tutte si voltarono a Renzo.
Esempio: E Manz. Prom. Spos. 323: Facce che in Milano non s'eran mai vedute.
Esempio: E Manz. Prom. Spos. 496: Gli è perchè le ho viste io quelle facce, scappò detto a don Abbondio.
Esempio: E Manz. Prom. Spos. 630: Vede presentarsi e venire avanti.... due facce scomunicate, due monatti.
Definiz: § X. Pure figuratam. e poeticam., per Figura, Forma, sia d'uomo, sia di animale. –
Esempio: Dant. Inf. 17: E com'io riguardando tra lor vegno, In una borsa gialla vidi azzurro, Che di lione avea faccia e contegno.
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 1, 79: Racquisti l'antica faccia, lasci lo volto della fiera, sì come Io fece dinanzi.
Esempio: E Simint. Ovid. Metam. 87: Già pare che mi sia tolta la faccia umana,... io mi volgo in cavalla.
Esempio: Ar. Orl. fur. 8, 17: A prieghi dunque di Ruggier, rifatto Fu 'l Paladin ne la sua prima faccia.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 43, 100: Non è sì odiato altro animale in terra Come la serpe; e noi, che n'abbiam faccia, Patimo da ciascuno oltraggio e guerra.
Definiz: § XI. Pur figuratam., per Aspetto, Sembianza, delle cose; ed altresì Modo di essere, Condizione, col quale, o nella quale, una data cosa si offre agli occhi o alla mente nostra. –
Esempio: Dant. Inf. 24: Poi riede [il villanello] e la speranza ringavagna, Veggendo il mondo aver cangiata faccia In poco d'ora.
Esempio: Fr. Bart. Sallust. 241: Quando il mare è grosso, o comincia a tempestare di venti, allora l'onde traggono seco limaccio, rena e grandi sassi; e così la faccia del luogo si muta insieme co' venti.
Esempio: Ar. Orl. fur. 35, 18: Ogni effetto convien che corrisponda In terra e in ciel, ma con diversa faccia.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 44, 88: Non è, visti quei colpi, chi gli faccia Contrasto più; così n'è ogniun smarrito; Sì che si cangia subito la faccia De la battaglia.
Esempio: Car. Eneid. 5, 1089: Le meschinelle donne, e quegli stessi Cui dianzi spaventosa era la faccia E 'l nome intollerabile del mare, Voglion ec.
Esempio: Tass. Gerus. 17, 26: Dunque (dicea), crudel, più che 'l mio aspetto, Del mar l'orrida faccia a te fia grata?
Esempio: Soder. Agric. 93: La faccia, figura, e forma del luogo, e posizione del sito, sono chiaro indizio per ritrovar l'acqua, e la sorte del terreno, e dell'erbe che vi nascono.
Definiz: § XII. E parimente per Aspetto, Sembianza, Modo o Forma, applicasi anche a cose intellettuali. –
Esempio: Adr M. Plut. Vit. 1, 3: Ma uopo ci fia di nettare e purgare il nostro scritto dalla sconvenevolezza delle favole per darle faccia di storia.
Esempio: Dav. Tac. 2, 297: E così non mancava nè maestri ottimi, elettissimi, che mostravan la faccia, e non l'impronta, dell'eloquenza.
Esempio: Salvin. Casaub. 137: Ma la faccia della dicitura è affatto diversa.
Esempio: E Salvin. Casaub. 140: Parve, e si disse che cambiato genere di metro, e faccia di poesia, l'antica commedia degli Ateniesi rimessa avesse [Lucilio].
Definiz: § XIII. E poeticam., detto di travaglj, pericoli, e simili, per Specie. –
Esempio: Ugurg. Eneid. 184: El magnanimo Enea comincia a parlare così: O vergine, non alcuna nuova faccia di fadiga, e non preconsiderata, mi surge.
Esempio: Car. Eneid. 6, 156: Enea ricominciando disse: Vergine, a me nulla si mostra omai Faccia nè di fatica nè d'affanno, Che mi sia nuova.
Esempio: Tass. Gerus. 12, 13: Cui nulla faccia di periglio unquanco Sgomentò, nè mai fosti in guerra stanco.
Definiz: § XIV. Altresì figuratam., per Apparenza, Quel che una cosa mostra di essere, per lo più contrariamente alla realtà: e dicesi più che altro di cose morali. –
Esempio: Albertan. Tratt. volg. 159: Spesse volte la verità tien faccia di bugia, e spesse la bugia cuopre la faccia della verità.
Esempio: Dant. Inf. 16: Sempre a quel ver ch'ha faccia di menzogna De' l'uom chiuder le labbra quant'ei puote.
Esempio: Ar. Orl. fur. 26, 22: E se non che pur dubito che manche Credenza al ver c'ha faccia di menzogna, Di più direi.
Esempio: Tass. Gerus. 9, 23: E più direi; ma il ver di falso ha faccia.
Esempio: Cocch. Asclep. 39: Ha faccia d'invidiosa detrazione il detto di Plinio, che Asclepiade si mettesse a Roma ad un tratto ad esercitare la medicina, senza averla prima imparata.
Esempio: Bandin. Disc. econ. 7: Vedo bene, che io intraprendo a difendere una causa di pessima faccia.
Definiz: § XV. Faccia, pur figuratam., prendesi per Arditezza; e con più grave senso, Impudenza, Sfrontatezza, Sfacciataggine. –
Esempio: Colonn. Guid. N. 58: Adunque con qual faccia, scacciato il timore del giuramento, ardisti di gabbare la fede ec.?
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 331: Vedendola (una meretrice) così andare a capo scoperto, e con tanta faccia e pompa, ec.
Esempio: Pulc. L. Morg. 21, 121: Guarda con quanta faccia pur sollecita, Come se fussi qualche cosa lecita.
Esempio: Serdon. Esort. volg. 13: Con qual faccia gli altri, o con qual esempio,... scrivono e publicano leggi contrarie alle ragioni della Santa Chiesa?
Esempio: Tolom. Lett. 137 t.: Vadan poi, s'essi han tanta faccia, a dolersi, a rammaricarsi, ad affliggersi de la povertà.
Esempio: E Tolom. Lett. 354: Èssi forse l'ucciditore vendicato (come alcuni hanno faccia di fingere) del non avergli attenuta il padrone la libertà mercatata, ec.?
Esempio: Dav. Tac. 1, 224: Cesare domandato, se si dovea seppellire [Asinio Gallo], ebbe faccia di dire: Come no?
Esempio: Allor. A. Cap. 184: Ospedal santo, e chi nelle tue braccia Sarà mai che non entri volentieri, Od arà mai di biasimarti faccia?
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 3, 331: E questa È prova di commedia, o furberia? L. Commedia certo. M. E hai tanta faccia a dillo?
Esempio: Fag. Comm. 3, 173: Come dote? che dote? rubarmi la ragazza, e aver tanta faccia di parlare della dote: che siam 'n un bosco, eh?
Definiz: § XVI. E per Ardimento, Ardire, Coraggio; onde Non aver faccia di far checchessia, vale Non osare, Non arrischiarsi, di farlo. –
Esempio: Cas. Pros. 2, 99: Non ho faccia di comparirle innanzi.
Esempio: Dav. Tac. 1, 397: Pure di dare il comandamento a Seneca non ebbe [Silvano] faccia, nè voce; e fece entrare un centurione.
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 78: Aveva fatto quest'offerta tanto a paura, ch'io non avevo avuta faccia d'accettarla.
Esempio: Panant. Civett. 16: Con che faccia tornarmene al paese, Como apparir domenica alla Cura, Quando la nuova pubblica si rese ec.?
Esempio: Giust. Vers. 123: O voi, genti piovute Di là dai vivi, dite, Con che faccia venite Tra i morti per salute?
Definiz: § XVII. E per Pudore, Vergogna; e in questo senso usasi più che altro nelle locuzioni Aver poca faccia, Non aver faccia, Senza faccia, che valgono Essere impudente, Sfacciato. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 219: Vedete la meretrice, che ha perduta la faccia,... e non si cura di parere male.
Esempio: S. Ag. C. D. 3, 49: Se li uomini hanno punto di faccia più che non hanno li iddii, or non.... si vergognano tanto, che l'uomo meno si commuova, e la femmina più resista?
Esempio: Canig. Ristor. 59: Ah! quanto de' vivendo esser dolente, E poca faccia aver tra le persone, Chi con ver disleal nomar si sente.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 206: Dice Mino: Ed anche non hai faccia, e non ti vergogni?
Esempio: Grazz. Rim. V. 263: E poi quel che tu faccia Dical chi non ha faccia, Ch'io per me nol vo' dire.
Esempio: Ambr. Furt. 4, 7: Perchè gli è uomo senza faccia e senza vergogna.
Definiz: § XVIII. Faccia, parlandosi di corpi celesti, denota La parte di essi che è volta verso la terra, Il disco visibile di essi: e poeticam. è usata spesso in locuz. figurata. –
Esempio: Dant. Inf. 10: Ma non cinquanta volta fia raccesa La faccia della donna che qui regge, Che tu saprai quanto quell'arte pesa.
Esempio: E Dant. Inf. 26: Nel tempo che colui, che il mondo schiara, La faccia sua a noi tien meno ascosa ec.
Esempio: E Dant. Purg. 30: E la faccia del sol nascere ombrata Sì che, per temperanza di vapori, L'occhio lo sostenea lunga fiata.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 288: Ma non cinquanta volte fia raccesa La faccia della donna che qui regge; cioè di Proserpina, la quale è reina dell'inferno,... ed è luna nel cielo, ed allora si dice raccendere quando si congiugne col sole, che è ad ogni innovazione di luna.
Esempio: Ar. Orl. fur. 32, 80: O come suol fuor de la nube il sole Scoprir la faccia limpida e serena.
Esempio: Galil. Op. astronom. 3, 181: Eminenze e cavità, delle quali ne è numero grandissimo nella faccia lunare.
Esempio: E Galil. Op. astronom. 3, 476: Prende Apelle la sua ragione dal vedersi le macchie dimorar tempi ineguali sotto la faccia del sole, e quelle che la traversano per la linea massima.
Esempio: E Galil. Comm. ep. 2, 283: Splendore bronzino che resta nella faccia della luna, ma per breve tempo.
Definiz: § XIX. Detto della terra, ed altresì di un determinato spazio di suolo, e anche di acque, serve a denotarne la Superficie. Ma talvolta, applicato alla Terra faccia della terra, compone una locuzione scritturale che significa semplicemente Terra, Globo terrestre. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 63: Ma è meglio se l'acqua è torbida di torrente, la quale induca terra nuova sopra la faccia del campo.
Esempio: ECresc. Agric. volg. 102: I quali [vapori], ragunati alla corteccia, o vero faccia della terra, entrano nelle radici delle piante.
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 3, 31: Come nella faccia della terra sono mari, terre, e montagne, così ec.
Esempio: Bocc. Com. Dant. M. 1, 418: La moltitudine della gente da Noè procreata e da' figliuoli, era ampliata molto, e in diversi popoli s'era sparta sopra la faccia della terra.
Esempio: Tass. Gerus. 10, 78: Sorge intanto la notte, e su la faccia Della terra distende il velo nero.
Esempio: Dav. Tac. 1, 405: Gl'idii non pure gli faceano nella faccia della terra nascer le solite biade,... ma con fecondità nuova gli ammannavano i tesori.
Esempio: Galil. Comm. ep. 2, 82: Tavole delle provincie e dei mari sparsi nella faccia del nostro globo.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 415: Sopra alla faccia della terra agli occhi Biondeggiano le spighe.
Esempio: Bicchier. Bagn. Montecat. 8: Troppo esteso sarebbe il minuto ragguaglio di ciò che presenta la faccia del suolo in tutta la Valle.
Esempio: Mont. Poes. Append. 118: Come vento che pria con fresche penne Increspa susurrando al mar la faccia, Poi ec.
Esempio: Capp. Econ. 374: Come la moltiplice natura divise la faccia della terra coltivabile in colli e in pianure, così l'industria ec.
Definiz: § XX. Detto di monte, designa La parte di esso donde muove l'inclinazione dei filoni di pietra, e che, rispetto alla sua opposta, si considera come anteriore. –
Esempio: Targ. Rag. Agric. 64: Ogni monte adunque.... ha la sua faccia ed il suo dorso: la faccia è quella pendice più o meno dirupata, dove fanno capo tutte le testate tronche e più alte dei filoni di pietre, e donde essi filoni accostandosi all'asse del monte pendono verso il centro de' gravi.
Esempio: E Targ. Rag. Agric. appr.: Oltre alla faccia e al dorso, due altre nature di pendici si osservano nei monti, cioè le fiancate.
Esempio: E Targ. Rag. Agric. appr.: Ottima regola adunque sarà il prescegliere per la coltivazione di poderi la faccia dei monti.
Definiz: § XXI. E trovasi anche detto di cielo, per Parte, Plaga, di esso. –
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 103: Altri forse loderanno quella [città], che penda verso occidente, indotti da questo, che gli aranno inteso che i terreni coltivati sotto quella faccia di cielo sono più fertili.
Definiz: § XXII. Faccia, dicesi Ciascuno dei piani che compongono un poliedro; e più determinatamente, Ciascuna delle figure piane dalle quali un solido è terminato. Ed è propriamente Term. di Geometria. –
Esempio: Galil. Op. fis. mat. 3, 92: Figuratevi, p. es., un dado, un lato del quale sia, v. g., lungo due dita, sì che una delle sue faccie sarà quattro dita quadre.
Esempio: Bart. D. Ghiacc. 117: Sino ad aver formato, per esempio, un cubo, con quelle sei facce eguali e quelle dodici linee dirette, e que' ventiquattro angoli retti.
Esempio: Tratt. Resist. V. 81: Sia il prisma triangolare ABN, di cui la faccia rettangola AN sia parallela all'orizzonte.
Esempio: E Tratt. Resist. V. 83: Sia la superficie ABC la faccia anteriore di un solido prismatico che abbia l'opposta faccia simile od uguale alla stessa ABC.
Definiz: § XXIII. Quindi L'otto facce, Il dodici facce, Il venti facce, e simili, si disse per Ottaedro, Dodecaedro, Icosaedro, e simili. –
Esempio: Bart. C. Misur. Dist. 85 t.: Restaci adunque a trattare delli altri tre [corpi regolari], cioè dello otto facce, che è composto, di otto triangoli di lati uguali infra loro, e del venti facce, che si fa di venti triangoli simili, e del dodici facce, che si fa di dodici pentagoni che hanno cinque lati per uno.
Definiz: § XXIV. E più generalmente, Ciascuna delle parti piane di un corpo solido, arnese, strumento e simili, ed altresì Lato di qualsivoglia figura od ornato. –
Esempio: Biring. Pirotecn. 92: O tondo, o a faccie dritte, o a faccie spezate, ei farete lavorar (l'abete) giusto con ogni sua misura a ponto come di bronzo l'artigliarla volete che venga.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 240: Però si veggono scompartimenti di quattro e di otto facce e simili, tirati per la volta con angoli uguali e con linee equidistanti, ec.
Esempio: E Bart. C. Archit. Albert. appr.: Io disegno i lineamenti delle forme che io voglio sopra l'armadura della volta, di quattro, di sei, o di otto facce, e dove io voglio che le volte sfondino, alzo ec.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. Intr. 1, 114: Prigioni e fortezze, dove si fa cantonate a punte di diamanti ed a più facce bellissime.
Esempio: E Vasar. Vit. Pitt. Intr. 118: E se si ha da vedere la colonna accanalata nel dorico, vogliono essere venti facce in cambio de' canali.
Esempio: Galil. Op. fis. mat. 1, 223: Faremo principio da quella faccia di esso [compasso], nella quale sono notate quattro coppie di linee con le loro divisioni.
Esempio: Michelin. Direz. Fium. 49: Le facce de' sassi più o meno inclinate alla corrente del fiume.
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 192: In questo [vaso] dunque, subito ch'ei toccherà l'acqua calda, si vedrà immantinente sollevare il liquore, perchè negli angoli laterali assai robusti, e ricchi di vetro in paragon delle facce incavate, il fuoco ec.
Definiz: § XXV. E in particolare parlandosi di diamanti, di gemme, e simili, vale quanto Faccetta. –
Esempio: Dav. Oraz. 460: Nè per mirare come d'unica gioia fissamente le facce.
Esempio: Crusc. Vocab. III: A faccette. Dicesi di gemma, o d'altro, la cui superficie sia composta di facce e piani diversi.
Esempio: Filic. Poes. tosc. 231: Qual gemma Che a più facce intagliata esulta e brilla Non pur, ma in varj lumi arde e scintilla.
Definiz: § XXVI. E per Ciascuna delle parti piane e verticali, di muraglia, di marmo, di legno o d'altro, che formano o circoscrivono edifizj, monumenti, e simili opere d'arte. –
Esempio: Vill. G. 29: Edificaro il detto tempio,... e fecerlo molto bello e nobile, ad otto facce.
Esempio: Dat. Gor. Stor. 110: Appresso a quella (chiesa di Or S. Michele) a passi cinquecento è la chiesa del Duomo, cioè di San Giovanni Batista, ritondo in otto facce.
Esempio: E Dat. Gor. Stor. appr.: È il campanile [di S. M. del Fiore] quadro, in quattro facce, e ogni faccia è braccia venticinque.
Esempio: Ar. Orl. fur. 42, 79: Fatta.... La fonte era.... Di loggia a guisa, o padiglion, ch'in otto Faccie distinto, intorno adombri e cuopra.
Esempio: Giunt. Eseq. Buonarr. 37: Nel primo d'essi, che veniva a essere nella faccia dove erano [dipinti] i due Fiumi, ora di chiaro scuro.
Esempio: Cellin. Vit. 470: Gli mostrai con molte ragioni, che quello (un modello di pergamo) a otto facce saria stato molto più comodo a cotal servizio, e molto più bello da vedere.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. Intr. 1, 129: Tempj tondi, a otto facce, in sei facce, in croce, e quadri.
Definiz: § XXVII. E pure parlandosi di edifizj, talvolta denota Facciata. –
Esempio: Pallad. Agric. 19: Sia il tratto della casa verso 'l meriggio, cioè la faccia, alto di muro.
Esempio: Vill. M. 33: Nella città di Napoli fece cadere il campanile e la faccia della chiesa del Vescovado.
Esempio: Bart. D. Giapp. 5, 129: Quattordici ne compaiono (delle lastre d'argento) in faccia [dell'arca].
Definiz: § XXVIII. E parlandosi di una data parte interna: di edifizio, come sala, camera, e simili, vale Lato di parete; e più propriamente applicasi ai due lati più lunghi. –
Esempio: Bocc. Decam. 8, 88: Eran tre letticelli messi,... essendone due dall'una delle facce della camera.
Esempio: Giannott. Op. 2, 64: Quelli che seggono in su queste due panche, se la spalliera non fusse di mezzo, si toccherebbono con le spalle l'uno l'altro: là onde una delle facce maggiori della sala vengono ad avere a fronte, l'altra a spalle.
Esempio: E Giannott. Op. 65: Una delle quali [porte] è posta nella faccia minore, ch'è a sinistra di chi guarda quella maggior faccia che con le sue finestre illumina la detta sala, ed è allato al muro dell'altra faccia maggiore.
Definiz: § XXIX. E semplicemente per Lato, Banda, Parte, detto, sia di edifizj, sia di persone, sia di cose, e per lo più disposte con un dato ordine. –
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 54 t.: Voi troverete che ella (la calamita) ha due faccie; l'una che giace verso l'una tramontana, e l'altra verso l'altra.
Esempio: E Giamb. Lat. Tes. 55: Sappiate che a queste due tramontane vi si apprende la punta de l'aco, ver (verso) quella tramontana, a cui quella faccia giace.
Esempio: Ar. Orl. fur. 42, 74: Quindi si va in un quadro, ch'ogni faccia De le sue loggie ha lunga cento braccia.
Esempio: Giambull. P. F. Stor. Europ. 102: Questo simulacro sì fatto (un idolo degli Schiavoni) stava in una cappella di quattro archi, situata in un tempio grande; ma separata e scinta d'intorno da ogni appoggio di esso tempio, ed incortinata, per ciascuna delle sue faccie, di panni di porpora molto ricchi e molto adornati.
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. 78: Francesco de Lugo.... diede in un'imboscata d'innumerabili Indiani che da tutte le parti l'attaccarono, caricandolo con tanta ferocia che si vedde necessitato a formare de' suoi cento uomini un piccolo battaglione di quattro facce, dove combattevano tutti a un tempo.
Esempio: E Corsin. Stor. Mess. trad. 194: Fu necessario formare un piccolo battaglione di quattro facce, e pensar più alla difesa che all'offesa, supplendo con l'unione e col buon ordine alla disuguaglianza del numero.
Esempio: Volt. Op. 1, 1, 206: E perchè mai, se la scossa propagandosi si debilita, non la sentono minore piuttosto quelle che son di là del mezzo, ed ultime verso la faccia negativa della boccetta?
Esempio: Capp. Longob. 177: Sta in una faccia [della moneta] il nome loro, e dall'altra quello dell'Imperatore d'occidente.
Definiz: § XXX. E nel medesimo senso, riferito a luoghi, e più specialmente considerati rispetto alla lor posizione. –
Esempio: Dant. Inf. 34: Tu hai i piedi in su picciola spera, Che l'altra faccia fa della Giudecca.
Esempio: Vill. G. 2, 354: Riempiè parte de' fossi, ch'erano dalla faccia di terra molto profondi, e presono il primo giro delle mura.
Esempio: Pucc. A. Centil. 84, 27: Ma come aperto fu da quella faccia, L'acqua della città cominciò a scendere.
Esempio: Uzzan. Prat. Merc. 210: Da Piombino a Monte Argentario a 60 miglia per scilocco, e in quella via, e per la stanca della terra, è Castiglione della Pescaia, e dalla faccia di Grosseto è un porto, che à nome Talamone.
Esempio: Bicchier. Bagn. Montecat. 2: Appoggia questo [colle] con la sua faccia settentrionale ai monti di macigno.
Definiz: § XXXI. E per Ciascuna banda del foglio; che anche dicesi Pagina. –
Esempio: Dant. Purg. 3: Se il pastor di Cosenza.... allora Avesse in Dio ben letta questa faccia, L'ossa del corpo mio sarieno ancora ec.(qui in locuz. figur.).
Esempio: Mazz. Lett. 2, 144: Da Bologna, mi ricordo, ricevetti già lettere di vostra mano, di sedici facce.
Esempio: Ar. Orl. fur. 2, 15: Trassene (dalla tasca) un libro, e mostrò grande effetto; Che legger non finì la prima faccia, Ch'uscir fa un spirto in forma di valletto.
Esempio: Cas. Pros. 3, 260: La stampa, quanto al mio gusto, dovendo essere un sonetto per faccia, vorrebbe essere di lettera molto ben più grossa.
Esempio: Tolom. Lett. 173: Che fatica v'è rileggere ogni giorno una mezza faccia o d'Omero o d'Isocrate?
Esempio: Varch. Ercol. 225: Leggete quello che dice di questo fatto m. Annibale a faccie 151, e molto più chiaramente a faccie 167.
Esempio: Legg. Tosc. 8, 138: Per copie di.... atti civili e criminali, soldi cinque per carta scritta di minuta, di versi ventitrè per faccia, e parole cinque almeno per verso.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 150: Essendo a due faccie, c'è poco foglio, e 'l fattore ha partire.
Esempio: Magal. Lett. fam. 2, 146: Tutto quello, che nelle tre prime facce della sua lettera ha durato a essere per me regalo, nella quarta muta natura.
Esempio: Grand. Instit. Con. Pref. IX: Il metodo.... è troppo lungo, riempiendo tal volta la dimostrazione di un solo teorema, o di un problema, due, ed alle volte tre facce di foglio.
Definiz: § XXXII. Term. di Architettura militare. Ciascuna di quelle parti di un'opera di fortificazione, le quali si congiungono ad angolo sporgente verso la campagna. –
Esempio: Galil. Op. fis. mat. 1, 146: Si chiuderà il corpo di difesa con le due linee rette F.R. S.R., ordinandole di maniera che almeno dai due punti BC, dove saranno due altri fianchi, vengano scoperte e difese. E tali due linee si dimanderanno faccie o fronti del corpo di difesa. Concludiamo adunque ogni corpo di difesa, il quale deve fiancheggiare una cortina,... dover esser composto di quattro linee, cioè di due fianchi e due faccie.
Esempio: Montecucc. Op. 1, 183: In somma l'angolo del bastione, la linea di difesa, il fianco retto e l'obliquo, la faccia e la gola, denno ritenere fra loro una tal simmetria, che per avvantaggiar l'uno non si pregiudichi all'altro.
Esempio: Maff. Veron. illustr. 4, 173: Avean già i primi nostri Tartaglia e Cataneo.... prescritte e limitate secondo i diversi lor pareri le misure de i lati e delle facce, e delle cortine, e de' fianchi, e della division loro.
Definiz: § XXXIII. Faccia di pallottola, detto a persona o di persona, vale quanto Persona senza faccia, ossia Persona sfacciata, sfrontata, impudente; nata la maniera dal non avere la pallottola alcuna faccia. –
Esempio: Salv. Spin. 3, 3: Poi, passatomi quella furia, m'era già tutta mossa, per andare a scoprire ogni cosa al fratel di lei, che io ancora non ho veduto. A. Faccia di pallottola.
Definiz: § XXXIV. A due facce, usato come aggiunto di persona, vale figuratam. Che parla in un modo e pensa in un altro; Doppio.
Definiz: § XXXV. E figuratam. –
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. 589: Benchè non si metta in dubbio il dolore di Cortes, che a ogni tanto lo piagneva, e con somma ragione, ci sia lecito il credere che quel bruno avesse qualche seconda intenzione, e che fosse una formalità a due facce: una che risguardava il proprio dolore, l'altra l'aura popolare.
Definiz: § XXXVI. A faccia, posto avverbialmente, vale quanto A faccia a faccia; ma è maniera assai meno usata. –
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 134: Comanda ch'io venga e vinca il nimico mio,... e gli favelli a faccia.
Esempio: Mazz. Lett. 2, 5: Bene arò vergogna s'io non vi vegno a vedere: ma perchè di presente voglio tornare indrieto, arete pazienza.... Il vedere a faccia, e dire assai, penso Iddio ci concederà tempo.
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 1, 391: Riputossi dunque miglior partito ch'egli (il Papa).... si conducesse in Piemonte ed in Lombardia,... e quivi trattasse a faccia con amendue (coll'Imperatore e col Re di Francia) la concordia tra loro.
Esempio: E Pallav. Stor. Conc. 2, 364: S'era posto in cuore di passar a Bologna per dar calore da vicino sì alla guerra sì al Concilio, e per esser pronto d'ire a Trento, di conferir quivi a faccia coll'Imperadore; e di trovare ec.
Definiz: § XXXVII. Quindi A faccia di alcuno, si usò per In faccia ad esso, Dinanzi a lui. –
Esempio: Cic. Opusc. 488: Avendo Marco Tullio arringato sì mortalmente a faccia di Catilina,... Catilina si levò arditamente.
Definiz: § XXXVIII. A faccia a faccia, posto avverbialm., e usato più che altro coi verbi Parlare a faccia a faccia, Favellare a faccia a faccia, e simili, vale Di presenza, In persona, Stando dinanzi a colui, o alla presenza, al cospetto, di colui, col quale uno parla. –
Esempio: S. Bern. Lett. F. 81: Stare dinanzi a Dio, quasi parlando con lui a faccia a faccia.
Esempio: Leggend. SS. M. 4, 11: Egli riprendeva i vizj di tutti i rei a faccia a faccia, e così contava a tutti gli eretici, i quali ec.
Esempio: Petr. Rim. 2, 209: Poi quel ch'a Dio familïar fu tanto In grazia a parlar seco a faccia a faccia.
Esempio: Sigol. Viagg. Sin. 85: Quivi parlò con Dio a faccia a faccia.
Esempio: Savonar. Pred. 1: Se io non fussi presuntuoso, desidererei parlare con teco a faccia a faccia.
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 1, 105: Tu ch'a Dio già parlasti a faccia a faccia, Con qual disio di rivederlo aspetti?
Esempio: Capor. Rim. 250: Con voi si può parlare a faccia a faccia; Ma chi vuol ragionar con Vostr'Altezza, Bisogna un memorial lungo due braccia.
Definiz: § XXXIX. E coi verbi Vedere a faccia a faccia, Contemplare a faccia a faccia, e simili, e riferito a Dio, o a cose divine, celestiali, vale Scopertamente e direttamente. –
Esempio: Benciv. Esp. Patern. volg. 102: Il vedranno apertamente a faccia a faccia.
Esempio: E Benciv. Esp. Patern. volg. appr.: Certo beato sarà... quelli che sanza neuna nubila.... a faccia a faccia discoperto vedrà la gloria di Dio.
Esempio: Vill. G. 695: E veggiono Iddio e la divina essenza a faccia a faccia.
Esempio: S. Bern. Lett. F. 23: Noi il veggiamo (Iddio) ora per ispecchio in figura; ma allora il vedremo a faccia a faccia sì come egli è.
Esempio: S. Gio. Grisost. Opusc. 160: Dove l'anima tornando alla propia gentilezza, con fiducia potrà vedere a faccia a faccia lo suo Signore?
Esempio: Montecchiell. Teol. mist. volg. R. 12: Per dono grazioso di Dio è la mente rapita alle cose di sopra, contemplando Dio a faccia a faccia, per lo cui glorioso risguardo la Corte superna si rallegra.
Esempio: Gell. Lettur. 1, 234: Essendo.... cosa convenientissima.... che ei (san Paolo) vedessi ancora egli a faccia a faccia Dio.
Esempio: Tass. Lett. 2, 19: Io conosceva che questo non era conoscere Iddio ne la sua essenza divina, o almeno vederlo a faccia a faccia, come vide Mosè.
Esempio: Salvin. Pros. sacr. 42: Qual esser mai dee l'ossequio e la riverenza de i savj, che or veggiono a faccia a faccia quell'infinito lume della sapienza di Dio?
Esempio: Riccat. I. Op. 4, 325: Ven giste, o pegni miei, fuor de' perigli, Beati a contemplar a faccia a faccia L'eterno Ben.
Definiz: § XL. E col verbo Combattere a faccia a faccia, o simile, vale quanto A corpo a corpo; anche in locuz. figur. –
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 133: Dammi fidanza contro al mio avversario, che io lo veggia, e combatta con lui a faccia a faccia.
Esempio: Ar. Orl. fur. 2, 15: Quel se ne va.... Dove i due cavallieri a faccia a faccia Eran nel bosco, e non stavano al rezzo.
Esempio: Baldell. F. Diod. 1, 162: Non solamente ferivano coloro che contra loro a faccia a faccia combattevano, ma ec.
Esempio: Segner. Pred. 331: S'egli (l'avversario) ha difetti che a voi dispiacciano tanto, andate dunque animosamente, investitelo a faccia a faccia, come fe Natano a Davide.
Definiz: § XLI. A faccia aperta, posto avverbialm., vale figuratam. Senza timore o riguardo, Francamente, Arditamente, Coraggiosamente. –
Esempio: Rim. Ant. F. Meo Bugn. 2, 220: Uom che si sente giusto od innocente, A faccia aperta può securo andare, E non curar ferneticar di gente.
Esempio: Cavalc. Esp. Simb. 2, 130: Andando un angelo in specie di romito per lo deserto con un romito, e trovando un corpo morto, lo romito si turò il naso, e mostrò grande schifezza, ma l'angelo passò a faccia aperta.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 286: Dice: io fui ben solo nel consiglio, ove si determinava di togliere via Fiorenza, colui che la difese a faccia aperta.
Esempio: Ar. Orl. fur. 13, 27: Poi ch'ogni priego, ogni lusinga esperta Ebbe e minaccie, e non potean giovarli, Si ridusse alla forza a faccia aperta.
Definiz: § XLII. A faccia fresca, posto avverbialm., e usato figuratam. più che altro coi verbi Dire a faccia fresca, Sostenere a faccia fresca, Negare a faccia fresca, e simili, vale Senza mostrare in viso turbamento, o rossore, Impudentemente, Sfacciatamente; e dicesi di chi per simulazione affetta sicurezza di sè medesimo.
Definiz: § XLIII. A faccia scoperta, pure avverbialm. e figuratam., vale Senza infingimenti, Palesemente, Scopertamente. –
Esempio: Segner. Mann. sett. 16, 2: Nel rimanente vuoi tu conoscere quanto il Signore abbia amata sempre questa libertà di far bene a faccia scoperta?
Esempio: Bandin. Disc. econ. 9: Mi assicuro però che niuno intraprenderà mai di contrastarle [queste verità] distesamente od a faccia scoperta.
Definiz: § XLIV. A prima faccia, e anche Di prima faccia, In prima faccia, Nella, prima faccia, posto avverbialmente, vale In principio, Sul bel principio, Nel primo, o Fin dal primo, esaminare o considerare checchessia, Appena che una data cosa si considera; A prima vista, A prima fronte, A prima giunta. –
Esempio: Dant. Conv. 312: Le cose difettive possono avere i loro difetti per modo che nella prima faccia non paiono, ma sotto pretesto di perfezione o la imperfezione si nasconde, e possono avere quelli sì del tutto discoperti, che apertamente nella prima faccia si conosce la imperfezione.
Esempio: E Dant. Conv. 352: Nella prima faccia paiono un poco lontane dal vero (quelle opinioni de' filosofi).
Esempio: S. Ag. C. D. 5, 171: Ciascuna che sguarda in prima faccia quello che abbiamo detto,... si può credere che, ec.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 594: Di prima faccia, a chi lo sentirà, parrà che noi vi manchiamo di riputazione.
Esempio: Borgh. V. Disc. 1, 16: Certo cose quanto manco s'intendono, o mostrano in prima faccia alcuna nuova o segreta dottrina, più si credono apportar seco di gran misteri.
Esempio: E Borgh. V. Disc$ 1. 109: E se pure non ci è chi 'l dica, non resta che non ci potesse essere chi per alcune ragioni, che di prima faccia sono assai apparenti, lo potesse dire.
Esempio: E Borgh. V. Disc$ 1. 205: Fu più profondamente detto, che e' non mostra di prima faccia.
Esempio: Vai Rim. 42: E quindi fan questa illazion, che buona A prima faccia par, ma non sussiste, E pur da lor con enfasi s'intuona.
Esempio: Pallav. Libr. Ben. 196: La vostra oggezione a prima faccia pare evidente.
Esempio: Rucell. Or. Dial. 3, 5, 217: Sono argomenti, che a prima faccia mostrano del conchiudente.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 24, 66: Io forse ti parrò maligno e tristo A prima faccia.
Esempio: E Forteguerr. Ricciard. 28, 103: A prima faccia non merita fede.
Definiz: § XLV. Con buona faccia, posto avverbialm., vale Francamente, Sicuramente; ma è maniera non comune. –
Esempio: Esop. Fav. M. 12: La pecora negava con buona faccia a suo potere.
Esempio: Segner. Mann. ott. 21, 4: Uscendo affatto dal tuo misero stato possi finalmente dirgli tu ancora con buona faccia non più solo per altri, ma ancor per te: Adveniat regnum tuum.
Definiz: § XLVI. Di faccia, usasi con forza di Prep. denotante relazione di postura o collocamento di cose o persone opposte fra loro; e vale quanto Dirimpetto. Così per esempio diciamo:
Esempio: Esempio del Compilatore La casa del tale è di faccia al tal palazzo, o alla tal chiesa. – Tizio abita di faccia a Caio, o di faccia al teatro tale. – Colui si mise a sedere di faccia a me.
Definiz: § XLVII. E con ellissi del compimento, prende forza di aggiunto, e vale Opposto. –
Esempio: Lambr. Bach. Set. 191: Nettati.... i mannelli, si portano in altra stanza, ove sieno sedute in due file di faccia, o in tondo, le persone che hanno a staccare [i bozzoli].
Definiz: § XLVIII. Usasi anche, come Dirimpetto, con forza di Avverb., e vale Dalla parte opposta, Di contro. Così diciamo per esempio:
Esempio: Esempio del Compilatore Tizio sta accanto alla tal chiesa, e Caio abita di faccia.
Definiz: § XLIX. In faccia, detto di ritratti, teste, o del disegnarli, vale In modo che tutta la faccia si veda, ed è l'opposto di In profilo. E In mezza faccia, vale In modo che si veda soltanto la metà del viso; comunemente In profilo. –
Esempio: Cellin. Vit. 169: Appresso.... io feci la stampa per i mezzi giulj, nella quale io vi feci una testa in faccia di un San Giovannino. Questa fu la prima moneta con la testa in faccia in tanta sottigliezza di argento, che mai si facessi.
Esempio: Crusc. Vocab. I: Da Proffilare Proffilo, che è una delle parti, ch'è dalle bande, onde, per termine di pittura, si dice, Ritrarre in proffilo, cioè da una sola parte del viso; e di tutto 'l viso, si dice In faccia.
Esempio: Baldin. Decenn. 5, 186: È rappresentato nella faccia d'un vecchio che guarda chi il mira, con un piccolo collarino, fra una testa in mezza faccia ed un'altra, veduta dalla parte di dietro, d'un uomo con mantello rosso.
Esempio: Crusc. Vocab. IV: Proffilo.... Ritrarre in proffilo, vale Ritrarre da una sola parte del viso, a differenza di Ritrarre in faccia, che vale Ritrarre tutto il viso.
Definiz: § L. In faccia, vale anche Davanti, Dinanzi, In prospetto; contrapposto a In profilo o Di fianco, Per parte. –
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. Intr. 1, 132: Per essere tutta la figura tonda, è forza che in faccia, in profilo e di dietro ella sia di proporzione uguale, avendo ella, a ogni girata e veduta, a rappresentarsi ben disposta per tutto.
Esempio: Galil. Op. astronom. 3, 158: Inegualità del confine, che nella quadratura, per esser veduta in faccia o maestà, appariscono grandissime.
Esempio: E Galil. Op. astronom. 3, 164: I vertici luminosi che sono nelle parti medie della luna, per la sola lor posizione sono di assai maggior grandezza che altri simili a loro, ma posti nella circonferenza; e la diversità deriva dal vedergli allora in faccia, e ora in profilo.
Definiz: § LI. In faccia, costruito con un termine retto dalla particella A, forma una maniera che vale Dinanzi a, In presenza o Al cospetto di; anche figuratam. –
Esempio: Galil. Op. fis. mat. 1, 357: Non si è peritato in questa medesima città di Padova.... stamparmi in faccia l'opera del mio libro puntualmente trasportata.
Esempio: Viv. Vit. Galil. 339: Un certo.... Capra.... s'era allora temerariamente appropriata l'invenzione del suddetto compasso [del Galileo] col tradurlo in latino e stamparlo nell'istessa città di Padova in faccia del medesimo autore.
Esempio: Metast. Dramm. 9, 16: Ah non è noto il nero Suo carattere al padre. Al padre in faccia Si trasforma il fallace.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 3, 275: Qui comincia il capitolo a squadernarmi in faccia mille rimproveri e molte cosette di me, che non avrei immaginate mai.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 106: In faccia al signore, il povero vecchio non si sarebbe mai arrischiato d'accennare, non che d'esprimere, la sua disapprovazione.
Esempio: Capp. Longob. 144: All'uomo intero, posto in faccia al mondo, a Dio e all'umanità, non si diede briga di pensare.
Definiz: § LII. E In faccia alla Chiesa, o della Chiesa, che anche si disse Nella faccia della Chiesa, vale figuratam. Secondo le leggi, secondo il rito, della Chiesa.
È traduzione del modo latino, usato dai Canonisti, In facie Ecclesiae. –
Esempio: Cell. G. Maestruzz. volg. 3, 21: Questa è la diffinizione del boto impresso, il quale obbliga nella faccia della Chiesa.
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 2, 722: Affinchè i matrimonj non fossero clandestini, ma contratti in faccia della Chiesa.
Esempio: E Pallav. Stor. Conc. 3, 657: Matrimonio contratto pubblicamente in faccia della Chiesa.
Esempio: E Pallav. Stor. Conc. 3, 659: Molti canoni avean proibiti i matrimonj clandestini, non celebrati in faccia della medesima Chiesa.
Definiz: § LIII. Vale pure A fronte, A paragone, di; anche figuratam. –
Esempio: Salvin. Disc. 1, 281: Ma taccia la critica, chè son fredde le sue reflessioni in faccia a i platonici entusiasmi; per li quali egli (Platone) spesso spesso rapito, e come preso tutto dalle Muse, dice tali cose e sì grandi, che ec.
Esempio: Pindem. Poes. 42: Spettacol solo, e in faccia a cui son nulla Quanti ornare il Sebeto, ornar la Senna Ludi scenici udiam.
Definiz: § LIV. Vale anche Dirimpetto a. –
Esempio: Crudel. Rim. 122: In cima e in faccia a quella [scala] è un finestrino.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 39: Così uscite da Porta a san Friano,... E giunte in faccia al monte Olivetano, S'imbarcano al gran porto del Pignone.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 65: Il convento era situato.... al di fuori, e in faccia all'entrata della terra.
Definiz: § LV. In faccia di alcuno, parlandosi di volture, o di possessi, vale In nome e conto di esso; che anche dicesi In testa di alcuno. –
Esempio: Legg. Band. C. 20, 9: Permutare le poste dei beni decimati, e da essi acquistati, in loro conto e in loro faccia.
Esempio: E Legg. Band. C. 20, 358: Precetti quel tale che paga per i beni che non sono in faccia sua.
Esempio: E Legg. Band. C. appr.: Faccia la voltura [de' beni] in faccia di quello o quelli che di presente li possedano.
Definiz: § LVI. In prima faccia. – V. A prima faccia, § XLIV.
Definiz: § LVII. Nella faccia mia, tua, e simili, è maniera Scritturale, che significa Dinanzi a me, a te, Al cospetto mio, tuo ec., in senso però figurato; e talora anche Verso, o Contro, di me, di te. –
Esempio: Strat. Mor. S. Greg. 1, 29 t.: Vedrai se egli renderà benedizione nella faccia tua.
Esempio: Cesar. Imit. Crist. volg. 94: Io confesserò in faccia mia la mia iniquità: a te, o Signore, confesserò la mia debolezza.
Esempio: E Cesar. Imit. Crist. volg. 257: Per amore di verità io accuserò in faccia mia i miei peccati, acciocchè io meriti d'impetrare più facilmente la tua misericordia.
Definiz: § LVIII. Nella prima faccia. – V. A prima faccia, § XLIV.
Definiz: § LIX. Per faccia, posto avverbialm., vale Nella parte, o Dalla parte, anteriore, Davanti. –
Esempio: Mellin. Descr. Entr. 46: Il frontone poi che sopra il Proteo veniva, era adornato di mensole doppie per faccia e per fianco.
Definiz: § LX. Sulla faccia del luogo, usasi coi verbi Portarsi sulla faccia del luogo, Recarsi sulla faccia del luogo, Esaminare sulla faccia del luogo, Riconoscere sulla faccia del luogo, e simili, e vale Proprio sul luogo del quale si discorre, In esso luogo; ma denota la cosa con maggiore efficacia. –
Esempio: Magal. Lett. fam. 2, 148: Non ho cuore d'andare a riconoscere sulla faccia del luogo l'esterminio de' miei uliveti.
Esempio: Grand. Relaz. Fucecch. 178: Mi portai col beneplacito di S. A. R. sulla faccia del luogo, ove.... si diede principio il dì 20 marzo alle operazioni, ec.
Esempio: Bottar. Dial. 2, 57: Dopo una diligente disamina fatta per processo, ed essere stato sulla faccia del luogo, non seppe giudicarne.
Esempio: E Bottar. Dial. 84: Il Baldinucci si trovò qui a esaminar tutta questa controversia sulla faccia del luogo.
Definiz: § LXI. Aver faccia di leone e cuore di scricciolo, di coniglio, e simili; maniera proverbiale, che significa Mostrarsi bravo ed animoso, ed esser codardo. –
Esempio: Lipp. Malm. 11, 29: E se in vista vi paion Paladini, Han facce di leoni e cuor di scriccioli.
Definiz: § LXII. Bisognare di quelle facce, e più comunemente Volerci, di quelle, o di coteste, facce, ovvero la sua faccia, la loro faccia, e simili, vale Bisognare che altri sia sfacciato quanto la persona, o le persone, di cui si discorre, Volerci tutta la sfrontatezza o l'impudenza di esse. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 69: E dicean ben, perchè a venire in tanti Bisogna proprio di codeste facce.
Definiz: § LXIII. Buttare checchessia in faccia o nella faccia a uno, o Gettare, checchessia in faccia, o nella faccia, a uno, vale Gettarlo malamente contro ad esso, per atto di disprezzo, di superbia, o di sdegno; e dicesi più che altro di cosa che non si voglia ricevere. –
Esempio: Niccol. Arnal. 4, 20: I miei fedeli Quel vil metallo, che da me richiedi, Getteran nella faccia ai pochi e squallidi Abitatori delle tue ruine In sozzi panni avvolti.
Definiz: § LXIV. E figuratam., vale Rimproverare, Rinfacciare, checchessia a uno; ed anche Rispondergli con una certa eccessiva franchezza, o asprezza di modi. –
Esempio: Cavalc. Esp. Simb. 1, 272: Leggiermente la rimprovera (l'offesa) e getta in faccia dell'offenditore.
Esempio: Lipp. Malm. 2, 73: Così nel mezzo a tutta la pancaccia.... La sua caponeria gli butta in faccia, E quel ch'ei ne cavò po' poi in quel fondo.
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 2, 125: A un sozio il quale... alquanto facea doglianza di non essere punto a parte ne' discorsi che sopra queste elezioni di questo tempo ogni anno è costumato per alcuni di fare, fu buttato in faccia che ciò non era necessario.
Definiz: § LXV. Cadere a uno la faccia, vale figuratam. Abbassarla egli per vergogna, Vergognarsi; ma è maniera non comune. –
Esempio: Fr. Bart. Amm. ant. volg. 279: Conciossiacosachè al valoroso uomo nel pregare caggia la faccia, e tutto arrossisca, chi questo tormento perdona, lo suo dono multiplica.
Definiz: § LXVI. E Cadere a chicchessia l'orgogliosa faccia, figuratam. e poeticam., vale Venir meno l'alterigia, la superbia. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 37, 110: Vien tempo, che l'orgogliosa faccia Gli cade (al torrente), e sì le forze gli son tolte, Ch'un fanciullo.... Passar lo puote.
Definiz: § LXVII. Cadere alcuno nella faccia sua, si disse, con locuzione biblica, per Prostrarsi in atto di profonda venerazione, Umiliarsi profondamente. –
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 1, 180: E cadere in faccia si è umiliarsi, e adorare Iddio, siccome si legge d'Abram, lo quale parlando con Dio, cadde nella faccia sua.
Esempio: Bibb. 3, 448: La gloria del Signore empì la casa del Signore, e cascai nella faccia mia.
Definiz: § LXVIII. Cambiare alcuno faccia, Cangiare, alcuno faccia, o la faccia, vale Farsi egli pallido per paura, o altro commovimento dell'animo; e figuratam. Turbarsi fortemente nell'animo, Sbigottirsi. –
Esempio: Vill. M. 414: La valente donna per questo non cambiò faccia, nè perde di sua virtù: e conobbe ch'e' soldati aveano ragione di così fare.
Esempio: E Vill. M. 415: La quale, per alcuno caso avverso, per alcuna intollerabile fatica, mentre ch'era in sua libertà, mai non cambiò faccia, o mancò di consiglio o d'ardire.
Esempio: Ar. Orl. fur. 2, 11: Come vide la timida donzella Dal fiero colpo uscir tanta ruina, Per gran timor cangiò la faccia bella, Qual il reo ch'al supplicio s'avvicina.
Definiz: § LXIX. Conoscere alcuno per faccia, si disse per Conoscerlo di vista. –
Esempio: Cavalc. Dial. S. Greg. 258: L'altra è ancora viva, ma non la conosco per nome, ma sì per faccia.
Definiz: § LXX. Dare lieta faccia ad uno, trovasi per Accoglierlo benignamente, Fargli buon viso. –
Esempio: Cavalc. Pungil. 128: Raccettano i detrattori,... anzi danno loro lieta faccia e pronta udienza.
Definiz: § LXXI. Dire altrui checchessia in faccia, o anche sulla faccia, vale Dirglielo quando è presente; e con più largo senso, Dirglielo liberamente, francamente, senza tanti rispetti. –
Esempio: Savonar. Pred. 6: O frate, se el papa el comandassi? Dico, nè anche el papa. Io gliel direi in sulla faccia, se io fussi là.
Esempio: E Savonar. Pred. 12: Se io dico el vero in faccia, io sarò perseguitato.
Esempio: Cecch. Dot. 1, 1: Egli è meglio che io te lo dica in faccia, che dopo le spalle.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 120: Lasciar la compagnia delle persone Ch'altrui la verità dicon in faccia, Per rendersi più grato al suo padrone.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 65: Diceva: ho speso, ma in faccia gliel dico, Quello è denaro ch'io lo benedico.
Definiz: § LXXII. Essere alcuno di cento facce, vale Esser egli mutabilissimo, Non aver carattere, Diportarsi con gran finzione, tenendola or da quello, or da questo. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 9: Taccherella è ogni dì di cento facce, Chicchipacchi mi fa le cavallette.
Definiz: § LXXIII. Far faccia, vale Farsi, Divenire, ardito, sfrontato, sfacciato, Deporre ogni vergogna; ma è maniera oggi non comune. –
Esempio: Cavalc. Med. Cuor. 217: Il peccato.... in prima si commette in occulto; poi l'uomo accieca in tanto, che pecca manifestamente, e fa faccia, e non si vergogna.
Esempio: Panciat. Scritt. var. 296: In questo punto ho riscontrato l'amico tutto sottosopra, che ha fatto faccia, e m'ha detto: finalmente il libro non è toccato nè a me nè a lei.
Definiz: § LXXIV. E lo stesso vale Far faccia di pallottola; ma è maniera che ha più efficacia. –
Esempio: Cecch. Dot. 1, 1: E dandola pel mezzo a braccia quadre, Senza tener più conto di persona, Fè faccia di pallottola.
Definiz: § LXXV. Fare faccia, detto di genti armate, vale Disporsi in ischiera, volgendo la faccia agli assalitori, a fine di contrastare o resistere ad essi. –
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. 192: Aspettarono gl'indiani di piè fermo che s'accostassero i sei cavalli de i battitori, e allora.... voltarono le spalle correndo infino a incorporarsi con una truppa che si scopriva più avanzata, dove fecero faccia e si posero in difesa.
Definiz: § LXXVI. Fare faccia tosta, vale Farsi, o Mostrarsi, ardito, baldanzoso, impudente; e anche semplicemente Dissimulare lo stato dell'animo, o la verità, assumendo un contegno fiero o ardito. –
Esempio: Lipp. Malm. 10, 9: Ma tutto questo finge, e in sè tien duro; Fa faccia tosta, e va con lieta fronte, Sperando ognor che venga un accidente, Ch'e' non se n'abbia a far poi più nïente.
Esempio: Not. Malm. 2, 744: Fa faccia tosta. La faccia suol essere dimostratrice delle interne passioni: e però quando diciamo, Il tale fa faccia tosta, intendiamo: Il tale si sforza di non scoprir co' mutamenti del volto i suoi segreti, essendone richiesto; e di non confessare il delitto, essendone esaminato.
Definiz: § LXXVII. Guardare alcuno in faccia, Mirare, alcuno in faccia, vale Dirizzare gli occhi, Rivolgere lo sguardo, alla faccia di esso, sia per atto di rispetto, sia per maraviglia, per baldanza, per risentimento, e simili. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 85: Un poeta par suo, signor Impaccia, Non siete degno di guardarlo in faccia.
Esempio: Manz. Poes. 324: Le terre è lieve Riprender con gli eserciti? F. Con quali? Non, per mia fe, con quelli a cui s'insegna A diloggiar quando il nemico appare, A non mirarlo in faccia, a lasciar soli Nelle angosce i compagni.
Definiz: § LXXVIII. Guardare in faccia a chicchessia, o checchessia, vale Esser volto verso quello. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 5: Feo che.... apparisse.... oscura la notte, se non quanto La gelata di lui sorella vaga, Or in guisa di falce, or mezza, or tonda (Secondo ch'al fratel guardava in faccia), La inluminava (qui in locuz. figurata).
Definiz: § LXXIX. Mostrar la faccia, vale Farsi vedere, Presentarsi, Comparire all'altrui cospetto; ed usasi più spesso nella locuzione Non ardire di mostrar la faccia, Non aver coraggio, di mostrar la faccia. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 13: Mi diè l'Imbratta una guardaturaccia, E disse: si vien subito alle brutte, E ardite ancora di mostrar la faccia? Ma quest'oggi le avete a pagar tutte.
Definiz: § LXXX. E figuratam. e familiarm. usasi per Far valere arditamente le proprie ragioni, ed altresì per Rispondere altrui di checchessia.
Definiz: § LXXXI. Mutar faccia, detto di cosa o negozio, vale figuratam. Mutare aspetto e condizione, Essere, o Farsi, diverso da quel che era o si credeva che fosse. –
Esempio: Bentiv. G. Nunz. 1, 408: E perchè le cose contenute in detta cifra e nelle altre hanno poi mutato faccia, mi rimetto a quello che a lungo ho scritto più frescamente intorno alle medesime materie.
Esempio: Forteguerr. Terenz. 43: Ma le cose ora hanno mutato faccia.
Esempio: Fag. Rim. 6, 69: Ora ch'io t'ho informato, La cosa muta faccia.
Esempio: Manz. Poes. 318: Ecco mutata La faccia delle cose: egli soggioga Senza dubbio Firenze.
Definiz: § LXXXII. Non guardare in faccia a nessuno, usasi figuratam. per Procedere senza rispetti umani, Dire o Fare liberamente quello che si crede esser utile o doveroso, senza aver riguardo a chicchessia. –
Esempio: Savonar. Pred. 22: Tu non guardi in faccia di uomo, e sia chi ei si voglia; tu di' la verità a ciascheduno.
Definiz: § LXXXIII. Porre la faccia sua contro alcuno, è locuzione biblica, che vale Fare ogni opera contro di quello, Sfogar l'ira contro di esso. –
Esempio: Passav. Specch. Penit. 246: Qualunque persona ricorrerà a' magi, o agl'indovini, io porrò la faccia mia contra lei ad ucciderla.
Esempio: Bibb. N. 1, 548: L'uomo che anderae ad indovini e a maghi, e farà con loro malie, io porrò la mia faccia contro di lui, e ucciderollo ec.
Esempio: E Bibb. N. 582: Io porrò la faccia mia contro a voi, e verrete meno contro a' vostri nemici, e farovvi soggetti a chi male vi vuole.
Definiz: § LXXXIV. Portar via la faccia, dicesi in modo iperbolico di vento, a significare Soffiar esso con grande impeto ed essere freddissimo.
Definiz: § LXXXV. Volger la faccia, vale figuratam. Mettersi in fuga, Fuggire. –
Esempio: Grazz. Rim. V. 257: Que' venti plebei di mezzogiorno Ch'al tuo primo apparir [o ventarolo] volgon la faccia (qui per similit.).
Definiz: § LXXXVI. Voltar faccia; Term. milit., e vale Rivolgersi tutto ad un tratto per combattere l'inimico che insegue. –
Esempio: Davil. Guerr. civ. 5, 389: Per la qual cosa fatta voltar faccia alla retroguardia del suo squadrone, a passo lento e sempre combattendo, si ridusse salvo.
Esempio: Bentiv. G. Guerr. Fiandr. 1, 536: Gli Anversani, ch'erano concorsi a difenderle (le trincere), fuggirono subito senza ritegno alcuno. Ma i Valloni e i Tedeschi, talora voltando faccia, meno vilmente si ritirarono.
Esempio: E Bentiv. G. Guerr. Fiandr. 1. 615: Voltarono faccia i cavalli nemici, e ricevuto arditamente il primo impeto de gli archibugieri, mostrarono di voler co 'l medesimo ardire sostener similmente il secondo, che soprastava lor dalle lance.
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. 79: Combattevano gli uni mentre gli altri si riordinavano, e, sempre che allungavano il passo per guadagnare qualche poco di terreno, caricava sopra tutti il grosso de' nemici senza trovare chi offendere quando voltavano faccia, perchè quegli si ritiravano con la medesima velocità con la quale investivano.
Esempio: Mont. Iliad. 11, 437: Impetuosi Voltando faccia sgominaro i Teucri, Sì che fuggenti dall'Ettoreo ferro Preser conforto e respirar gli Achivi.